in

Autostrade, aumento pedaggi dal 1° agosto. Salvini non ci sta

Il 1° agosto potrebbe segnare l’entrata in vigore di un aumento dei pedaggi autostradali, previsto da un emendamento dei relatori al decreto-legge Infrastrutture. La misura, che riguarda tutte le classi di pedaggio, da quelle più basse (A e B) a quelle più alte (3, 4 e 5), prevede un incremento di “1 millesimo di euro a chilometro”. Questo significa che, ad esempio, per ogni 1.000 chilometri percorsi, gli utenti si troveranno a dover pagare un euro in più. La modifica impatterà quindi sia su veicoli leggeri come auto e moto, che su mezzi pesanti come camion e tir.

Secondo quanto riportato nella relazione tecnica, l’aumento “consentirà ad Anas di coprire in modo definitivo il fabbisogno di risorse che negli ultimi anni è strutturalmente aumentato”. Tra le principali ragioni di questa necessità, viene indicata la ridefinizione della rete autostradale in gestione ad Anas e l’incremento dei costi per l’illuminazione pubblica e per altre attività legate alla manutenzione delle strade. Si stima che questa nuova misura porterà un introito aggiuntivo di circa 90 milioni di euro all’anno, risorse che dovrebbero garantire il finanziamento di un crescente fabbisogno.

Nel dettaglio, la relazione spiega che “il fabbisogno incrementale è coerente con le stime elaborate in fase di redazione del Contratto di Programma 2021-2025” e con il piano di investimenti da parte di Anas per il prossimo futuro. A partire dal 2025, inoltre, la rete in gestione ad Anas aumenterà ulteriormente a seguito dell’incorporazione delle “strade di rientro” delle Regioni Veneto e Piemonte.

Tuttavia, la proposta non è stata accolta con favore da tutte le parti. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha commentato duramente: “Se fosse confermato sarebbe vergognoso. È incredibile la volontà di questo Governo di fare cassa lanciando il sasso e nascondendo la mano.” Secondo Dona, le politiche fiscali del governo sarebbero inadeguate, considerando anche l’annullamento degli sconti introdotti dal precedente governo Draghi sulle accise sui carburanti, il ritorno degli oneri di sistema sulle bollette energetiche e l’aumento dell’Iva sui consumi.

“Le cose, come gli investimenti infrastrutturali, vanno finanziati con la fiscalità generale”, ha sottolineato il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, richiamando l’articolo 53 della Costituzione, che stabilisce il principio della “capacità contributiva”. Dona ha concluso criticando la scelta di aumentare i pedaggi senza una valutazione più equa.

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e

dei Trasporti, , ha chiesto di ritirare l’emendamento al decreto legge Infrastrutture, firmato dai relatori di tutte le forze di maggioranza, che intende adeguare il valore del sovra canone sui pedaggi autostradali.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


Tagcloud:

A Villa Marigola il primo Convegno nazionale sulla cessione dei crediti inesigibili: sono un’opportunità

La minaccia di Trump all’Ue: dazi al 17% sui prodotti agricoli