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Aerei, quali sono i posti più sicuri in caso di incidente


I punti chiave

Impossibile non avere ancora negli occhi le immagini della dove si è schiantato un volo dell’Azerbaijan Airlines che ha causato ben 38 morti. Indipendentemente dalle cause che hanno provocato questo disastro ( terra-aria), a bordo degli aerei esistono posti più o meno esposti al rischio di morire in caso di incidente.

Quali sono le statistiche

Nonostante si possa pensare che a bordo di un aereo un posto vale l’altro non è esattamente così: prima di capire chi rischia di più o di meno vale la pena ricordare che ogni eventuale incidente (sempre più rari) fa storia a sé e la sopravvivenza dei passeggeri dipende da velocità, dinamiche, geografia del luogo dell’impatto e numerosi altri fattori. All’interno della cabina di ogni aereo, però, chi è seduto a metà tra ali e parte posteriore (fino alla coda) ha maggior probabilità di salvarsi rispetto a chi sta seduto nella parte anteriore.

Le differenze tra “classi”

Le statistiche sono state possibili grazie ai dati forniti dalla Faa (Federal Aviation Administration) al Corriere dove sono stati esaminati tutti gli incidenti negli Stati Uniti e nelle altre parti del mondo con feriti e morti messi in relazione ai sedili in cui si trovava ogni passeggero oltre alle cause dei decessi che non contemplano soltanto l’impatto fatale ma anche eventuali asfissie, ustioni, annegamenti. Ebbene, chi sceglie di pagare di più preferendo la comodità della First class (Prima classe) sedendo nelle prime file ha una possibilità di salvarsi del 40% contro il 52% di chi si trova subito dietro per arrivare al 62% di chi sta seduto in mezzo. Infine, chi sta seduto tra le ultime file ha una possibilità di salvezza del 70% che tocca punte di 74% nei Boeing e Airbus più grandi.

Cosa bisogna sapere

Queste statistiche vanno comunicate al pubblico ma come ricordano i numeri della Iata (Associazione Internazionale del Trasporto Aereo), gli aerei rimangono di gran lunga i mezzi più sicuri con una riduzione di incidenti del 97% rispetto agli anni Settantanta e che il 2023 è stato l’anno più sicuro di sempre per chi ha volato. Interpellato dal quotidiano, il professor Ed Galea dell’Università di Greenwich ha dichiato che nella maggior parte dei casi un passeggero non riesce a sopravvivere perché non è in grado di abbandonare l’aereo in tempo. Gli standard internazionali parlano di “90 secondi” come tempo limite tra la vita e la morte.

C’è

anche un’altra regola che è stata studiata a fondo e si chiama “delle cinque file”: chi si trova a una distanza non superiore a questa misura da un’uscita d’emergenza ha più possibilità di farcela rispetto a tutti gli altri.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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