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La Ue boccia l’autonomia: rischia di aumentare i divari e pesa sui conti pubblici

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«Il ritorno di competenze aggiuntive alle regioni italiane comporta rischi per la coesione e per le finanze pubbliche». La Commissione europea boccia l’autonomia differenziata, proprio nel giorno in cui il provvedimento è diventato legge. Nello Staff working document che accompagna le raccomandazioni specifiche per l’Italia e che mercoledì 19 giugno ha portato all’avvio della procedura d’infrazione per deficit eccessivo, l’esecutivo europeo spiega tutte le perplessità sul provvedimento. In un paragrafo dedicato al Mezzogiorno e alle sue potenzialità da «sbloccare» ricorda brevemente i termini della legge facendo riferimento al testo approvato in Senato a gennaio e al testo che fino all’altro ieri era in discussione alla Camera.

Aumenterebbe anche la complessità istituzionale

«Mentre il disegno di legge attribuisce specifiche prerogative al governo nei negoziati con le regioni – sottolinea Bruxelles – esso non fornisce alcun quadro comune di riferimento per valutare le richieste di competenze aggiuntive da parte delle regioni. Inoltre – si legge ancora nel documento – poiché i LEP (Livelli essenziali di prestazioni) garantiscono solo livelli minimi di servizi e non riguardano tutti i settori, vi sono rischi di ulteriore aumento delle disuguaglianze regionali. L’attribuzione di poteri aggiuntivi alle regioni in modo differenziato aumenterebbe anche la complessità istituzionale, con il rischio di maggiori costi sia per le finanze pubbliche che per il settore privato».

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Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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