Entro la fine di novembre la pista dell’aeroporto di Milano Linate cambierà designazione per riflettere lo spostamento del Polo Nord magnetico. Per le migliaia di passeggeri che utilizzano ogni giorno l’aeroporto più vicino alla città non cambierà nulla, mentre per i responsabili dello scalo saranno necessari alcuni litri di vernice per dipingere i nuovi numeri sulla pista, nuovi cartelli per la segnaletica, nuove mappe, manuali e indicazioni per i piloti e le compagnie aeree. È una procedura con cui deve prima o poi fare i conti buona parte degli aeroporti del mondo ed è dovuta al modo particolare in cui si modifica nel tempo il campo magnetico terrestre, con grandi conseguenze per l’intero settore dei trasporti.
In un certo senso la Terra si comporta come un enorme magnete, o per meglio dire un “dipolo magnetico”, che secondo le teorie più condivise è dovuto alla struttura interna del nostro pianeta. Il nucleo interno, che si trova al centro della Terra, è solido, mentre il nucleo esterno è liquido. Entrambi questi strati sono formati per lo più da ferro e nickel e le loro interazioni generano un grande campo magnetico, che si estende ben oltre la superficie del nostro pianeta, dalle emissioni più dannose del Sole.
Il nucleo esterno inizia a poco meno di 3mila chilometri di profondità e non può essere quindi osservato e studiato direttamente, ma l’analisi delle variazioni del campo magnetico e del modo in cui si propagano le onde sismiche tra i vari strati della Terra permettono di studiarne e ipotizzarne le caratteristiche. Sappiamo che i fenomeni che avvengono al suo interno rendono poco prevedibili i cambiamenti del campo magnetico terrestre nel corso del tempo. Di conseguenza, mentre il Polo Nord geografico è sempre lo stesso ed è il punto più a nord della Terra, quello magnetico verso il quale puntano le bussole cambia posizione e non coincide con il primo.
Negli ultimi decenni, per esempio, il Polo Nord magnetico si è via via spostato dal Canada verso la Siberia (Russia) a una velocità non costante, arrivando a modificare la propria posizione anche di 60 chilometri in un anno. Visto che molti dei sistemi di orientamento che usiamo ogni giorno sono nella loro essenza delle bussole, è importante sapere come si modifica il campo magnetico terrestre. Per farlo si utilizza un modello matematico, l’, con il quale si producono mappe che vengono aggiornate periodicamente in modo da avere punti di riferimento condivisi. Queste mappe e altri sistemi sono utilizzati per mettere in relazione l’orientamento reso possibile dal campo magnetico con quello dei sistemi di geolocalizzazione, come il GPS.
Per gli aeroporti le conseguenze di questi cambiamenti sono particolarmente sentite perché le loro piste sono denominate in base al modo in cui sono orientate rispetto al Polo Nord magnetico, cioè al punto verso cui si orienta l’ago della bussola. La pista di Linate, per esempio, attualmente è numerata 18 a una estremità e 36 all’altra (gli aeroplani possono utilizzarla in una delle due direzioni per atterrare o decollare). I due numeri indicano l’orientamento della pista rispetto al Polo Nord magnetico a seconda se questa viene presa da una parte o dall’altra. Il 36 indica che la pista è orientata esattamente verso Nord e si sta andando in quella direzione, mentre il 18 indica l’orientamento verso Sud procedendo dall’altra parte.
Su una bussola il piano dell’orizzonte, cioè il piano su cui si trova l’osservatore, è rappresentato con un cerchio graduato suddiviso in 360 gradi. Il Nord coincide con 0° (o 360°, visto che facendo un giro completo si torna al punto di inizio) e ha al suo opposto il Sud che è quindi a 180°. I numeri sulle piste degli aeroporti riflettono questa impostazione, ma per praticità e chiarezza vengono mostrati dividendo per 10 i gradi del piano dell’orizzonte. Nel caso di Linate quel 18 deve essere quindi moltiplicato per 10: il prodotto risultante è 180 e indica 180° cioè il Sud; il 36 sta invece per 360° e indica il Nord.
Non è infrequente che le piste degli aeroporti più vecchi venissero orientate sull’asse Nord-Sud per motivi pratici, ma ci sono moltissimi casi di piste con un orientamento diverso. Nel caso dell’aeroporto di Genova la pista ha i numeri 10 e 28: è quindi orientata 100° e 280° dal Nord (in senso orario). La pista di Roma Ciampino è 15/33, mentre quella di Catania è 08/26. Avendo ovviamente ogni pista due orientamenti opposti, le direzioni di percorrenza sono sempre a 180°: è quindi sufficiente sapere il numero su una delle due estremità per ottenere l’altro, aggiungendo semplicemente 18.
Conoscere la denominazione della pista per chi pilota è importante per sapere se ha orientato correttamente l’aereo per puntare nella giusta direzione durante l’atterraggio. Oggi ci sono naturalmente molti altri dispositivi a bordo di un aereo per sapere di essere orientati correttamente e nella giusta traiettoria, ma le denominazioni sono comunque importanti come doppio controllo o nel caso ci siano malfunzionamenti e imprevisti a bordo.
I piloti sanno comunque che i numeri sulle piste costituiscono un’indicazione di massima, visto che sono approssimati per difetto (da 0 a 4) e per eccesso (da 5 a 9). Per esempio: se una pista viene costruita con un orientamento a 183 gradi verso Nord il numero indicato sulla pista è 18, mentre se è a 187 gradi l’indicazione diventa 19. Ma come abbiamo visto nel corso del tempo il Polo Nord magnetico si sposta e di conseguenza un aeroporto può ritrovarsi con la pista orientata diversamente da come era stata costruita e con un’indicazione numerica che non rispecchia più l’effettivo orientamento rispetto al Polo Nord magnetico.
In base alla loro posizione geografica, alcuni aeroporti sono più esposti di altri a questi cambiamenti e mettono in conto di dover prima o poi rivedere buona parte della loro segnaletica. È quello che è successo a Linate, che non può più continuare ad approssimare i numeri della pista come aveva fatto finora. Entro fine novembre la pista passerà quindi da 18/36 a 17/35 per riflettere il cambiamento di orientamento relativo al Polo Nord magnetico. Oltre ai due grandi numeri bianchi agli estremi della pista, l’aeroporto di Linate dovrà cambiare tutta la segnaletica orizzontale con le indicazioni per raggiungere o lasciare la pista, tutta la segnaletica verticale con i cartelli che indicano le direzioni, le mappe dell’aeroporto e le informazioni per la navigazione.
Le modifiche riguardano la principale dell’aeroporto, quella lunga 2,4 chilometri, mentre la pista più piccola di circa 600 metri orientata allo stesso modo aveva cambiato denominazione già in passato e ora è utilizzata per lo più come area di parcheggio.