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Non è pignorabile la casa di proprietà di un soggetto vulnerabile se il debito per il mancato pagamento di bollette energetiche condominiali sia inferiore a 5mila euro e la casa sia l’unico immobile di proprietà del debitore. Lo prevede un emendamento al decreto bollette presentato da Fratelli d’Italia e approvato in Commissione Attività produttive della Camera, a prima firma di Silvio Giovine.
A chi è rivolto
Il pignoramento dell’immobile non avviene, purché il proprietario vi abbia fissato la residenza e non si tratti di un’abitazione di lusso (A/8 e A/9). Sono considerati soggetti vulnerabili coloro che si trovano in condizioni economicamente svantaggiate o che versano in gravi condizioni di salute da richiedere l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica, disabili, di età superiore ai 75 anni.
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Il condominio può comunque iscrivere ipoteca
Restano ferme le ulteriori forme di garanzia e di tutela previste dalla normativa vigente in favore della Csea (Cassa per i servizi energetici e ambientali) per il recupero dei propri crediti. A garanzia del proprio credito il condominio può, in ogni caso, iscrivere ipoteca giudiziale ai sensi dell’articolo 2818 del codice civile.
Rinvio dell’approdo in aula del decreto
Intanto sono ripresi i lavori in Commissione Attività produttive alla Camera. Il presidente Alberto Gusmeroli (Lega) ha chiesto il rinvio dell’approdo in aula da venerdì 11 aprile a lunedì 14 aprile. La Commissione ha intanto approvato, tra gli altri, un emendamento dei relatori che rafforza la posizione della Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea) nei confronti dei crediti vantati da soggetti obbligati al versamento degli oneri generali di sistema e delle ulteriori componenti tariffarie. Questi crediti sono assistiti, stabilisce la modifica votata, «da privilegio generale su ogni bene mobile del debitore». Mentre, viene precisato, «restano ferme le ulteriori forme di garanzia e di tutela previste dalla normativa vigente in favore della Csea per il recupero dei propri crediti».
La Commissione proseguirà l’esame del decreto legge tra oggi e domani in vista dell’attribuzione del mandato ai relatori a riferire in Aula. È atteso il via libera a una misura di salvaguardia dalla stretta fiscale imposta alle auto aziendali ritenute più inquinanti date in uso ai dipendenti, ordinate entro il 2024 e in consegna nel corso del 2025. L’emendamento prevede la salvaguardia solo se le vetture saranno consegnate entro il 30 giugno.