I punti chiave
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Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, è il più generoso nella graduatoria dei contributi in denaro che ciascun leader ha assicurato alla propria forza politica nel 2023. È quanto si evince dall’elenco delle erogazioni ai partiti e ai movimenti politici iscritti nel registro nazionale che devono essere trasmesse al Parlamento entro il mese successivo a quello in cui è stato effettuato il pagamento. Dopo Fratoianni c’è il segretario della Lega Matteo Salvini (33mila euro) e, staccato di poco, al terzo posto il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte (32.225 euro).
Si tratta delle erogazioni liberali con un tetto fino a 100mila euro e con la possibilità di una detrazione pari al 26% per gli importi da 30 a 30mila euro che sono una delle fonti di finanziamento dei partiti (oltre al sistema del due per mille Irpef) sopravvissute all’abolizione del contributo diretto deciso nel 2013 (ed entrato in vigore definitivamente nel 2018). Tutti i partiti richiedono ai propri eletti una quota da versare mensilmente.
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Da Meloni 12mila euro a Fdi
Per i parlamentari di Fratelli d’Italia il contributo è di mille euro. Una regola alla quale si è attenuta nel corso del 2023 la premier Giorgia Meloni ha così versato nelle casse di via della Scrofa 12mila euro (12 mensilità da mille euro).
Salvini, versamenti alla Lega per 33mila euro
Lo scorso anno il leader della Lega Matteo Salvini ha fatto 12 versamenti a via Bellerio di vario importo (da 910 a 6.270 euro) per un totale di 33mila euro. È il contributo più alto tra i leader dopo quella di Fratoianni.
Forza Italia, da Tajani 9.900 euro
In Forza Italia il contributo minimo per gli eletti in Parlamento è di 900 euro. Dai dati trasmessi alla Camera il presidente del partito Antonio Tajani ha assicurato al movimento fondato da Silvio Berlusconi 9.900 euro.
