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Asse Leonardo-Rheinmetall più vicina la difesa europea


È partita ufficialmente ieri la joint venture tra Leonardo e la tedesca Rheinmetall per la costruzione di veicoli militari da combattimento in Europa. La nuova società si chiama Lrmv (Leonardo Rheinmetall Military Vehicles) e l’azionariato è composto al 50% da Leonardo, al 10% da Rheinmetall Italia e al 40% da Rheinmetall Ag proprio a sottolineare che, pur essendo una joint venture paritetica, l’Italia ne sarà il cuore pulsante. La sede legale sarà, infatti, a Roma e la sede operativa alla Spezia. La governance prevede una rotazione dei ruoli e un numero di consiglieri pari a sei per «trovare soluzioni condivise». Nel primo mandato ci sarà un presidente scelto dal gruppo tedesco e un amministratore delegato scelto da Leonardo, ha spiegato il ceo del gruppo italiano, Roberto Cingolani, aggiungendo che «ci sono contatti in corso anche Oltreoceano» per l’eventuale ingresso di altri partner nell’alleanza.

Obiettivo primario della joint venture è lo sviluppo industriale e la commercializzazione del nuovo Main Battle Tank italiano (Mbt) su meccanica Panther di Rheinmetall e della nuova piattaforma Lynx – sempre di derivazione tedesca – per il programma Armored Infantry Combat System (Aics) nell’ambito del programma per i sistemi terrestri dell’Esercito Italiano. I contratti dovrebbero essere firmati nel primo trimestre dell’anno prossimo quando la joint venture sarà operativa al 100% e il loro valore è stimato in circa 23 miliardi di euro in una quindicina di anni per 1.050 Lynx e 132 Panther. È previsto anche lo sviluppo e la produzione di altri veicoli di questa famiglia, come veicoli da recupero, da ingegneria e da posaponti. Entrambi i partner si aspettano inoltre che i loro prodotti congiunti offrano ampie opportunità di vendita sui mercati internazionali. A partire dalle necessità della guerra in Ucraina anche se, al momento, Kiev non ha budget sufficiente per acquistare i 3mila carri armati di cui avrebbe bisogno.

Il ceo di Rheinmetall, Armin Papperger, ha evidenziato che, al netto della commessa italiana, nei prossimi 20 anni si dovranno rimpiazzare «migliaia di veicoli terrestri in Europa che hanno tra 35 e 50 anni». Una stima credibile per Lrmv è catturare la metà di un mercato potenziale di 2mila nuovi carri e 4mila veicoli di fanteria, escluse le richieste ucraine. Il mercato potenziale è stimato in almeno 50 miliardi di euro. Lrmv, oltre a rappresentare un concorrente del Leopard di Knds, mira a essere un componente di rilievo di Main Ground Combat System, il programma franco-tedesco per il carro armato Ue.

Cingolani ha infine annunciato che «c’è una buona probabilità» di siglare entro Natale l’accordo Gcap con Bae System e Mitsubishi per la produzione di aerei da combattimento. Leonardo ieri ha ceduto lo 0,5% dopo un avvio positivo.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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