La Commissione europea ha approvato la settima rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destinata all’Italia, per un ammontare complessivo di 18,3 miliardi di euro. Il via libera è arrivato a seguito della valutazione positiva sul raggiungimento dei 64 obiettivi previsti, tra milestone e target, relativi a questa nuova tranche.
Con l’erogazione della settima rata, l’Italia sale a oltre 140 miliardi di euro ricevuti, equivalenti al 72% dell’intera dotazione del Pnrr, confermando – come sottolineato da Palazzo Chigi – il primato europeo nell’attuazione del Piano.
A rivendicare il risultato è la presidente del Consiglio, , che in una nota celebra il traguardo raggiunto: “Con il pagamento della settima rata l’Italia confermerà il primato europeo nell’avanzamento del Piano, con oltre 140 miliardi di euro ricevuti, corrispondenti al 72% della dotazione finanziaria complessiva e al 100% degli obiettivi programmati nelle prime sette rate, pari a 334 tra milestone e target, obiettivi tutti conseguiti nel pieno rispetto del cronoprogramma stabilito dalla Commissione”, dichiara la premier.
Meloni rimarca anche il valore qualitativo del percorso compiuto: “Si tratta di un primato anche qualitativo, abbiamo dimostrato di essere capaci di utilizzare in modo virtuoso gli strumenti che l’Europa ci ha fornito e siamo diventati un modello per gli altri Stati membri”.
“Dobbiamo tutti essere orgogliosi del grande lavoro che abbiamo fatto fino ad ora”, aggiunge, richiamando l’attenzione sull’impegno futuro: “Un lavoro che non è certo terminato, e deve anzi continuare con la medesima determinazione, per una Nazione sempre più moderna, produttiva e competitiva, forte e inclusiva, consapevole e pronta alle sfide globali del presente e del futuro”.
Tra gli obiettivi raggiunti, secondo quanto riportato da Palazzo Chigi, figurano importanti riforme strutturali, tra cui la legge sulla concorrenza, la revisione del servizio civile universale e misure per l’accelerazione dei pagamenti nella Pubblica Amministrazione. Inoltre, la recente revisione tecnica ha portato all’aggregazione di tre obiettivi su rinnovabili, batterie e rischio finanziario in un unico traguardo, portando a 64 gli obiettivi complessivi della settima rata (31 milestone e 33 target).
Il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, Tommaso Foti, sottolinea che “alla settima rata sono legati diversi investimenti strategici”, tra cui spiccano i progetti infrastrutturali SA.CO.I.3 (collegamento elettrico tra Sardegna, Corsica e Penisola) e Tyrrhenian Link, il cavo sottomarino che unirà Sicilia, Sardegna e continente. “Infrastrutture fondamentali per rafforzare l’autonomia energetica del Paese e garantire energia a famiglie e imprese a condizioni migliori”, afferma Foti.
Tra gli investimenti finanziati figurano anche interventi per la transizione energetica e la mobilità sostenibile, con bus e treni a emissioni zero, riqualificazione di stazioni ferroviarie, misure per la cybersicurezza, attivazione di 480 Centrali Operative Territoriali (Cot) per la sanità, gestione delle risorse idriche e il sostegno all’istruzione attraverso 55.000 borse di studio universitarie, 7.200 borse di dottorato e 6.000 borse per dottorati innovativi nelle imprese.
L’approvazione della settima rata arriva in
parallelo alla richiesta di pagamento dell’ottava, segno – sottolinea ancora il governo – dell’allineamento del Piano italiano con la roadmap europea, e del rispetto della scadenza finale del Pnrr fissata ad agosto 2026.