La questione del caro-voli continua a sollevare polemiche e preoccupazioni, soprattutto per i collegamenti da e per le isole. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha annunciato l’avvio di un confronto con la Commissione europea per affrontare il nodo degli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri. L’obiettivo è quello di introdurre “maggiore trasparenza” nel meccanismo che regola la formazione delle tariffe, in particolare sulle rotte che collegano la penisola con Sicilia e Sardegna.
Secondo una nota ufficiale, “l’Antitrust ha avviato un confronto con la Commissione europea” anche alla luce delle osservazioni ricevute dalle compagnie aeree dopo la pubblicazione del Rapporto Preliminare relativo all’indagine conoscitiva avviata sul tema. Il dialogo con Bruxelles ha lo scopo di verificare “le iniziative da adottare, nell’ambito dei propri poteri, in modo da agevolare la comparabilità delle tariffe aeree e migliorare così il funzionamento concorrenziale dei mercati interessati”.
L’Autorità ricorda che il settore del trasporto aereo “è oggetto di una pervasiva regolamentazione a livello europeo”, che riguarda anche “la trasparenza e confrontabilità delle relative tariffe”. Il Rapporto Preliminare ha evidenziato “possibili criticità in merito a trasparenza e comparabilità dei prezzi dei servizi di trasporto aereo”, con particolare riferimento ai servizi accessori come la scelta del posto, il bagaglio in cabina e quello da stiva, che sono sempre più spesso a pagamento.
Dalle osservazioni raccolte, è emerso che vi è ancora “una scarsa comparabilità dei prezzi dei biglietti aerei e dei servizi accessori esposti agli utenti”, fattore che “rende il consumatore meno consapevole delle variabili del prezzo nelle proprie decisioni d’acquisto”. L’Antitrust sottolinea che l’utilizzo di strumenti che agevolino la comparabilità delle offerte “è molto rilevante per stimolare la mobilità della domanda e incentivare le imprese a competere sul prezzo”.
Codacons: “Tariffe folli, aumenti fino al +400%”
A rincarare la dose è il Codacons, che denuncia un vero e proprio “caos sul fronte delle tariffe” aeree. A giugno 2025, i biglietti per i voli nazionali sono aumentati del +38,1% su base annua e del +32,1% rispetto a maggio, in coincidenza con l’avvio delle vacanze estive.
“Il settore del trasporto aereo è caratterizzato poi da un vero e proprio caos sul fronte delle tariffe, con i costi accessori che possono far crescere di molto il prezzo finale del biglietto, fino ad oltre il 400% in più rispetto alla tariffa base”, denuncia l’associazione. Secondo i dati diffusi, nel 2024 i passeggeri hanno speso 148 miliardi di euro nel mondo per i servizi accessori, e solo per il bagaglio a mano aggiuntivo la spesa in Europa ha toccato i 10 miliardi.
Unc: “Servivano interventi mesi fa”
Sulla stessa linea l’Unione Nazionale Consumatori (Unc), che accoglie con favore il confronto con Bruxelles ma lamenta l’inerzia delle istituzioni. “Va benissimo avviare un confronto anche a livello europeo, ma urgono misure che a nostro avviso si dovevano attivare mesi fa”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’associazione, facendo riferimento al Rapporto Preliminare dell’indagine conoscitiva del 26 novembre 2024.
L’Unc ricorda che proprio l’Antitrust aveva già messo nero su bianco le difficoltà dei consumatori: “Per poter visualizzare il prezzo dei servizi accessori, il consumatore deve procedere lungo un percorso obbligato”, con numerose schermate da superare per ottenere informazioni chiare, “con evidenti conseguenze in termini di tempo dedicato alla ricerca della migliore soluzione di prezzo disponibile”.
“Una
pratica, quindi, che si poteva subito vietare – sottolinea l’Unc – atteso che, come scritto sempre in quel rapporto, il 50% o oltre dei consumatori lamenta la poca chiarezza sul costo dei singoli oneri e servizi accessori”.