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Farmacie, test per i magistrati, affidamenti dei minori: ecco le novità in arrivo oggi in Cdm

Stop diplomifici, limite a due anni per recupero anni

Il provvedimento stabilisce che lo studente “può sostenere nello stesso anno scolastico, presso una scuola del sistema nazionale di istruzione, gli esami di idoneità per non più di due anni di corso successivi a quello per il quale ha conseguito l’ammissione per effetto di scrutinio finale”. Non sarà quindi più possibile prepararsi per un esame che comprenda tre anni di scuola. Nel ddl si introduce anche una norma contro la creazione di classi solo per l’ultimo anno prima del diploma per facilitare la maturità. Non può essere autorizzata – si legge – l’attivazione di più di una classe terminale collaterale per ciascun indirizzo di studi già funzionante in una scuola paritaria”. Tra le semplificazioni per quanto riguarda l’istruzione c’è anche la precedenza per la conferma dei contratti a termine per i docenti di sostegno che lavorano con gli alunni disabili.

Test psicoattitudinale per i futuri magistrati

Nella riforma dell’ordinamento giudiziario è stato inserito per i futuri magistrati l’obbligo di sottoporsi a un test psicoattitudinale. Si apre così un altro fronte di scontro con la magistratura alla vigilia oltretutto della annunciata presentazione, tra pochi giorni, del disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere. Le prove concorreranno quindi a stabilire l’“idoneità” degli aspiranti magistrati e, sempre secondo la bozza del decreto, – che in queste ore sarebbe già stata presentata in pre Cdm – a nominare le commissioni di esperti e valutare le procedure dei test sarà il ministro della Giustizia d’intesa con il Consiglio superiore della magistratura. Nella bozza di decreto che riguarda provvedimenti sull’ordinamento giudiziario ci sono anche altre misure che riguardano l’organizzazione degli uffici, il tema dei fuori ruolo e quella sul cosiddetto ’fascicolo del magistrato’, applicativo della riforma Cartabia. In quest’ultimo verrebbero raccolte le informazioni, gli atti e i documenti relativi al percorso professionale dei magistrati il cui esame è rilevante ai fini della valutazione di professionalità, comprese eventuali gravi anomalie

Il riordino del sistema degli affidi

Un registro nazionale, e uno in ogni tribunale, oltre un Osservatorio nazionale con il compito di monitorare eventuali anomalie e promuovere ispezioni. Sono le tre principali novità per tutelare i minori in affidamento contenute nello schema del disegno di legge all’esame del Consiglio dei ministri, a firma della ministra per la Famiglia Eugenia Roccella e del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Il riordino del sistema degli affidi è un tema caro al centrodestra e annunciato dalla stessa premier Giorgia Meloni già nell’intervento alla Camera per la fiducia del suo Governo. Il provvedimento nasce proprio per evitare gli affidamenti sine die di minori allontanati dalla famiglia d’origine e per garantire la piena attuazione del principio del superiore interesse del minore e del diritto dei bambini e degli adolescenti a vivere e a crescere all’interno delle loro famiglie così come stabilisce la Convenzione sui diritti del fanciullo. Nel registro nazionale degli istituti di assistenza pubblici e privati, delle comunità di tipo familiare e delle famiglie affidatarie – che sarà istituito al Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri – saranno inseriti, su base provinciale, il numero dei minori collocati in ciascuna struttura, il numero delle famiglie, delle comunità e degli istituti che sono disponibili all’affidamento dei minori.

L’osservatorio

I dati saranno forniti dalle regioni e dagli enti locali e la loro analisi da parte dell’Osservatorio Nazionale, anche questo istituito al Dipartimento per le politiche della famiglia, si occuperà del monitoraggio e consentirà di intercettare eventuali andamenti anomali del ricorso all’allontanamento di minori e di segnalarli alle autorità competenti, anche promuovendo eventuali ispezioni da parte delle stesse autorità. L’Osservatorio avrà il compito di predisporre entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione al ministro della famiglia, da trasmettere alle Camere.

Un registro dei minori in ogni tribunale

Anche in ogni tribunale sarà istituito un registro dei minori con i provvedimenti di collocamento in comunità o di affidamento a una famiglia, quelli relativi a minori inseriti in collocazione protetta, o che autorizzano l’intervento della forza pubblica con la motivazione e i provvedimenti che autorizzano i minori agli incontri, anche in forma protetta, con i familiari e quelli che autorizzano il minore a rientrare in famiglia. E’ infine prevista la comunicazione al Dipartimento per la giustizia minorile del ministero della giustizia, dei dati relativi alle richieste e ai provvedimenti di allontanamento di un minore. I tribunali dovranno effettuare la comunicazione entro 30 giorni


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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