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Giorgia Meloni ha incontrato Matteo Salvini in masseria a Ceglie Messapica e poi i due hanno chiamato telefonicamente, il leader di Forza Italia Antonio Tajani, in queste ore a Fiuggi per qualche ora di relax. Colloqui informali, utili per fare un primo punto della situazione in vista della ripresa e per concordare il vertice a Roma per il 30 agosto. Da quel momento si entrerà nel merito di diverse questioni aperte, tra queste le nomine Ue, ma anche il nodo delle nomine Rai e il delicato dossier, già aperto in sede ministeriale, della manovra. Il tenore conviviale nella masseria non esclude comunque tensioni nella maggioranza.
Il rilancio di Fi sullo ius scholae
Salvini è preoccupato dall’animo “progressista” riscoperto da Forza Italia, che ha rilanciato negli ultimi giorni la battaglia sullo ius scholae (i minori stranieri – nati o arrivati in Italia da piccoli – diventerebbero cittadini italiani dopo aver frequentato la scuola dell’obbligo o, in alternativa, due cicli scolastici), non previsto dal previsto dal programma di governo e che vede la netta contrarietà del Carroccio, incassando invece la sponda di Azione, Italia viva, 5 Stelle e Pd. Mentre FdI glissa sulla proposta azzurra, rimarcando così lo scarso interesse per la battaglia sostenuta da FI.
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La partita delle nomine Rai
Sullo sfondo resta poi la partita delle nomine Rai, con il muro contro muro su Simona Agnes alla presidenza voluta da Tajani e Meloni, ma osteggiata da Salvini che vorrebbe un leghista nuovo direttore generale al posto del meloniano Giampaolo Rossi. Intanto la premier anche in questi giorni di relax vacanziero a Ceglie Messapica tesse la trama per sciogliere il nodo della scelta del commissario europeo. Saldo in pista è Raffaele Fitto. E di subordinate, in una fase delicata di trattativa, non ci possono essere. Anche se, tra gli altri, circolano anche il nome di Elisabetta Belloni, diplomatica di rango e ora direttrice del dipartimento informazione per la sicurezza del governo, così come quello di Roberto Cingolani, ministro della transizione ecologica con Mario Draghi e attuale ad di Leonardo.
Fitto sempre in pole come commissario Ue
Al di là dei rapporti diretti della premier con Ursula Von der Leyen, ritenuti decisivi per qualsiasi soluzione, in ambienti di maggioranza si ragiona sul fatto che avrà un peso nelle scelte finali per la squadra dei commissari il ruolo dell’Italia come paese fondatore dell’Ue. L’Italia punta in alto con Fitto e con l’obiettivo di deleghe forti come quelle che coinvolgono la gestione del Pnrr o l’agricoltura. In questo quadro potrebbero essere stati fatti in masseria alcuni ragionamenti sui possibili futuri assetti di governo nel caso in cui Fitto dovesse traslocare a Bruxelles. E su un punto sembra chiara, da tempo, la posizione della premier, si racconta in ambienti di maggioranza: non sarebbero previsti rimpasti o rimpastini, quindi più probabile un interim che sarà assunto dal presidente del Consiglio.
Verso la manovra
C’è poi il capitolo manovra. L’importo definitivo sarà deciso a ridosso della predisposizione, ma fin d’ora si può ipotizzare che si tratterà di una legge di Bilancio non inferiore ai 24-25 miliardi. E come ogni anno sarà caccia alle risorse.