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Ecco il nuovo numero di Moneta


Braccio di ferro tra Cina e Stati Uniti sui dazi dai risvolti ancora incerti e dalle tempistiche contrastanti. In attesa di nuovi sviluppi, il nuovo numero di , in edicola domani con Il Giornale dedica una serie di approfondimenti sul fronte commerciale. La guerra fredda tra le due potenze economiche rischia infatti di travolgere anche i colossi europei dell’alta moda. Attraverso il social media TikTok, Pechino arruola influencer per cercare di sabotare i prodotti made in Italy e made in France, invitando i followers ad acquistare direttamente dalla Cina. Intanto dal paese del Dragone arriva in Europa un’invasione di giocattoli pericolosi per un valore di 5 miliardi, favorita da ridotte franchigie doganali. Merce contraffatta e dai bassi standard qualitativi che mette a rischio la sicurezza dei più piccoli oltre che il futuro di un settore già in difficoltà. Dai giochi al cibo, la contraffazione sferra un duro colpo anche al comparto agroalimentare italiano. Qui a fare un’abbuffata di falsi, tra Grana Padano, Prosciutto di Parma e mele Granny Smith, è Mosca, il cui embargo ha già provocato un danno da 2 miliardi all’industria del cibo tricolore. I risvolti della guerra commerciale sono ben visibili anche sui mercati finanziari, dove si fa più evidente il deprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro (sceso ai livelli più bassi degli ultimi tre anni). Un movimento da seguire da vicino perché se diventasse strutturale, comporterà un ripensamento del portafoglio di investimento, tra diversi asset e strumenti da privilegiare e nuove strategie da abbracciare. A non scendere, ma a salire nel tempo, è invece il valore degli orologi più esclusivi.

Pezzi introvabili, come il Rolex Daytona Paul Newman, o segnatempo di alta gamma, come l’Audemars Piguet Royal Oak (uno dei più forti sul mercato), non sono soltanto uno status symbol ma rappresentano anche un porto sicuro per gli appassionati e i collezionisti intenzionati a diversificare gli investimenti. Tornando alla stretta attualità, non si può non guardare anche all’evoluzione del risiko del credito, dopo l’esito (scontato) dell’assemblea di Generali, che ha visto prevalere la lista di Mediobanca.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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