Dopo l’erogazione delle quattordicesime avvenuta nel mese di luglio, ad agosto per i pensionati che abbiano già provveduto a inviare la propria dichiarazione dei redditi è in arrivo il conguaglio Irpef, i cui effetti varieranno a seconda della posizione fiscale del contribuente. Alcuni, infatti, beneficeranno di un aumento dell’assegno spettante, mentre per altri ciò significherà dover far fronte a una situazione debitoria.
Il conguaglio Irpef potrà scattare nei cedolini dal prossimo mese solo per coloro i quali hanno già presentato la dichiarazione col modello 730/2025 indicando l’Inps come sostituto d’imposta. L’Istituto di previdenza sociale dovrà quindi rimborsare al contribuente l’eventuale credito spettante oppure trattenere l’imposta ancora da esso dovuta, ottenendo il pagamento in un’unica soluzione oppure a rate, a seconda della modalità indicata dal pensionato in dichiarazione
Riceveranno l’aumento oppure inizieranno a pagare il debito dal 1° di agosto solo i contribuenti che hanno inviato la dichiarazione entro una data precisa. Il rimborso Irpef sarà infatti visibile per coloro i quali hanno trasmesso il 730 entro il 31 maggio 2025: in questo caso l’Inps, che ha ricevuto il prospetto di liquidazione entro il 15 giugno, ha già potuto includere l’importo del conguaglio nel cedolino di agosto. Ottime possibilità di ottenere l’eventuale aumento il 1° agosto ci saranno anche per tutti i modelli inviati entro il 20 giugno, dal momento che sono state rispettate le tempistiche d’invio del prospetto entro la scadenza del 29 giugno.
Diverso, invece, il discorso per i pensionati che hanno presentato la dichiarazione dal 21 giugno e lo faranno entro il 15 luglio: sarà in questo caso necessario invece aspettare il cedolino di settembre. I contribuenti che invieranno il modello 730 dopo il 15 luglio ed entro la fine di agosto, potranno beneficiare del conguaglio Irpef solo da ottbre. Chi aspetterà invece fino all’ultimo giorno disponibile, ovvero il 30 di settembre, dovrà pazientare fino al prossimo novembre.
Bisogna, tuttavia, tener presenti altri due punti. Per rimborsi Irpef superiori ai 4mila euro, infatti, anche nel caso in cui l’invio sia stato effettuato entro il 31 maggio, potrà essere necessario attendere ulteriormente almeno uno o due mesi, dal momento che l’Agenzia delle entrate potebbe richiedere ulteriori verifiche prima dell’erogazione. Nel caso in cui, invece, il pensionato non abbia indicato il sostituto d’imposta nel modello 730, allora dovrà aspettare l’erogazione dell’importo spettante da parte dell’Agenzia delle entrate, non prima del mese di dicembre.
Chi dovesse aver maturato una situazione debitoria nei confronti del Fisco, come detto, potrà scegliere se pagare in un’unica soluzione oppure se suddividere tale debito in rate fino a novembre 2025.
Anche in questo caso, come in quello del credito, le tempistiche dipenderanno dal momento in cui si è inviato il modello 730: la prima trattenuta sarà ad agosto per coloro i quali hanno inviato la dichiarazione entro il 20 giugno.