In Italia, oggi 2 giugno, si celebra la 79esima Festa della Repubblica. Prevista una cerimonia all’Altare della Patria, con la deposizione di una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto, e poi la parata su via dei Fori Imperiali. Presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Attesa anche l’esibizione delle Frecce Tricolori. Ieri, intanto, al Quirinale Mattarella ha incontrato il corpo diplomatico accreditato in Italia e ha esortato: “S’imponga subito il cessate il fuoco a Gaza. È disumano che venga ridotta alla fame un’intera popolazione” (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA). In un messaggio ai prefetti, il capo dello Stato ha poi auspicato che le celebrazioni “siano momento di unità e concordia intorno ai valori della Repubblica”.
Meloni: “Essere italiani è appartenere a qualcosa di grande”
Prima delle celebrazioni ufficiali, la premier Meloni ha pubblicato un post sui social. “Il 2 giugno celebriamo la nascita della nostra Repubblica. Un giorno che ci ricorda chi siamo: un popolo fiero, capace di rialzarsi dopo le prove più dure, tenendo saldi i valori della libertà, dell’unità e dell’identità nazionale. Celebrare l’Italia oggi significa onorare chi ha dato la vita per difenderla, e chi ogni giorno la serve con coraggio, dedizione e silenzioso orgoglio. Essere italiani vuol dire appartenere a qualcosa di grande, che va difeso, amato, trasmesso. Buon 2 giugno a tutti. Viva l’Italia!”, ha scritto.
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Le parole di Mattarella al Quirinale
Ieri Mattarella ha parlato al Quirinale, davanti alla premier Giorgia Meloni e al ministro degli Esteri Antonio Tajani e soprattutto davanti al corpo diplomatico accreditato in Italia, cioè gli ambasciatori. “S’imponga subito il cessate il fuoco a Gaza. È disumano che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani: l’esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all’azione degli organismi internazionali per la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone”, ha detto. “I palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi”, ha spiegato il capo dello Stato. Ma il concetto forte è l’inaccettabilità della fame di bambini e anziani come strumento di guerra: Israele non può rifiutarsi “di applicare le norme del diritto umanitario ai cittadini di Gaza”, ha sottolineato. Poi: “È grave l’erosione di territori attribuiti all’Autorità Nazionale Palestinese”. Il capo dello Stato ha premesso con chiarezza quanto l’attacco del 7 ottobre di Hamas sia stato disumano e “sanguinario” e quanto sia preoccupato dai fenomeni di antisemitismo che si moltiplicano in tutto il mondo. Poi ha concluso: “L’ordine mondiale che abbiamo conosciuto per decenni appare compromesso. La pace non è un ideale per anime ingenue, stroncato poi dal severo giudizio della storia. La pace è esperienza che statisti lungimiranti hanno saputo pazientemente costruire. Occorre proseguirne l’opera. Non ci si deve, e non ci si può, limitare a evocarla. È necessario impegnarsi perché prevalgano i principi della leale collaborazione internazionale, della convivenza pacifica, realizzati mediante il dialogo, la costruzione di misure crescenti di fiducia vicendevole”.