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Via i punti più indigesti al Quirinale – dal carcere per le donne incinte al divieto di comprare una sim telefonica per i migranti irregolari – ed il disegno di legge sicurezza diventa un decreto. Approvato in un Consiglio dei ministri durato mezzora. “Nessun blitz”, assicura la premier Giorgia Meloni replicando alle accuse dell’opposizione: si tratta di «norme necessarie che non possiamo più rinviare per rispettare gli impegni presi con i cittadini e con chi ogni giorno è chiamato a difendere la nostra sicurezza». Il provvedimento si compone di 34 articoli, che vanno da una stretta sull’accattonaggio alle aggravanti per le truffe agli anziani, dagli sgomberi lampo per le case all’autorizzazione per gli agenti dell’intelligence sotto copertura a dirigere gruppi terroristici, dalla restrizione sulla coltivazione della canapa al sostegno economico per le spese legali di agenti e militari che affrontano procedimenti penali.
Protesta l’opposizione. «Con il decreto sicurezza siamo di fronte al populismo penale che piega il Parlamento», accusa Francesco Boccia (Pd). Angelo Bonelli (Avs) parla di “golpe”, mentre per i Cinquestelle «è una vergogna».
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Sit-in contro decreto sicurezza, scontri a Roma
Mentre il Cdm varava il decreto, vanno registrati scontri tra forze dell’ordine e i manifestanti in piazza del Pantheon a Roma contro il decreto sicurezza. Le forze dell’ordine hanno respinto i manifestanti che cercavano di forzare il blocco verso palazzo Chigi dopo avere lanciato delle bottiglie.
Meloni: norme necessarie in Dl sicurezza, nessun blitz
«Sono norme necessarie che non possiamo più rinviare. Ecco perché, d’accordo con Antonio Tajani e Matteo Salvini, abbiamo deciso di trasformare il testo del pacchetto sicurezza attualmente all’esame del Parlamento, comprese le migliorie che vi ho appena ricordato, in un decreto-legge, che quindi sarà immediatamente operativo ed entrerà subito in vigore». Così, si apprende, la premier Giorgia Meloni parlando nel Consiglio dei ministri che ha approvato la norma. «È una scelta – aggiunge – di cui ci assumiamo la responsabilità, consapevoli del fatto che non potevamo più aspettare e che era prioritario dare risposte ai cittadini e assicurare ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa le tutele che meritano. C’è chi l’ha definita ’scorciatoia’, chi addirittura un ’blitz’. Ecco, io penso che non sia nessuna delle due cose, ma semplicemente una scelta che il Governo legittimamente ha deciso di prendere, per rispettare gli impegni presi con i cittadini e con chi ogni giorno è chiamato a difendere la nostra sicurezza»
«Tutela legale per polizia e militari»
Nel decreto sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri è prevista una «specifica tutela legale a favore del personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. In altre parole, i nostri agenti di polizia e i nostri militari che dovessero essere indagati o imputati per fatti inerenti al servizio potranno continuare a lavorare e lo Stato sosterrà le loro spese legali, fino ad un massimo di diecimila euro per ogni fase del procedimento. Una norma sacrosanta che le nostre forze di polizia aspettano da molto tempo, e che è nostro dovere assicurare loro» ha detto ancora la premier Giorgia Meloni parlando nel Consiglio dei ministri. «La tutela legale è un supporto economico agli appartenenti delle forze dell’ordine, non significa immunità alle forze dell’ordine, si tratta di un supporto economico ma non è immunità» ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in conferenza stampa post Cdm.