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Le Olimpiadi rilanciano lo «ius soli», pressing delle opposizioni. Stop della Lega, ma Fi apre allo «ius scholae»

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L’atto vandalico che ha deturpato il murale “antirazzista” per la campionessa olimpica Paola Egonu, ha riacceso un dibattito da tempo fuori dai radar della politica: quello sulla necessità di modificare l’attuale legge sulla cittadinanza. A partire dalla segretaria del Pd Elly Schlein, che lancia un appello netto. «Per noi – scrive – chi nasce o cresce in Italia è italiana o italiano e continueremo a batterci per cambiare la legge». Il riferimento è allo Ius Soli, modello di cittadinanza sostenuto dal Pd che divide gli schieramenti.

La legge in vigore

La legge in vigore è datata 1992. Prevede che «lo straniero che sia nato in Italia» possa diventare cittadino italiano «a condizione che vi abbia risieduto legalmente e ininterrottamente fino al raggiungimento della maggiore età». La richiesta di cittadinanza, quindi, può arrivare entro dodici mesi dal compimento del diciottesimo anno. Impianto che per le opposizioni è «fuori dal tempo». Il Pd spinge per il modello dello Ius soli, secondo cui la cittadinanza può essere acquisita per il fatto di essere nati sul territorio italiano. Posizione sostenuta senza tentennamenti da Alleanza Verdi e Sinistra, Azione e +Europa.

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I progetti di legge in Parlamento

Dopo i trionfi olimpici, il Partito democratico torna dunque all’attacco per modificare la legge del 1992 sulla cittadinanza. Con una mozione a settembre per rilanciare lo ius soli. E in un aggiunta un progetto di legge per lo ius soli ’sportivo’, riservato agli atleti, presentato il 6 agosto alla Camera da Mauro Berruto, responsabile sport dei dem. Del resto sono numerose le proposte presentate in Parlamento per modificare la legge 91/1992, inserendo nuove norme sulla cittadinanza. Oltre a quella di Berruto, il Pd ne ha depositate cinque e il M5s un paio. I pentastellati sono più orientati allo ius scholae (dare la cittadinanza italiana a chi ha completato un ciclo scolastico in Italia), ma si dichiarano pronti a convergenze. Mentre + Europa è al lavoro su un quesito referendario che punta a modificare la legge esistente, in direzione dello Ius soli.

Lega: legge sulla cittadinanza va bene così, no scorciatoie

La Lega chiude a ogni ipotesi di modifica. «La legge sulla cittadinanza va benissimo così, e i numeri di concessioni (Italia prima in Europa con oltre 230 mila cittadinanze rilasciate, davanti a Spagna e Germania) lo dimostrano. Non c’è nessun bisogno di Ius Soli o scorciatoie» si legge in una nota del Carroccio

Fi: noi aperti a Ius Scholae

La novità però è che di fronte al no secco della Lega, e a quello più timido di Fdi, aperture vengono da Forza Italia, che starebbe mettendo a punto un suo testo di legge, in virtù del nuovo corso più autonomo dagli alleati di maggioranza. «Ognuno ha le sue sensibilità e impostazioni. Noi siamo contrari allo Ius soli ma siamo invece aperti allo Ius Scholae. Come disse Berlusconi, noi siamo per favorire l’integrazione. E la scuola è il motore di questa integrazione» ha dichiarato il portavoce nazionale di Forza Italia Raffaele Nevi


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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