- Il 56enne racconta la sua trasformazione nel libro “The Change”
- “Ero preso dai piaceri illusori in una vita di eccessi, da rockstar. Ora sono cambiato”
Edoardo Costa racconta la sua trasformazione in un libro, “The Change”. Parte dalla vicenda giudiziaria che l’ha coinvolto e per la quale è stato condannato per appropriazione indebita. Al Corriere della Sera il 56enne spiega: “Ho perso la reputazione, poi il cambiamento”. Lo scandalo che l’ha colpito è stato violento, ma è servito per la svolta. L’attore rivela dove vive e cosa da oggi.
La condanna è stata “il punto di leva, ciò che può spostare i macigni. La vita ti mette davanti l’opportunità di andare in profondità, di vivere appieno. Ero preso dai piaceri illusori in una vita di eccessi, da rockstar. Ora sono cambiato”. Costa adesso è un uomo nuovo, così sottolinea. Quando gli si chiede dove viva, risponde: “Principalmente a Los Angeles, ma sono spesso a Miami e ho casa anche fuori Milano. Sono trent’anni che vivo tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove ho studiato recitazione. L’America mi ha adottato. Ma amo l’Italia (nel bene e nel male)”.
Edoardo ripercorre la vicenda che l’ha portato ‘dalle stelle alle stalle’: “L’inchiesta è nata dall’attacco mediatico di ‘Striscia’ ed è seguito un iter giudiziario lunghissimo. Con la mia associazione Ciak avevo fatto cose straordinarie: ho costruito un asilo in Senegal, aiutato le onlus in Afghanistan, Kenya, Brasile, India. Mi sono fatto aiutare da persone esterne per realizzare libri fotografici e calendari, pagandole in nero. Mancavano le ricevute di 180mila euro versati a loro in cinque anni. I reati fiscali sono caduti in prescrizione. I miei legali hanno rintracciato chi ha ricevuto i pagamenti in nero e ci sarà una revisione del processo. Ma, allora, avevo perso tutto: la mia scuola, due agenzie, due case di produzione, la mia onlus, i miei libri sono andati al macero”.
Lui si è sentito “devastato”: “Non mi sapevo spiegare la ferocia dell’accanimento mediatico. Antonio Ricci, da genio della comunicazione, tutti i giorni ripeteva la stessa bugia. Provavo rabbia e un fortissimo desiderio di vendetta, anche perché a soffrire erano anche i miei genitori, mia sorella e miei nipoti”. Ma il suo sentimento nei confronti del patron di Striscia è mutato: “Lo ringrazierei. Grazie al suo accanimento sono diventato la persona che sono oggi. Il cambiamento può arrivare in mille modi, da un problema di salute, un lutto. Nel mio caso, perdendo la reputazione”.
Nella vita di prima andava al massimo, anche grazie alla droga: “Spingevo sull’acceleratore: di giorno lavoravo, poi c’erano la palestra, i meeting, gli eventi, le ospitate in tv. La droga era parte del gioco, quell’additivo che ti permetteva di farcela”. Oggi è diverso: “Lavoro sempre tantissimo per il cinema: ho girato ‘The island’ con Michael Jai White, dove interpreto il cattivo, sono il coprotagonista insieme a Elizabeth Hurley della commedia ‘Christmas in the Caribbean’. E faccio il life coach attraverso la piattaforma The-change.it, aiuto le persone a stare meglio con live sui social, workshop, meditazione. Sapere di dare conforto mi dà i brividi di gioia, un senso di realizzazione che non ho mai provato prima”.
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