La Lombardia si conferma una protagonista indiscussa della scena agroalimentare italiana, con un altro anno di crescita per i suoi prodotti a Denominazione d’Origine. Grazie a 75 eccellenze certificate tra cibi e vini, la regione ha raggiunto un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro, segnando un incremento del 3,3%. Questi risultati, certificati dal Rapporto Ismea-Qualivita 2024, sottolineano il prestigio dei marchi lombardi, apprezzati sia a livello nazionale che internazionale. Il settore lattiero-caseario si conferma il cuore pulsante della DOP economy regionale. Il Grana Padano, con un valore alla produzione di 1,88 miliardi di euro, guida la classifica nazionale delle DOP ed è il prodotto italiano più venduto nel mondo. Nella top ten si trovano anche altre gemme lombarde come il Gorgonzola (430 milioni), il Provolone Valpadana (55 milioni) e il Parmigiano Reggiano, che con 1,6 miliardi, include una quota significativa proveniente dai caseifici della provincia di Mantova, unica a fregiarsi delle due grandi DOP dei formaggi italiani. Complessivamente, la filiera casearia della regione genera un valore di 1,7 miliardi di euro, un primato indiscusso che celebra la tradizione e l’innovazione del territorio. Anche la Bresaola della Valtellina si distingue tra i prodotti lombardi di eccellenza, entrando nella rosa dei primi 15 prodotti italiani per valore con 225 milioni di euro, ulteriore testimonianza della versatilità e della qualità della produzione regionale. L’impatto economico dei prodotti a Denominazione d’Origine non si limita a un solo comparto, ma si distribuisce capillarmente sul territorio lombardo. Brescia si posiziona al vertice con 929 milioni di euro, rappresentando il 36% della produzione regionale certificata. Seguono Mantova con 602 milioni (23%), Cremona con 307 milioni (12%) e Sondrio con 278 milioni (11%). Anche il settore vinicolo lombardo, pur confermandosi stabile rispetto al 2022, porta lustro alla regione con un valore di 496 milioni di euro, spinti da eccellenze come Franciacorta, Valtellina, Oltrepò Pavese e Lugana, che trainano numerose piccole denominazioni di qualità.
Questi risultati rappresentano più di un semplice dato economico: sono il simbolo di una tradizione che evolve e di territori che continuano a innovare senza perdere di vista le proprie radici.
La Lombardia si conferma un faro per l’eccellenza agroalimentare italiana, un patrimonio che cresce e si rinnova, portando nel mondo il sapore autentico di una terra ricca di storia e cultura, che aspetta le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 per farsi conoscere sempre di più.