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Unicredit, Giorgetti zittisce Bruxelles

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non arretra di un millimetro sull’esercizio del Golden Power in merito all’offerta di Unicredit su Bpm. Anche di fronte all’intervento della Dg Competition, l’antitrust europeo, che ha avanzato dubbi sulla liceità dei paletti del governo italiano in merito all’avanzata della banca guidata da Andrea Orcel. «Io penso alla sicurezza nazionale che è una cosa molto seria», ha detto ieri il ministro Giorgetti rigurado all’Ops Unicredit-Bpm, «la Dg Competition tutela la concorrenza che è una bellissima cosa, ma forse non si sono accorti che c’è una guerra in questo momento in Europa e quindi gli stati difendono altre cose che non sono soltanto la concorrenza».

Il riferimento è, in particolare, alla vicenda della Russia, Paese sotto sanzioni internazionali nel quale Unicredit ha tuttora una presenza importante con un apporto di ricavi al gruppo significativo di circa 1,3 miliardi nel 2024. L’istituto dal canto suo sostiene di attuare una costante riduzione del business in linea con quanto richiesto dalla Banca centrale europea, ma il governo nelle prescrizioni sul decretro ai sensi del Golden Power del 18 aprile 2025 ha comunque imposto l’addio a Mosca (ad eccezione dei pagamenti transfrontalieri per non danneggiare le imprese italiane operanti a Mosca) entro gennaio del 2026. Una prescrizione peraltro ritenuta legittima dalla sentenza del trinunale amministrativo al quale si era appellata Unicredit, tant’è che è stata mantenuta intatta con obiezioni dei giudici riguardanti le sole tempistiche del mantenimento del rapporto tra depositi e prestiti per 5 anni e del portafoglio di project financing. La sensazione, quindi, è che il braccio di ferro con la Commissione sarà duro con il governo italiano intenzionato a rispondere alla missiva di Bruxelles entro 20 giorni dalla sua ricezione. Alla Dg Comp, la quale sostiene che il decreto italiano violi la normativa sulle concentrazioni, il governo risponderà che ci motivi fondati per temere per la sicurezza dal momento che, come scriveva nel Dpcm, il gruppo non avrebbe pieno controllo sulla sua filiale russa. Oltre al fatto che, in base ai dati delle trimestrale al 31 marzo, avrebbe 754 milioni di bond russi in portafoglio, in crescita sui 574 di fine 2024. Dettaglio, quest’ultimo, visto come un finanziamento a un Paese ostile all’Italia.

Nel frattempo, si avvicina il momento delle trimestrali per le grandi banche. L’istituto guidato da Orcel, reduce da anni di performance positive, il 23 luglio rivelerà i conti da marzo a giugno. Gli analisti – con indicazione fornita da 15 broker che comprono il titolo della seconda banca italiana per attivi – stimano per il secondo trimestre di Unicredit un utile sopra i 2,5 miliardi di euro. Mentre i ricavi sono indicati a 6,2 miliardi. Il prezzo obiettivo sul titolo è di 60,65 euro (attualmente è a 58,2 euro) con il 79% degli analisti che indica «comprare».

L’istituto, inoltre, ha fatto sapere di avere iniziato una nuovacampagna di assunzioni per mille persone, per la maggior parte (700) under 30 che saranno impiegati nella rete

commerciale italiana. La campagna era prevista nel piano industriale della banca, che a partire dal 2021 ha avviato un ricambio generazionale compensando le uscite con l’ingresso in forza quattro mila e ottocento persone.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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