Aveva promesso che avrebbe coperto lei stessa l’aumento di capitale da 6,4 milioni di euro necessario alla sopravvivenza di Fenice Srl, la società proprietaria del suo brand, se fosse stato necessario. E (in foto) ha mantenuto la promessa, coprendo da sola la quasi interezza della somma, salendo al 99,8% delle quote e diluendo quindi gli altri soci. Escono di scena, quindi, l’ex presidente Paolo Barletta e quasi del tutto l’imprenditore delle calzature Pasquale Morgese, che dopo essere stato proprietario del 32,5% della società ora rimarrà azionista con lo 0,2 per cento delle quote. La motivazione, secondo quanto risulta a Il Giornale, sarebbe quella di volersi tenere aperta la porta delle vie legali, dopo che Morgese si era opposto duramente alla ricapitalizzazione e all’approvazione del bilancio nell’ambito di un’assemblea dei soci alquanto tesa a marzo.
«Sono per la prima volta diventata azionista di maggioranza di Chiara Ferragni Brand», ha dichiarato l’influencer e imprenditrice sui social. «Non è solo una questione di quote o di percentuali: è un inizio», spiega, definendo «questa decisione» come «un passo concreto. È la scelta di rimettere le mani sulla mia storia, senza delegare, senza più far finta che tutto vada bene quando non va. È assumersi il peso e la bellezza di guidare, decidere, cambiare». Per Ferragni, si tratta di «essere libera per la prima volta nel portare avanti il mio brand ed il mio nome».
In questo nuovo corso Ferragni sarà accompagnata dall’esperto manager Claudio Calabi, che ha preso in mano la situazione lo scorso novembre e continuerà a ricoprire il ruolo di amministratore unico.
Il peso dello scandalo legato ai panettoni ha scatenato una slavina reputazionale su Ferragni, che ha già chiuso il bilancio 2023 in rosso di 6,9 milioni e, a fine 2024, aveva visto calare il fatturato poco oltre i 2 milioni. Proprio il bilancio 2024 verrà approvato a breve, con il 2025 che si preannuncia un anno di transizione dopo il corposo snellimento di tutti i costi.