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Schlein: «È importante tener conto di un approccio femminista alle riforme»

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«Trovo molto importante questo approccio femminista alle riforme, che invece il Governo sta portando avanti con aggressività, lo abbiamo visto alla Camera. La politica è un luogo ancora troppo respingente per le donne. Lo abbiamo visto con la mancata partecipazione alle elezioni europee e invece al contrario nel secondo turno delle elezioni francesi. Abbiamo tanto lavoro da fare». La segretaria del Pd Elly Schlein è intervenuta a chiusura del convegno “Premierato e autonomia tra diritti, partecipazione e potere: quale prezzo per le donne” organizzato in Senato, dopo aver assistito dall’inizio alla fine ai lavori dell’approfondimento organizzato dalla senatrice Valeria Valente.

«Non possiamo pensare di scrivere buone politiche pubbliche con un occhio chiuso, senza non tanto lo sguardo sulle donne, ma delle donne. bisogna adottare un approccio diverso e un’ottica femminista» ha aggiunto Schlein, proseguendo poi: «La prima premier donna nella storia italiana sa benissimo cosa succede quando il suo governo prende certe decisioni. Il carico di cura grava sulle famiglie e all’interno delle famiglie soprattutto sulle donne, tenendole lontane da lavoro e imprenditorialità. Un risvolto negativo per il Paese come indicano le stime di Banca d’Italia, secondo la quale una occupazione femminile pari a quella maschile porterebbe a una crescita del Pil del 7%». La segretaria del Pd ha ricordato che l’astensionismo delle donne alle elezioni europee ha toccato il 59% contro il 46% di quello maschile: «Sei donne su dieci non sono andate a votare. Poniamoci il tema di chi fa fatica e non ha il tempo e modo di partecipare e fare proposte politiche. La partecipazione non è neutra, dipende dal contesto». Schlein, inoltre, si è detta soddisfatta del risultato delle europee perché «siamo la coalizzione che ha eletto più donne», ma ha anche dichiarato: «Dobbiamo essere noi ad andare con curiosità nei luoghi del non voto e lo dobbiamo fare con umiltà ed essendo disposti anche a critiche dure e a qualche brutta parola».

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Concludendo poi il suo discorso tornando a parlare di Giorgia Meloni: «Non ce ne facciamo niente di una premier donna se non si batte per i diritti delle altre donne. Non è femminismo se tu non usi quello spazio che ti sei guadagnata per redistribuire alle altre donne opportunità».

Valente: «Le riforme hanno un prezzo alto per le donne»

«Oggi avviamo una discussione dopo la battaglia condotta in commissione e in aula contro l’autonomia differenziata e il premierato. Vogliamo avviare una riflessione non solo sul prezzo maggiore che pagheranno le donne, ma vogliamo costruire un punto di vista da offrire, attraverso il pensiero femminista, non solo per la critica ma anche per la proposta alternativa». Valeria VAlente, senatrice del Pd, ha così aperto i lavori del convegno “Premierato e autonomia quel prezzo per le donne?” da lei promosso oggi a Palazzo Madama, con il gruppo del Pd . Un’occasione per fare il punto di quali risvolti avrebbero sulla popolazione italiana femminile le riforme del governo Meloni.

«Queste riforme della destra – ha proseguito Valente – minano la coesione sociale e i principi di solidarietà, uguaglianza e pari opportunità, intaccano la qualità della democrazia e ledono la partecipazione, anche con un’eterogenesi dei fini. La pratica e l’elaborazione femminista, se ne facciano una ragione i critici, hanno segnato il Novevento. Il metodo femminista parte dal riconoscimento e dalla legittimazione dell’altro da sé. Per quanto riguarda l’autonomia differenziata, guardando alla concretezza della vita delle donne, va detto che se guardiamo per esempio al diritto alla salute e all’occupazione la libertà di scelta delle donne la si garantisce soltanto sostenendo la rete dei consultori e mettendo più risorse sui servizi come gli asili nido e il tempo pieno».


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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