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Nuova ipotesi nel caso Orlandi: spunta il nome di uno zio



Si arricchisce di una nuova pista il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, ora si indaga sulla nuova pista, quella familiare.

Infatti è spuntato il nome di uno zio che avrebbe molestato la sorella e a rivelare questa nuova svolta è stato il Tg La7. In un carteggio fra il Segretario di Stato Vaticano Agostino Casaroli e una personalità religiosa di Bogotà, consigliere spirituale con cui la 15enne spesso si confessava, è emersa una cosa sconcertante. Sembra infatti che Mario Meneguzzi, zio della ragazza, abbia molestato la sorella maggiore Natalina. Fra l’altro l’identikit dell’uomo visto davanti alla scuola di musica di Emanuela, sarebbe molto simile allo zio, marito della zia paterna Lucia Orlandi. Purtroppo non è possibile ascoltare il diretto interessato poiché è deceduto, di certo però sarebbe terribile dopo anni di accuse in cui si è puntato il dito addirittura verso i più alti vertici in Vaticano, scoprire che il “mostro” era da cercare fra le mura di casa.

Una nuova pista sul caso Orlandi

Dopo che il caso Orlandi è stato rimpugnato a gennaio di quest’anno, se ne sono dette di ogni. Dopo la segnalazione che il corpo si troverebbe murato nei sotterranei di Castel Sant’Angelo a Roma, adesso si apre una nuova pista.

A quanto rivelato dal Tg La7, sono emersi dei documenti in Vaticano che porterebbero gli investigatori a sospettare sullo zio di Emanuela. Dagli incartamenti scambiati fra il Segretario di Stato Vaticano Agostino Casaroli e il confessore della 15enne, si evince che il parente, marito della zia carnale Lucia Orlandi, aveva abusato più volte della sorella Natalina e probabilmente la giovane si era sfogata con il suo “amico” a cui confidava i malesseri di adolescente.

Ora l’ufficio del Promotore di giustizia della Santa Sede e la Procura di Roma dunque, sposteranno il focus delle indagini su questo punto, senza però abbandonare le vecchie piste. Che l’orco responsabile di tutto ciò si trovasse davvero all’interno delle mura di casa, senza allontanarsi troppo? Che le attenzioni invadenti dello zio Mario Meneguzzi fossero state estese anche alla figlia minore della famiglia Orlandi e magari c’era proprio lui quel 22 giugno nei pressi della scuola di musica?

Sono passati 40 anni ma quella scomparsa è più attuale che mai e come abbiamo visto, con la riapertura delle indagini, escono sempre nuovi dettagli. Che questa pista sia finalmente quella giusta? Il fratello Pietro però non ci sta.

La reazione di Pietro

Uno dei volti più noti nell’ambito di questa vicenda è il fratello Pietro, che sempre si è battuto per far emergere la verità ma che non crede alla pista familiare nei confronti dello zio che ormai è defunto.

“Sono furioso, hanno passato il limite e in questo modo vogliono solo scaricare le responsabilità sulla nostra famiglia. Parlerò direttamente con il Papa di questo” ha detto in esclusiva al Tg La7 commentando la notizia del carteggio.

Furibondo, ha continuato dicendo che nessuno si è degnato di contattare la famiglia per spiegare cosa era emerso.

“Mi auguro che questa commissione parlamentare svergogni chi vuole infangarci”.

Ha commentato poi anche l’avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia. “Ho saputo della nuova pista solo guardando il telegiornale, è inconcepibile che nessuno, nemmeno la Procura, abbia pensato di avvisarci di una cosa così grave” ha detto.

Per domani è prevista una conferenza stampa alle 16 presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera. Saranno presenti chiaramente il fratello, la diretta interessata Natalina e l’avvocato.

Possibile che davvero dietro la scomparsa della giovane ci sia la sua famiglia? Attendiamo ansiosi gli aggiornamenti di domani.


Fonte: https://www.nanopress.it/s/cronaca/feed/


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