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Ue, dall’ingresso del M5S nella Sinistra alle manovre di Salvini: come cambiano le alleanze dei partiti

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Prima c’è stato l’ingresso del M5S nel gruppo della Sinistra europeo, lo stesso di Sinistra Italiana (alleati del Pd) guidati da Nicola Fratoianni. Dall’altro il possibile ingresso della Lega nel nuovo gruppo dei Patrioti lanciato dal premier ungherese Viktor Orban. Il risiko delle alleanze europee dei partiti italiani si fa sempre più complicato: al governo insieme a Roma, Fdi, Lega e Fi hanno ciascuno una propria casa europea (spesso anche in conflitto tra loro). Stesso discorso nel centrosinistra, dove alle divisioni tra partiti si sovrappongono anche quelle al parlamento europeo.

M5S

Il Movimento 5 Stelle ha annunciato il suo ingresso nel gruppo delle Sinistra europea (The Left) certificando la sua svolta progressista e ponendo fine a una lunga caccia a una casa europea di fatto iniziata dalla nascita del movimento cofondato da Beppe Grillo. Da molti la mossa è stata interpretato come volontà di Giuseppe Conte di costruire un campo largo con Elly Schlein e il Pd: nel gruppo a Strasburgo della Sinistra, ci sono gli eurodeputati di Sinistra Italiana, Ilaria Salis e Mimmo Lucano. Sinistra Italiana si è presentata alle europee nella lista Alleanza Verdi Sinistra (in Italia alleati del Pd) anche se la componente dei Verdi confluirà nell’omonimo gruppo europeo. C’è da dire però che l’ingresso del M5S nel Gruppo della Sinistra europea è coinciso con l’annuncio del no al bis di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione Ue. Una divaricazione forte rispetto al Pd, che invece voterà von der Leyen.

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PD

Il Partito democratico è saldamente all’interno del Partito socialista europeo, insieme alla Spd tedesca del cancelliere Olaf Scholz. Quindi si troverà a (ri)votare Ursula von der Leyen presidente della Commissione Ue, a seguito della intesa tra Partito popolare europeo, socialisti europei e i liberaldemocratici di Renew Europe (di cui fa parte anche il movimento del presidente francese Emmanuel Macron). Per blindare la sua candidatura, von der Leyen sta anche trattando con i Verdi europei e il gruppo dei Conservatori e riformisti europei della premier Giorgia Meloni, anche se su quest’ultima apertura il Pd ha fatto muro.

La Lega

Nel centrodestra la situazione si è fatta molto complicata negli ultimi giorni. A sparigliare, è la nascita del gruppo dei Patrioti promossa dal premier ungherese Viktor Orban e il suo partito Fidesz (fin al 2021 nel Partito popolare europeo da cui è uscito per le sue posizioni troppo sovraniste, approdando al gruppo dei non iscritti). Nel Movimento entreranno tra gli altri gli spagnoli di Vox, abbandonando il gruppo dei Conservatori e riformisti europei della premier Giorgia Meloni. Nei Patrioti potrebbe entrare anche la Lega di Matteo Salvini e il Rassemblement national di Marine Le Pen, nonché la destra olandese (ora che di governo) di Geert Wilders. Tutti e tre questi partiti erano dentro il gruppo europeo di Identità e democrazia (da cui sono stati espulsi i tedeschi di Afd per le dichiarazioni ambigue sulle SS e sui rapporti con la Russia), che a questo punto potrebbe sciogliersi

Fratelli d’Italia

La premier Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia hanno di fatto il ruolo guida all’interno del loro storico gruppo europeo, i Conservatori e riformisti europei (di cui facevano parte anche i Conservatori britannici prima della Brexit). Ma con la uscita di Vox e la campagna acquisti del gruppo dei Patrioti, i Conservatori e riformisti potrebbero scendere dal gradino di terzo gruppo più numeroso a Strasburgo dopo Ppe e Pse: potrebbero non solo essere superati dal nuovo gruppo dei Patrioti, ma anche dai liberaldemocratici di Renew Europe. Da una parte l’uscita della destra di Vox (invisi ai socialisti) rende meno complicata la trattativa con von der Leyen, ma allo stesso tempo un gruppo con meno europarlamentari ha certamente meno potere contrattuale


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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