Eni rafforza la sua presenza in Algeria con la firma di un importante contratto per lo sviluppo del giacimento di Zemoul El Kbar, situato nel sud-ovest del Paese, vicino al confine con la Libia. La cerimonia si è svolta ad Algeri, presso la sede della compagnia statale Sonatrach, alla presenza dell’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi (in foto), e del ceo di Sonatrach, Rachid Hachichi. L’accordo prevede un investimento complessivo di 1,35 miliardi di dollari, di cui 110 milioni saranno destinati all’esplorazione e 1,24 miliardi allo sfruttamento del giacimento, la cui produzione attesa di gas destinato alla vendita si aggira intorno ai 9,3 miliardi di metri cubi l’anno. Il contratto avrà una durata trentennale, con una prima fase di sette anni che verrà dedicata alle attività di ricerca.
Oltre al contratto principale, Eni e Sonatrach hanno firmato un accordo complementare che stabilisce le modalità di commercializzazione del gas secco estratto dal giacimento, destinato all’esportazione. Hachichi ha sottolineato come questo contratto miri a chiarire gli aspetti legati alla vendita e distribuzione del gas prodotto, rafforzando così le prospettive energetiche del Paese nordafricano.
“Siamo molto impegnati in Algeria, un Paese che occupa una posizione prioritaria per Eni in termini di investimenti”, ha dichiarato Descalzi. Il contratto con Sonatrach, ha spiegato, è “un progetto strategico che contribuirà presto alla produzione di gas del Paese”.
L’acquisto di forniture energetiche dall’Algeria “è essenziale per la sicurezza energetica dell’Italia”, ha aggiunto ribadendo che “si tratta di un partenariato di grande valore, non solo dal punto di vista dell’amicizia tra due aziende, ma anche tra due Paesi, sul piano politico e strategico”. Parallelamente, è stato firmato anche un accordo quadro tra Sonatrach ed Eni Corporate University, con l’obiettivo di rafforzare le competenze del personale algerino attraverso programmi formativi avanzati.