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Riscatto della laurea: la novità del diploma agli istituti tecnici


I punti chiave

Non solo lauree universitarie: l’Inps ha confermato che anche i diplomi degli Istituti Tecnici Superiori possono essere riscattati per la pensione, a certe condizioni. Attualmente il numero di richieste di attivazione di questa pratica sta diminuendo, complice l’aumento dei costi e l’inflazione. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

Il riscatto

Nel 2019, le domande di riscatto avevano raggiunto un picco di 78.000 grazie al riscatto “light”. Successivamente, le richieste sono diminuite progressivamente, con un lieve aumento nel 2020 e 2021. Secondo i dati provvisori dell’Inps, nel 2024 si sono registrate circa 25.000 domande, con una riduzione del 67% rispetto a cinque anni prima, tornando ai livelli del 2017. Questo calo si spiega anche con l’aumento dei costi del riscatto, che nel 2024 è salito a quasi 6.100 euro per ogni anno di laurea, rispetto ai 5.240 euro del 2019. L’inflazione ha comportato un ulteriore aumento di circa 50 euro per anno, portando a un incremento totale di oltre il 17% in sei anni, con un aumento di 2.700 euro per il riscatto di una laurea triennale e 4.500 euro in più se si considera anche la laurea magistrale.

Le opzioni

Introdotto nel 1997, il riscatto universitario, come anticipato, consente di convertire gli anni di studio (laurea, ma non master) in anni di contribuzione previdenziale, escludendo gli anni fuori corso. Se il periodo da riscattare è successivo al 1996, esistono due opzioni: l’agevolata, con un costo fisso per ogni anno, e l’ordinaria, che dipende dal reddito medio degli ultimi 12 mesi e dall’aliquota del 33% per l’indennità di pensione. Il riscatto può essere utile per anticipare l’età pensionabile, che per i giovani potrebbe superare i 70 anni. Tuttavia, è vantaggioso solo se si è iniziato a lavorare prima dei 30 anni o se si è vicini alla pensione. Se si inizia a lavorare con uno stipendio basso, è preferibile l’ordinario, mentre con un reddito superiore ai 18.000 euro annui conviene l’agevolato. Gli Its, istituiti nel 2010 per formare tecnici in settori strategici per l’economia italiana, sono stati riformati nel 2022 per allinearsi ai nuovi sviluppi tecnologici, come la sicurezza digitale, l’intelligenza artificiale e la transizione energetica.

Il riscatto dei diplomi

A dicembre sono stati stanziati nuovi fondi per ampliare l’offerta formativa e rafforzare le collaborazioni internazionali. I diplomi che possono essere riscattati riguardano la specializzazione in tecnologie applicate: uno di durata di quattro semestri (1.800 ore) e l’altro di sei semestri (3.000 ore). Tuttavia, il riconoscimento pensionistico di questi titoli dipende da valutazioni tecniche sui corsi, che non sono di competenza dell’Inps.

Gli Its devono fornire una dichiarazione specifica per la domanda, indicando tipo di attestato, area tecnologica e figura professionale. Come per le lauree, non si può riscattare il periodo fuori corso, e valgono le stesse regole fiscali per deducibilità e detraibilità.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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