È stato bocciato l’emendamento leghista sul terzo mandato dei governatori: in Commissione Affari Costituzionali al Senato la proposta ha ottenuto solo cinque voti a favore (oltre alla Lega anche Italia viva e il rappresentante delle Autonomie) e 15 contrari. Astenuti il presidente della Commissione Alberto Balboni (Fratelli d’Italia) e il senatore di FdI Domenico Matera. Già prima del voto in Commissione, Fratelli d’Italia aveva fatto sapere che senza accordo tra Lega e Forza Italia l’ennesimo emendamento leghista non avrebbe potuto avere il suo sì.
Un quinquennio in più per i governatori
Il via libera al terzo mandato avrebbe concesso un quinquennio in più ai governatori e rimesso in pista Luca Zaia in Veneto, ma anche Vincenzo De Luca in Campania e Michele Emiliano in Puglia, per citare soltanto le Regioni interessate dalla tornata elettorale d’autunno. Ora che il progetto è naufragato resta il nodo che il centrodestra, da mesi, non riesce a sciogliere. A chi spetterà la successione di Zaia? La Lega rivendica continuità, Fdi il peso elettorale, Forza Italia resta alla finestra. C’è chi è convinto che alla fine la spunterà Matteo Salvini, con la candidatura del poco più che 30enne Alberto Stefani, che è già suo vice, deputato leghista e pure segretario della Liga veneta. Sempre che Giorgia Meloni decida di lasciare il Veneto ai leghisti (puntando, in quel caso, sulla Lombardia). L’ultimissima parola, in ogni caso, la dovranno mettere i leader.