Un patto per un’Italia protetta e l’urgenza di una riforma del sistema della previdenza complementare. È quanto è emerso ieri nel corso dell’assemblea Ania dagli interventi del presidente dell’associazione, Giovanni Liverani, e del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Si tratta, quindi, di delineare un percorso comune per affrontare le sfide del futuro.
Liverani ha lanciato un appello per un’alleanza tra istituzioni, imprese e cittadini, sottolineando la necessità di proteggere il Paese dalle catastrofi naturali e di garantire un welfare sostenibile. “La sottoassicurazione è un rischio sistemico che penalizza l’Italia sui mercati globali”, ha affermato, evidenziando come solo il 7% delle abitazioni e delle imprese siano coperte da polizze contro calamità naturali. Un dato preoccupante, soprattutto se confrontato con la media europea del 2,6% dei premi assicurativi rispetto al Pil.
Il presidente dell’Ania ha lodato la decisione del governo di introdurre l’obbligo di assicurazione per le imprese contro i disastri naturali, definendola una misura “coraggiosa e fondamentale”. Tuttavia, ha ribadito l’importanza di estendere questa protezione anche alle abitazioni private, non come una “tassa occulta”, ma come uno “scudo” necessario.
Il secondo pilastro del discorso di Liverani ha riguardato il welfare, con un focus particolare sulla previdenza integrativa. “Soltanto il 38% dei lavoratori ha aderito a forme di previdenza complementare”, ha ricordato, sottolineando come il sistema contributivo puro comporti una riduzione del tenore di vita al momento del pensionamento. Per questo, ha invitato a un intervento sistemico che coinvolga istituzioni, imprese e cittadini, per ampliare le adesioni e migliorare l’efficacia del sistema.
Sulla stessa linea si è espresso Giorgetti, che ha sottolineato la necessità di modernizzare il sistema della previdenza complementare, ancora regolato da un quadro normativo del 2005. “L’adesione è cresciuta, ma è lontana dai livelli riscontrabili in altri Paesi”, ha affermato, evidenziando la necessità intervenire per “modernizzare” il sistema, regolato da una normativa risalente al 2005, e “rafforzarne la diffusione, l’efficacia e l’equità”. Valutazioni condivise anche dal ministro del Lavoro, Marina Calderone. “La previdenza complementare necessita di una revisione, soprattutto nelle modalità di promozione dell’adesione a un secondo pilastro che sarà sempre più centrale nel futuro dei giovani lavoratori”, ha dichiarato aggiungendo che “è fondamentale sostenere l’assistenza sanitaria integrativa e affrontare i cambiamenti demografici in atto”. È un altro tema sul quale Ania e governo hanno evidenziato notevoli convergenze. Se Liverani ha parlato di “sostenere il Ssn con soluzioni assicurative che possano intermediare la spesa out-of-pocket dei cittadini (40 miliardi nel 2024) e valorizzare il ruolo integrativo delle assicurazioni”, Giorgetti ha sottolineato che il Pnrr ha stanziato “elevate risorse per rilanciare la sanità”. Di qui l’importanza di “rafforzare la collaborazione tra il pubblico, l’offerta di prestazioni private e le forme di sanità integrative”.
Il dialogo si è vivacizzato sugli investimenti in Btp da parte delle compagnie. Il ministro ha ricordato che gli investimenti in titoli di Stato nel 2024 sono calati rispetto all’anno precedente. “Grazie per la fiducia”, ha detto ironicamente rilevando come sia “curioso che questa diminuisca mentre il consenso generale aumenta” visto che “il rating del nostro Paese è aumentato e lo spread con i Bund tedeschi è sceso”.
Liverani ha ricordato come le compagnie assicurative italiane abbiano in portafoglio circa 245 miliardi di euro di titoli di Stato, pari al 24% del totale degli investimenti, una quota nettamente superiore alla media europea. Con il miglioramento del rating, ha concluso, “l’attrattività dei Btp aumenterà”.