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M5S, oggi e domani l’Assemblea costituente: duello Conte-Grillo, in ballo futuro Movimento

Si è aperto a Roma l’evento finale, chiamato Nova. Il clou sarà domenica 24 novembre alle 15, quando ci sarà la chiusura del voto e lo scrutinio. Gli 88.943 iscritti sono chiamati a decidere su temi come il ruolo del garante o il cambio del nome e del simbolo o la regola del doppio mandato. In gioco anche gli incarichi di Conte – oggi contestato da una ventina di persone – e Grillo. Incognita quorum: dovrà votare la maggioranza più uno

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Si è aperta nel pomeriggio a Roma l’Assemblea costituente del M5S: l’evento finale, chiamato Nova, è in programma il 23 e il 24 novembre. In ballo c’è il futuro del Movimento, con la regola del doppio mandato, il nome e il simbolo. E anche gli incarichi di Giuseppe Conte e di Beppe Grillo: nessuno dei due può essere sicuro che lunedì ricoprirà ancora lo stesso ruolo. Il clou della Costituente sarà domenica alle 15, quando ci sarà la chiusura del voto e lo scrutinio: il momento della verità. Intanto oggi un gruppo di una ventina di contestatori – alcuni dei quali indossavano una maglia con i volti di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio – hanno interrotto l’intervento iniziale di Conte gridando “Onestà e trasparenza”, contestando le procedure di voto e urlando “dimissioni”. E ancora: “Siete come il Pd, due mandati e a casa”.

Conte: “Oggi stiamo andando oltre l’intuizione di Casaleggio”

“Casaleggio per primo ha individuato le potenzialità della democrazia diretta su piattaforma digitale. Ma oggi stiamo andando oltre. Ciascuno di noi può decidere sul futuro del M5s, abbiamo rovesciato la piramide, è la base che è in lato, che sta decidendo”, ha detto Conte aprendo la Costituente. “Io non sono certo l’ultimo entusiata. Sono tra i più entusiasti di questo processo costituente. Non vogliamo decidere per voi, ma vogliamo decidere con voi”. La Costituente “è un momento di grandissima partecipazione. Stiamo attraversano il momento di massimo inquinamento della politica, che sembra questione di addetti ai lavori, condizionata da gruppi economici – ha proseguito – Con una tensione così forte, il Movimento non può rimanere indifferente, è nato un processo partecipato, il più ampio, aperto anche a chi ha provato a contestare e delegittimare sin dall’inizio. Lo avevamo previsto, è fisiologico, siamo aperti anche al dissenso, perché questa è una forza politica sana”.

Conte: “Aperti a chi la pensa diversamente, inspiegabile invitare al non voto”

La contestazione “non è un incidente, se ci sono 90 mila persone che discutono ci possono essere anche persone che la pensano diversamente – ha detto poi Conte – Ma per un Movimento nato sulla partecipazione democratica, invitare a non votare o mettersi contro un processo di confronto è una contraddizione, la più forte, noi la accettiamo perché siamo aperti, ma contraddice il principio fondamentale del M5s. Inspiegabile invitare al non voto”. 

Allontanati i contestatori

Il gruppo di contestatori è stato poi allontanato dalla sala principale, tra urla e ‘contro-cori’. “Fuori, fuori”, ha gridato una parte della platea mentre i militanti lanciavano volantini. All’ingresso del Palazzo dei Congressi è seguito un aspro confronto tra contestatori e alcuni parlamentari 5s. Gli oppositori si definiscono ‘Figli delle stelle’, un gruppo di iscritti e militanti, in larga parte giovani. Tra questi, l’ex parlamentare del M5s Marco Bella. “Quale partito – ha commentato – cancella 70mila iscritti per vincere una votazione interna? Questa non è democrazia”. Al centro della protesta le operazioni di voto e l’intero processo Costituente. “Non ci ha mandato Grillo, – ha spiegato uno dei partecipanti alla protesta – non siamo né per Grillo né per Conte. Sulla maglietta ci sono i volti di entrambi i fondatori del M5s, coloro ai quali ci richiamiamo”. “Abbiamo fatto campagna per l’astensione, questa assemblea non si deve legittimare”, ha aggiunto un altro contestatore. All’esterno del Palazzo dei Congressi, alcuni hanno steso uno striscione con la scritta “SuperNova Flashmov”. “Nova è l’evento, supernova è l’esplosione di tutta la costellazione”. Tra le scritte sulle t-shirt, “il Movimento è leaderless”, “nome, garante e logo non si toccano”, “le idee sono protagoniste, non le persone”. Dopo alcuni scambi di battute con i giornalisti, i ‘Figli delle stelle” hanno lasciato il luogo dell’evento.


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La presenza di Grillo

Sono due le grosse incognite che aleggiano sulla Costituente del M5S: la presenza o meno di Grillo e il quorum. Il garante del Movimento ha tenuto alta l’attesa, non rivelando se in questi due giorni apparirà al Palazzo dei Congressi Eur. Secondo i beninformati, difficilmente si farà vedere di persona. “Ma è imprevedibile, magari farà un collegamento video”, ha azzardato qualcuno. Per adesso, però, agli organizzatori non è stato comunicato nulla. “In ogni caso – hanno fatto sapere – massima disponibilità a dargli la parola”.

Il quorum

L’altra incognita, stavolta legata al regolamento, è quella del quorum: gli iscritti sono 88.943 e perché siano valide le decisioni su alcuni temi, come il ruolo del garante o il cambio del nome e del simbolo, dovrà votare la maggioranza più uno. È un passaggio tecnico, ma anche politico. E infatti nel M5S qualche preoccupazione c’è. Già da giorni, la truppa dei parlamentari vicini a Conte ha messo in guardia dal “sabotaggio”, cioè da un’azione pro-Grillo che sarebbe in corso per incentivare l’astensionismo, in modo da vanificare i voti “di peso” e quindi l’esito stesso della Costituente.

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Il duello tra Conte e Grillo

Costituente che, giorno dopo giorno, ha assunto sempre più l’aspetto del duello fra Conte e Grillo. È vero che si tratta di un passaggio pensato per ridisegnare e quindi rilanciare un Movimento uscito con le ossa rotte dalle ultime tornate elettorali, ma è anche vero che sia il presidente sia il garante hanno finito per personalizzarlo: Grillo cercando di minare fin dall’inizio il percorso, Conte mettendo sul piatto la sua stessa permanenza alla guida del M5S.


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Le decisioni

Fra le decisioni che i militanti sono chiamati a confermare o a sconfessare, c’è anche quella sul campo progressista. “Se questo fosse messo in discussione con una soluzione interamente opposta ne trarrei le conseguenze – ha detto Conte nei giorni scorsi –. E questa si chiama coerenza”. Non si è sbilanciato, invece, sugli altri temi che animano il dibattito nel M5S, come il doppio mandato e il nome. “Sono in ascolto della comunità – ha detto Conte –, lasciamo che decida. Ci sono tantissime altre urgenze, dalla sanità al lavoro sottopagato, al contrasto dell’evasione fiscale, giustizia, transizione ecologica. Tantissime questioni che definiscono i nuovi obiettivi strategici su cui tutti i nostri iscritti stanno votando”. Dalla sede M5S, comunque, alla vigilia Conte è stato descritto come “sereno e soddisfatto del lavoro fatto finora. Quella del 23 e 24 novembre – è stato spiegato – è la chiusura di un procedimento collegiale e partecipativo che va avanti da 3 mesi. Sarà un momento della verità, in un clima di coesione”.


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