Esponenti dell’opposizione l’hanno definita “vergognosa per la dignità della persona”. Il testo è stato elaborato da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi Moderati e dovrebbe arrivare in aula il 17 luglio
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Una bozza sul fine vita è arrivata in Senato, dopo una settimana dall’ultimo incontro in cui erano emersi disaccordi nello stesso centrodestra, ma alcuni esponenti dell’opposizione l’hanno definita “vergognosa per la dignità della persona”. Si tratta del testo promosso da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi Moderati, che dovrebbe arrivare in aula il 17 luglio. Come riporta Repubblica, quello che i senatori di Fratelli d’Italia hanno consegnato ieri nelle mani del comitato ristretto del Senato, che si dovrebbe occupare di porre le fondamenta per la stesura della legge, non ha ancora la forma di un testo base vero e proprio, ma le sue disposizioni hanno già fatto discutere.
Comitato etico e decreti della premier
Sarà un Comitato nazionale di valutazione etica, secondo i promotori della legge, a esaminare le richieste di coloro che vogliono accedere al suicidio medicalmente assistito. Il Comitato sarà composto da 7 persone: un giurista con background accademico, cioè scelto tra professori universitari di materie giuridiche oppure tra gli avvocati abilitati al patrocinio; un esperto di bioetica; uno specialista di anestesia e rianimazione; un medico specializzato in cure palliative; uno psichiatra; uno psicologo; un infermiere. Sarà la presidente del Consiglio a scegliere con decreto, tra queste figure, il presidente, il vicepresidente e il segretario del Comitato. Restano in carica 5 anni con possibilità di rinnovo per due volte anche non consecutive.
Dopo il primo no, non si può ripresentare domanda per 48 mesi
Saranno 60 i giorni a disposizione del Comitato per esprimersi una volta ricevuta la domanda e valutare che ci siano i requisiti previsti della sentenza della Corte costituzionale del 22 novembre 2019. Si aggiungono altri 60 nei casi più complicati. Tali requisiti sono la maggiore età, una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche insopportabili, inserita in un percorso di cure palliative, tenuta in vita con trattamenti sostituivi, pienamente capace di intendere e volere. In caso in cui non siano rispettati, la persona gravemente malata non potrà presentare altre richieste per quarantotto mesi perché verrebbero dichiarate “inammissibili”.
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La reazione delle opposizioni
“La bozza della destra è vergognosa per la dignità della persona” è stata la reazione di Riccardo Magi, segretario di +Europa. Quattro anni “per un malato terminale non sono accettabili” dice il senatore di Italia viva Ivan Scalfarotto: “Abbiamo fatto notare una serie di sfondoni di questo genere”, ha commentato. In un’intervista a Repubblica, il vicepresidente dei senatori Pd Alfredo Bazoli ha detto che “anche nella maggioranza si sono resi conto che la bozza sul fine vita necessita di molte correzioni” e che hanno promesso di presentare una proposta organica. Per lui, i punti più problematici, sono “le cure palliative che diventano obbligatorie” e il fatto che la maggioranza voglia “centralizzare e non lasciare che ci siano diversi comitati di valutazione clinica”.
Il Ssn divide la maggioranza
Il tema del Servizio sanitario nazionale divide ancora la maggioranza. Secondo la presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno “se una persona si trova in ospedale non dovrà cambiare struttura ma potrà fare questo tipo di scelta con un aiutante”, spiega, senza che questi vada incontro a sanzioni. Inoltre, è prevista l’obbligatorietà della messa a disposizione delle cure palliative e sarà l’osservatorio dell’Agenas a esaminare i progetti delle Regioni su tali cure. “La destra cambia le carte in tavola”, hanno detto Marilina Castellone e Anna Bilotti di M5s, mentre la senatrice di Avs Ilaria Cucchi è convinta che la destra lavori per impedire che il Parlamento approvi una legge”. “L’idea di escludere il Servizio sanitario nazionale al quale la Consulta ha dato un compito specifico di verifica e assistenza – ha detto Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Luca Coscioni – rientra nei motivi per cui un testo di legge di questo tipo sarebbe immediatamente impugnabile”.