in

Il luogo più caldo della Terra

Caricamento player

Da diversi giorni negli Stati Uniti come in altri paesi del mondo si stanno registrando per questo periodo dell’anno. Nel weekend nella Death Valley, un parco nazionale che si trova in California ed è generalmente considerato il posto più caldo della Terra, il Servizio meteorologico nazionale degli Stati Uniti ha registrato temperature intorno ai 53 °C.

Queste temperature, eccezionali anche per la Death Valley, hanno attirato decine di turisti nella zona. Molti di loro sono andati a Furnace Creek, un’area del parco dove si trova il centro visitatori con un grande termometro digitale esposto, nella speranza di documentare le temperature straordinariamente elevate di questi giorni con foto e selfie. Secondo la temperatura potrebbe aumentare ulteriormente nei prossimi giorni, superando il record di 56,7 °C che viene fatto risalire a più di un secolo fa.

Finora la temperatura più alta sulla superficie della Terra ufficialmente registrata risale al , quando nella Death Valley furono raggiunti i 56,7 °C. Non tutti i meteorologi , ma il record del 1913 fu ufficializzato dopo uno studio del 2013 dell’Organizzazione meteorologica mondiale, che giudicò non affidabile la temperatura di 58 °C registrata erroneamente nel settembre del 1922 in Libia, a cui apparteneva il record fino a quel momento.

Temperature simili sono state rilevate poche altre volte negli anni e quasi sempre nella Death Valley. Daniel Swain, climatologo dell’Università della California, ha spiegato al che potrebbero esserci luoghi più caldi della Death Valley, come alcune parti del Sahara, che però sono troppo remoti per un monitoraggio affidabile. Secondo gli standard stabiliti dall’Organizzazione meteorologica mondiale infatti i termometri devono essere schermati dal sole e sollevati dal suolo, come quelli ufficiali utilizzati nella Death Valley. Tenendo conto di queste valutazioni la valle è attualmente considerata il posto più caldo della Terra.

La Death Valley è una depressione desertica nella parte est della California, al confine con il Nevada. Le alte temperature dipendono dalla profondità e dalla forma della valle, che è lunga e stretta, si trova a circa 86 metri sotto il livello del mare ed è circondata da alte catene montuose. Il nome, che in italiano significa Valle della Morte, era stato dato a questa zona da un gruppo di colonizzatori che vi si persero attorno alla metà del 1800: uno solo di loro morì ma gli altri temettero di non sopravvivere proprio per le dure condizioni climatiche.

La particolare conformazione della Death Valley favorisce l’accumulo di calore al suolo, rallentando gli scambi con l’aria circostante, spesso stagnante. Le regioni desertiche che confinano con la Death Valley, specialmente a est e a sud, portano aria già calda verso la valle, pressoché priva di vegetazione e rocciosa. Nelle giornate d’estate le temperature raggiungono spesso i 49 °C, anche all’ombra, e di notte scendono intorno ai 30 °C. D’inverno invece sono più miti e si avvicinano ai 20 °C durante il giorno.

La valle si può visitare tutto l’anno ma d’estate può essere particolarmente pericoloso fare escursioni per via del caldo troppo intenso, che può causare forti insolazioni o altri malori, e in casi più rari anche la morte. Ogni anno più di un milione di turisti visita il parco, molti di loro tra luglio e agosto, e per prevenire possibili situazioni di pericolo sul della Death Valley vengono pubblicati quotidianamente aggiornamenti sulle condizioni meteo, eventuali restrizioni e avvisi, e tutte le informazioni necessarie per organizzare in sicurezza i viaggi nella valle. Tra queste per esempio è consigliato pianificare qualsiasi tipo di escursione prima delle dieci di mattina oppure dopo le quattro del pomeriggio, così come è scritto anche sui cartelli segnaletici che si trovano lungo il percorso, e se le condizioni sono troppo pericolose alcuni sentieri possono essere chiusi.


Fonte: https://www.ilpost.it/scienza/feed/


Tagcloud:

Un’escursionista è morto sul Monviso, dopo essere precipitato per 10 metri

”E’ il nostro equilibrio”: Myriam Catania spiega perché lei e il padre di suo figlio vivono a 600 chilometri di distanza