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Controlli aeroportuali: via libera ai liquidi nei trolley, ma non per tutti

Una svolta attesa, che promette di ridurre i tempi ai varchi e migliorare l’esperienza di viaggio, ma che riguarda ancora pochi scali. A breve, negli aeroporti italiani dotati di scanner di ultima generazione, tornerà la possibilità di portare nel bagaglio a mano liquidi anche oltre i 100 millilitri – acqua, vino, olio e perfino creme e gel – senza doverli estrarre al momento dei controlli. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’adozione degli scanner avanzati Hi-Scan 6040 CTiX, prodotti dalla britannica Smiths Detection, potrà essere finalmente sfruttata al massimo delle potenzialità, dopo lo stop imposto quasi un anno fa a causa di dubbi sulla sicurezza del sistema.

Quando arriverà il via libera

Il via libera dovrebbe arrivare a giorni, forse già entro il 25 luglio, quando la Conferenza europea dell’aviazione civile (Ecac) è attesa a pronunciarsi sull’algoritmo aggiornato del software di rilevamento. Si tratta di un passaggio tecnico, ma cruciale: con il nuovo aggiornamento, questi scanner saranno nuovamente autorizzati a rilevare in automatico la presenza di sostanze pericolose senza più imporre ai passeggeri di rispettare le vecchie limitazioni.

La tecnologia usata

La tecnologia in questione, già installata in aeroporti come Milano Malpensa e Linate, Roma Fiumicino, Torino, Bologna, Bergamo, Catania, è in grado di effettuare una sorta di “Tac” ai bagagli a mano, offrendo immagini tridimensionali e dettagliate. Gli algoritmi analizzano in tempo reale il contenuto, segnalando eventuali anomalie e rendendo superflua l’estrazione di dispositivi elettronici come laptop e tablet. Eppure, nonostante la tecnologia fosse già operativa, nel 2023 la Commissione europea ne aveva limitato l’utilizzo a seguito di segnalazioni (pare provenienti dagli Stati Uniti) che ne mettevano in dubbio l’affidabilità nella rilevazione di esplosivi. Questo aveva portato a una marcia indietro su larga scala: liquidi nuovamente vietati oltre la soglia dei 100 ml, con ricadute sia sulla logistica degli scali che sugli investimenti sostenuti dagli operatori. Il paradosso è che proprio questi apparecchi sono costati agli aeroporti in media otto volte più di quelli tradizionali, con una manutenzione quattro volte più onerosa. Uno sforzo economico significativo, giustificato dalla promessa di una “smart security” più rapida, efficiente e meno invasiva.

Le nuove autorizzazioni

Le nuove autorizzazioni, però, non riguarderanno tutti. Come riporta il Corriere della Sera, solo gli scali già dotati degli scanner Hi-Scan 6040 CTiX potranno riattivare i controlli “semplificati”. Negli altri aeroporti italiani ed europei – che non hanno ancora investito in questa tecnologia – resteranno in vigore le vecchie regole: liquidi solo sotto i 100 ml e dispositivi elettronici fuori dal bagaglio.

Una differenza che non è solo logistica ma anche economica: l’efficienza nei controlli è infatti un elemento competitivo chiave per gli aeroporti. Resta da vedere se la nuova autorizzazione stimolerà altri scali ad adottare sistemi simili o se, come spesso accade, si creerà un’Italia a due velocità anche nei cieli.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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