Da simbolo del passato industriale a icona di un futuro sostenibile e tecnologicamente avanzato. L’area del Gazometro di Roma Ostiense rappresenta una perfetta metafora della transizione energetica. Il complesso di proprietà Eni, che ricopre una superficie complessiva di circa 13 ettari, si colloca in un’area urbanistica della Capitale risalente ai primi del Novecento, di assoluta rilevanza dal punto di vista storico-industriale.
Un tempo utilizzato per immagazzinare e gestire la produzione e i consumi di gas, oggi il Gazometro (un cilindro metallico alto quasi 90 metri e con un diametro di oltre 60 metri) non svolge più la sua funzione originaria. L’intera area è infatti al centro di una importante fase di riqualifica e risanamento. Nel 2023 al suo interno ha visto la luce Road Rome Advanced District, un progetto promosso da Eni insieme ad altre grandi aziende italiane (FS, Autostrade, Cisco, Maire, Bridgestone, Nextchem e Acea) con l’obiettivo di creare, nel centro di Roma, un luogo di sperimentazione tecnologica e culturale.
Road ha così trasformato l’area del Gazometro di Roma Ostiense nel primo distretto di innovazione tecnologica dedicato alle nuove filiere energetiche, aperto a collaborazioni di ricerca industriale applicata, in sinergia con il mondo della ricerca e dell’università.
L’ambizione di Eni, con il contributo dei suoi partner, è quella di contribuire alla nascita della «Ostiense Valley», un luogo vocato all’innovazione, alla ricerca e allo sviluppo nell’ambito della sostenibilità. Road ha infatti l’obiettivo di attrarre talenti e di creare collaborazioni di filiera tra dipartimenti R&D (Ricerca e Sviluppo) di aziende, università, centri di ricerca, startup e pmi innovative sulle tecnologie per la transizione energetica e digitale. Inoltre, vi è la volontà di utilizzare l’asset di Ostiense come «living lab» per la sperimentazione di tecnologie emergenti a supporto della comunità. Già nel 2020 un articolo di The Guardian inseriva Ostiense tra i dieci quartieri più promettenti d’Europa, unico in classifica per l’Italia. Tante le ragioni di quella scelta: la presenza di un’area storica di archeologia industriale che Eni sta recuperando dal 2018, l’Università Roma Tre (record italiano per immatricolazioni negli ultimi anni), gli ottimi collegamenti ferroviari e metropolitani, la street art e l’offerta culturale.
Ora il potenziale dell’area è portato alla sua più completa espressione da Road.
Le principali aree di impatto del progetto spaziano dalle tecnologie per la decarbonizzazione, all’economia circolare, dalla mobilità sostenibile alle smart cities, passando per la promozione della salute e della sicurezza. Nasceranno così progetti di innovazione tecnologica che contribuiranno a far raggiungere alle imprese gli obiettivi dell’Agenda 2030.