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Stellantis punta al Marocco e raddoppia la produzione

Focus di Stellantis sul business nordafricano. Lo stabilimento di Kenitra, in Marocco, punta a raggiungere un milione di veicoli prodotti annualmente entro il 2030. Lo stesso obiettivo, ormai divenuto utopico, che il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, aveva posto all’ex ceo del gruppo Carlos Tavares per il nostro Paese.

Grazie a un investimento di 1,2 miliardi l’impianto marocchino si concentrerà sulla realizzazione di piccoli mezzi a batteria, nuove alimentazioni ibride leggere (350mila unità l’anno) e nuovi veicoli elettrici a tre ruote (65mila l’anno) a partire da questo mese. Il tutto destinato ai mercati locali. Stazioni di ricarica ad alta capacità saranno inoltre disponibili all’interno dell’impianto. Aumentata la capacità produttiva dei quadricicli, tra cui la Fiat Topolino, fino a 70mila unità nei 12 mesi. A lavorare ai progetti sono quttromila tra ingegneri e tecnici.

A darne notizia è stata l’agenzia egiziana Map ripresa e subito rilanciata da Bloomberg. Immediate le reazioni politiche in Italia: dal vicepremier («Siamo sconcertati dalla scelta assurda di Stellantis di investire miliardi in Nord Africa», vista la situazione in Italia) a Carlo Calenda, di Azione («Si chieda conto al signor John Elkann dell’ennesima presa per i fondelli»).

Il piano che trova ora attuazione fa comunque parte della strategia che Stellantis ha messo a punto prima della nomina di Antonio Filosa a ceo. Nella visione del gruppo, infatti, il Marocco rappresenta uno snodo importante dal punto di vista geografico grazie, soprattutto, a infrastrutture logistiche come il porto di Tangeri Med situato a 14 chilometri dalla Spagna, sulla via di transito tra Africa, Europa e Americhe.

Il progetto di Stellantis mira a far diventare il sito di Kenitra un grande hub per l’elettrificazione. All’inizio del 2026, inoltre, è previsto lo sbarco della piattaforma «Smart-car», la stessa che ha dato vita alla Fiat Grande Panda prodotta in Serbia.

L’ampliamento dello stabilimento, che ora sforna 200mila veicoli per salire a oltre 540mila e arrivare a una capacità produttiva di 1 milione, porterà a oltre 3mila nuovi occupati. Importanti i benefici per l’indotto in virtù di ulteriori risorse per 702 milioni. Gli acquisti stimati supereranno, infatti, il valore di 6 miliardi entro il 2030. Il modo migliore per cercare di calamitare nuovi fornitori e arricchire la filiera.

In Italia, intanto, per il nuovo corso produttivo di rilancio di un sistema da tempo con le gomme a terra, bisognerà attendere la fine dell’estate. Indicazioni potrebbero però arrivare il 29 luglio, in occasione della semestrale di Stellantis, dal nuovo ceo Filosa che risponderà alle domande degli analisti. Rialza la testa il titolo in Borsa: +2,1% a 8,1 euro.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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