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Europee, Renzi costretto alla corsa solitaria. Alla Leopolda va in scena la «resistenza» del leader Iv

I punti chiave

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Al via in grande stile, con il roboante e poetico titolo “Riaccendere le stelle”, la dodicesima edizione della Leopolda di Firenze. L’inaugurazione, vista la ricorrenza dell’8 marzo, sarà in mano alle donne (sul palco ci sarà anche Nasim Eshqi, «la coraggiosa donna iraniana, campionessa di free climbing, che ha deciso di togliersi il velo e adesso non può più tornare nel suo Paese»). La conclusione domenica, con il consueto discorso di Matteo Renzi . Nel mezzo molti panel, tra cui quello sulle riforme e sulla giustizia con Sabino Cassese e con il ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Sulla Leopolda arriva la doccia fredda: nessuna lista con Più Europa

Eppure la kermesse renziana del 2024 parte con una doccia fredda: la lista di scopo “Gli Stati Uniti d’Europa” proposta da Emma Bonino il 24 febbraio scorso per riunire i partiti che appartengono alla macroniana Renew Europe con ogni probabilità non si farà. «Il lavoro per la lista di scopo gli Stati Uniti d’Europa va avanti a condizione che vi siano almeno tutti i soggetti dell’area liberaldemocratica Alde-Pde-Renew (ovvero Più Europa, Azione, Italia Viva e Psi, ndr). Se dovessero invece confermarsi preclusioni o veti per noi politicamente incomprensibili e che ci rendono impraticabile la via di unirci gli uni “contro” gli altri, ci organizzeremo autonomamente confermando comunque il nostro obiettivo di queste europee, gli Stati Uniti d’Europa»: così recita la nota congiunta di Bonino e del segretario di Più Europa Riccardo Magi diramata nelle scorse ore.

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Italia Viva, Renzi: “Noi unica possibilità al centro”

I radicali non se la sentono di unirsi al solo Renzi: anche Calenda o niente

Visto che il niet di Carlo Calenda ad una lista in comune con l’ex alleato Matteo Renzi resta forte e chiaro, o tutti o nessuno significa dunque nessuno: evidente che Più Europa non la sente di legarsi al solo Renzi, che aveva dato da subito la sua disponibilità al pari del Pse di Enzo Maraio. Dal partito unico del Terzo polo (Azione e Italia Viva), votato alle ultime politiche da circa l’8% degli elettori, si finisce dunque con tre liste di Renew Europe, nessuna delle quali ha molte chance si superare la soglia. Oppure due, se si concretizzerà l’ipotesi di qualche candidatura radicale, magari della stessa Bonino, nelle liste del Pd.

L’impresa (quasi) disperata: superare da solo il 4% alle europee. A meno che…

Insomma, una mezza follia. Quel che è certo è che Renzi si ritrova da solo a tentare di superare lo scoglio del 4% come capolista in tutte le circoscrizioni. Una sfida che appare agli stessi renziani, fuor di taccuino, pressoché disperata. E che rischia dunque di essere la pietra tombale sulla parabola politica del leader che aveva portato il Pd al 41% esattamente dieci anni fa. Che questa del 2024 sia l’ultima Leopolda? A meno che Renzi domenica non tiri fuori dal cilindro qualche coniglio dei suoi…


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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