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Autovelox, dal 12 giugno partono le nuove regole: ecco cosa cambia


Si fa sempre più cruciale la questione relativa agli autovelox. dopo che è stato sollevato il problema dell’omologazione. Tantissimi i ricorsi e le multe da annullare, tanto che il caos è ormai dilagante. Purtroppo ci sono anche degli automobilisti che, convinti di restare impuniti mettendo in discussione la validità dell’apparecchio, non rispettano più i limiti di velocità imposti.

Insomma, tanta confusione. Una confusione che non dovrebbe esserci, specialmente adesso che ci troviamo ormai alle porte della stagione estiva, periodo di partenze e di viaggi.

Ad esprimere preoccupazione è Assoutenti, che fa presente come ci siano delle strade in cui fioccano multe, e altre ormai prive di controllo. “In assenza di regole certe si rischia il caos sulle strade delle vacanze, con conseguenze non indifferenti sul fronte della sicurezza stradale e sulle casse degli enti locali“, ha dichiarato Gabriele Melluso, presidente dell’associazione, come riportato da Ansa. “I Comuni che adottano apparecchi non omologati dovranno infatti disattivarli, pena una raffica di ricorsi da parte degli automobilisti, anche in virtù di una recente sentenza della Cassazione che ha bocciato la circolare del Mit che equiparava l’omologazione all’approvazione degli autovelox, ribadendo come le sanzioni elevate da apparecchi non omologati siano nulle”.

Come se ciò non bastasse, fra pochi giorni entrerà in vigore la nuova regolamentazione. “Dal prossimo 12 giugno le amministrazioni locali, con l’entrata in vigore definitiva delle nuove regole varate dal Mit lo scorso anno, non potranno più disseminare le strade di autovelox, ma dovranno rispettare distanze minime tra una postazione e l’altra e installarli dopo il parere dei Prefetti solo laddove ricorrono i presupposti previsti dalla normativa”, ha aggiunto Melluso.

Entro la data stabilita, tutti i dispositivi di rilevazione della velocità dovranno essere conformi alle regole previste. In sostanza, dovranno essere omologati, preceduti da una segnaletica visibile e sottoposti ad una annuale taratura. Purtroppo, pare che solo il 59,4% dei dispositivi fissi sia stato approvato prima del 2017.

Grazie al recente insediamento dell’apposito Osservatorio sulle multe stradali, sarà finalmente possibile verificare come i Comuni spendono i soldi incassati dai cittadini attraverso le


contravvenzioni, soldi che devono andare alla sicurezza stradale e al miglioramento delle infrastrutture, e non possono essere destinati a coprire i buchi di bilancio delle amministrazioni locali”, ha concluso Gabriele Melluso.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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