in

Vaccini, Europa, Autonomia: sale la tensione nella maggioranza

3′ di lettura

Prima ci sono state le tensioni sull’Autonomia, poi i movimenti di Salvini in Europa, che di fatto stanno levando a Giorgia Meloni la leadership delle destre nel continente. Da ultimo c’è stata la proposta del leghista Claudio Borghi di eliminare l’obbligo per alcuni vaccini. Nella maggioranza, chiusa la partita delle europee e delle amministrative di giugno, la tensione sembra salire soprattutto per le mosse del partito di Matteo Salvini, intenzionato a recuperare visibilità e voti, anche se questo provoca sempre più tensioni nella maggioranza, sia con Fdi che con Fi.

Vaccini

Con un emendamento, sottoscritto dal leghista Claudio Borghi e proposto al decreto liste d’attesa al vaglio del Senato, si chiede di cancellare l’obbligo vaccinale per i minori fino a 16 anni e i minori stranieri non accompagnati. In particolare, che i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella non siano più obbligatori, ma solo “raccomandati”, a differenza di quanto prevede oggi la legge del 2017, approvata dal centrosinistra. Altra richiesta è consentire che i bambini che non sono stati vaccinati per quelle malattie possano essere iscritti alle scuole per l’infanzia (comprese quelle private non paritarie).

Loading…

Le reazioni

Pur se presentata come una iniziativa «a titolo personale» di Borghi, era stato Salvini per primo ad averla proposta e promessa nel 2018. Fratelli d’Italia per il momento ha scelto il silenzio: «Questo è un argomento che deve chiedere, come minimo, al ministro della Sanità (che è un tecnico e non un politico, ndr)», è quanto si è limitato a dire il ministro ed esponente di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida. Mentre Fi e i centristi della coalizione hanno preso le distanze: «Non cediamo alle suggestioni no vax» ha detto il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

Le mosse di Salvini in Ue

Ma se l’uscita sui vaccini avrà probabilmente scarso impatto pratico, il discorso non vale per le mosse di Salvini in Ue. A sparigliare, è la nascita del gruppo dei Patrioti promossa dal premier ungherese Viktor Orban e il suo partito Fidesz. Nel Movimento entreranno tra gli altri gli spagnoli di Vox, abbandonando il gruppo dei Conservatori e riformisti europei della premier Giorgia Meloni. Nei Patrioti potrebbe entrare anche la Lega di Matteo Salvini e il Rassemblement national di Marine Le Pen, nonché la destra olandese (ora che di governo) di Geert Wilders. Tutti e tre questi partiti erano dentro il gruppo europeo di Identità e democrazia (da cui sono stati espulsi i tedeschi di Afd per le dichiarazioni ambigue sulle SS e sui rapporti con la Russia), che a questo punto potrebbe sciogliersi.

La trattativa per la Commissione

La premier Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia hanno di fatto il ruolo guida all’interno del loro storico gruppo europeo, i Conservatori e riformisti europei. Ma con la uscita di Vox e la campagna acquisti del gruppo dei Patrioti, i Conservatori e riformisti potrebbero scendere dal gradino di terzo gruppo più numeroso a Strasburgo dopo Ppe e Pse: potrebbero non solo essere superati dal nuovo gruppo dei Patrioti, ma anche dai liberaldemocratici di Renew Europe. Da una parte l’uscita della destra di Vox (invisi ai socialisti) rende meno complicata la trattativa con Ursula von der Leyen per la nuova Commissione Ue, ma allo stesso tempo un gruppo con meno europarlamentari ha certamente meno potere contrattuale.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


Tagcloud:

Fitto: FdI voterà von der Leyen? Dipenderà dal programma

Lo scorso giugno è stato il più caldo mai registrato