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Via libera definitivo della Camera alla proroga del decreto armi all’Ucraina: ecco gli aiuti dell’Italia

I punti chiave

2′ di lettura

L’Aula della Camera ha definitivamente approvato con voti 218 favorevoli e 42 contrari (Avs e M5S) il decreto legge che proroga per tutto il 2024 l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell’Ucraina. Il provvedimento era stato già approvato dal Senato il 18 gennaio. L’autorizzazione all’invio di aiuti militari era stata già prorogata, fino al 31 dicembre scorso con un analogo provvedimento del gennaio 2023. L’elenco dei mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari ceduti, gratuitamente, viene definito attraverso Dm del ministro della Difesa, adottati di concerto con i ministri degli Esteri e dell’Economia. I ministri della Difesa e degli Esteri riferiscono alle Camere con cadenza trimestrale sull’evoluzione del conflitto

Fin dall’inizio del suo mandato la premier Giorgia Meloni ha garantito il massimo della continuità rispetto al governo che l’ha preceduta, quello di Mario Draghi, sulla guerra in Ucraina. Piena adesione dunque alla linea occidentale e atlantica, di condanna dell’aggressione russa. L’obiettivo è consentire all’Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa e di proteggere la sua popolazione

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Elenco delle armi secretato

I mezzi militari di cui si autorizza la cessione sono elencati in un allegato, «elaborato dallo Stato maggiore della difesa», che è però classificato, e quindi non disponibile. Lo Stato maggiore della difesa viene anche autorizzato ad adottare «le procedure più rapide per assicurare la tempestiva consegna dei mezzi, materiali ed equipaggiamenti».

Invio di mezzi sin dallo scoppio della guerra

Dalle prime settimane del conflitto in Ucraina (marzo 2022) l’Italia ha fornito mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari a Kiev attraverso una serie di provvedimenti, presi prima dal governo Draghi (il quinto pacchetto ha avuto il via libera dell’esecutivo quando era dimissionario) e poi, a febbraio 2023, da quello di Meloni. Nei primi decreti, tutti secretati, secondo le indiscrezioni emerse sono stati inviati – oltre a contributi economici – dispositivi di protezione come elmetti e giubbotti, munizioni di diverso calibro, sistemi anticarro (Panzerfaust) e antiaereo (Stinger), mortai, lanciarazzi (Milan), mitragliatrici leggere e pesanti (MG 42/59), mezzi Lince, artiglieria trainata (Fh70) e semoventi (Pzh2000). Escludendo questi ultimi tre elementi, la maggior parte delle forniture inviate non erano più utilizzate dall’esercito italiano.

Gli ultimi pacchetti di armi inviati

L’ultimo pacchetto (l’ottavo) di invio di materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina è stato pubblicato sulla G.U. del 29 dicembre 2023 (D.M. 19 dicembre 2023). Invio arrivato sette mesi dopo il cd. “Settimo pacchetto” di aiuti militari pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 31 maggio 2023. Alcune indicazioni relative al settimo pacchetto sono state fornite dall’esecutivo a fine maggio. In quell’occasione l’elenco degli armamenti è stato illustrato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso di un’audizione al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Come nei pacchetti precedenti, anche in quella circostanza il contenuto del nuovo decreto Ucraina è stato “secretato” e successivamente pubblicato in Gazzetta ufficiale. Quello di fine maggio è stato il secondo provvedimento firmato dal governo Meloni: il primo risaliva a 4 mesi prima. Stando alle indiscrezioni circolate in quei giorni, in quell’occasione sono stati inviati equipaggiamenti per la protezione dal rischio Nbcr: tute, maschere protettive, kit per rendere potabile l’acqua, oltre che le munizioni. Sempre in quei giorni si parlò dell’invio, come già avvenuto in precedenza, di ulteriori veicoli, obici, lanciamissili, mitragliatrici e armi leggere.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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