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    Mattarella: l’apertura dei mercati è un valore da mantenere

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaTra Italia e Giappone c’è una «collaborazione piena basata sul rispetto e la fiducia reciproca. Sono principi e valori che auspichiamo vengano mantenuti e sviluppati nella comunità internazionale: sono quelli dell’apertura dei mercati, l’apertura alle cooperazioni vicendovoli nella consapevolezza di reciproco arricchimento e della interdipendenza che si crea e che sottolinea le condizioni per cui la pace è garantita nel mondo». Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine della sua partecipazione ad un evento alla sede di Confindustria Giappone a Tokyo alla presenza dei responsabili di imprese italiane e giapponesi.«Bene rapporti Ue-Tokyo grazie a eliminazione dazi»Il capo dello Stato ha poi sottolineato: «Oggi la integrazione tra i due mercati è sempre più stretta, grazie all’accordo di partenariato economico (Epa), siglato nel 2019 tra Tokyo e Bruxelles, che ha eliminato i dazi delle esportazioni europee verso il Giappone e viceversa, lontano da protezionismi di ritorno. L’economia giapponese, che si colloca tra le prime al mondo, si conferma così sempre più per il nostro continente interlocutore strategico, impegnata com’è anche nella costruzione di rapporti intercontinentali che sostengono la pace, la stabilità, la prosperità».Loading… LEGGI TUTTO

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    Vertice a Palazzo Chigi, discusso il piano di Ursula von der Leyen

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaNel corso del vertice a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini, a quanto si apprende, sarebbero state discusse le proposte contenute nella lettera della presidente della Commissione Ursula von der Leyen sul piano ReArm Europe in vista del Consiglio europeo di giovedì.In ogni caso, viene sottolineato, essendo informale quello del 6 marzo è un Consiglio europeo «preparatorio», mentre «ragionevolmente quello decisivo» dovrebbe essere il Consiglio europeo ordinario convocato per il 20 marzo.Loading…Le posizioni nella maggioranzaUn chiarimento era necessario, dopo le polemiche dei giorni scorsi e le esternazioni del leader della Lega che avevano mostrato chiaramente la presenza di (almeno) due linee sulla questione all’interno del governo. In particolare dopo l’annuncio del piano che secondo la presidente della Commissione è in grado di mobilitare 800 miliardi di euro per la difesa tra risorse nazionali, liberate dalla deroga al Patto di stabilità, e soldi freschi comunitari, reperiti dall’Ue sui mercati.Un progetto che non piace a Salvini, secondo cui «per Ursula von der Leyen gli Stati europei possono fare debito solo per armarsi» mentre negli anni scorsi – accusa – non è stato possibile «investire in sanità, in educazione e sostegno alle imprese e alle famiglie». Al contrario, per Tajani, l’iniziativa è positiva: «Bene von der Leyen: finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l’Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti», ha scritto il capo della dipomazia italiana su X. LEGGI TUTTO

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    Il congresso federale della Lega il 5 e 6 aprile a Firenze

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«A nome della commissione statuto e regolamenti della Lega – Salvini Premier e come concordato con il segretario federale Matteo Salvini, il prossimo congresso federale ordinario della Lega – Salvini Premier si svolgerà a Firenze nelle giornate del 5 e 6 aprile». Lo rende noto il senatore della Lega Roberto Calderoli, in un comunicato.Oltre 400 delegati e porte aperte a tutti i militantiOltre ai 400 delegati eletti dai militanti nei congressi regionali della Lega, al congresso federale del 5 e 6 aprile parteciperanno anche i parlamentari nazionali ed europei, i segretari regionali e provinciali, i consiglieri regionali e i membri di diritto. Ai lavori potranno assistere tutti i militanti, gli amministratori e i semplici sostenitori. Un consiglio federale ad hoc approverà gli ultimi passaggi formali prima del congresso.Loading…Verso candidatura unitariaSgomberato il campo dalla possibile corsa del governatore Luca Zaia per la segreteria («lo escludo, devo pensare al Veneto»), Salvini sembra intenzionato a sfruttura quel poco di vantaggio che ha prima delle regionali per blindare la sua candidatura. «Penso probabilmente che arriveremo al congresso con un candidato unico, quindi mi sembra che siano ricostruzioni che anche nei fatti risultano assolutamente fantasiose», ha puntualizzato.Calderoli: adesso Salvini è l’unico che può guidare la Lega«Credo che Salvini sia l’unica persona in questo momento in grado di guidare il movimento». Lo ha detto nei giorni scorsi il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli che ha parlato a margine dell’assemblea dei segretari di sezione della Lega lombarda a Chiuduno, nella Bergamasca. «Abbiamo avuto un periodo anche travagliato – ha aggiunto -, adesso con le idee chiare si può ritornare a raccogliere quei consensi che lui aveva raccolto nel passato».Lega, eventi in Veneto, Marche e Campania prima del congresso In vista del Congresso nazionale della Lega ci saranno tre grandi assemblee programmatiche aperte a militanti e sostenitori in Veneto, Marche e Campania. Saranno occasioni per mettere a fuoco i temi più significativi. In Veneto si discuteranno i dossier dell’autonomia e del buongoverno nelle Marche quelli del lavoro, della pace fiscale e del fisco più snello, in Campania quelli della sicurezza, dell’immigrazione e della lotta alla criminalità. LEGGI TUTTO

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    Meloni: evitare fratture dell’Occidente o saremo tutti più deboli. «Non manderemo i soldati italiani»

    Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di lettura«Sono convinta che questo sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla, bisogna cercare di mantenere la calma, ragionare nel modo più lucido possibile, guardando sempre all’obiettivo e alla priorità: per me la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano e credo che sia nell’interesse nazionale italiano evitare qualsiasi frattura nell’Occidente perché una divisione ci renderebbe solamente tutti più deboli». Lo ha ribadito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ospite di XXI Secolo, il programma ideato e condotto da Francesco Giorgino in onda questa sera su Rai1.«In un momento in cui c’era molta emotività ho chiesto un incontro per parlarsi in modo franco non solo dell’Ucraina ma delle grandi sfide che Europa e Stati Uniti hanno di fronte: credo che alla fine al di là di quello che può sembrare, i toni danno l’impressione che le posizioni siano molto distanti ma in realtà non lo sono perché tutti hanno lo stesso obiettivo, l’obiettivo condiviso è portare pace in Ucraina, una pace giusta e stabile duratura, definitiva».Loading…Non manderemo i soldati italiani in Ucraina«L’Italia partecipa con la sua franchezza. Ho espresso varie perplessità sulla proposta franco-britannica pur ringraziando i colleghi perché penso che in questo momento chiunque faccia delle proposte fa una cosa comunque utile. Sulla proposta di invio di soldati europei avanzata dalla Francia alla Gran Bretagna l’Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me è molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell’efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina», aggiunge Meloni per la quale «sicuramente è un momento nel quale tutti coloro che fanno delle proposte stanno facendo una cosa utile nel tentativo di cercare una soluzione».Pressione fiscale aumenta perché più gente lavora«Ho sentito dire anche da diversi esponenti di opposizione che noi abbiamo aumentato le tasse, perché hanno letto che aumenta la pressione fiscale: io mi trovo in imbarazzo a spiegare a dei parlamentari della Repubblica una cosa del genere. Quando aumenta la pressione fiscale, non è necessariamente perché aumentano le tasse». Nel ragionamento della premier «la pressione fiscale misura le entrate dello Stato in rapporto al Pil. Significa – ha aggiunto – che ad esempio se c’è un percettore di reddito di cittadinanza che trova un posto di lavoro e paga le tasse, aumenta la pressione fiscale. Aumentano i dati della pressione fiscale perché c’è più gente che lavora, perché questo governo ha portato al record storico di proventi dalla lotta all’evasione».Priorità ora è abbassare tasse al ceto medio«La prossima priorità deve essere il ceto medio, la nostra riforma fiscale prevede come obiettivo finale abbassare le tasse a tutti». Così Meloni rispondendo al conduttore Francesco Giorgino che le domandava se il suo governo ha fatto tutto il possibile per ridurre la pressione fiscale sul ceto medio. «No, sul ceto medio no – ha risposto Meloni -. Ho fatto tutto il possibile per ridurre la pressione fiscale con le risorse che avevo, concentrandomi su quella che, con le poche risorse che avevo, era la priorità: difendere il potere d’acquisto dei redditi più bassi. Abbiamo concentrato le risorse soprattutto sui più fragili». LEGGI TUTTO

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    Cinema, Giuli: i criteri di assegnazione dei fondi di promozione saranno rivisti

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Prendo atto della proposta del direttore generale Cinema e Audiovisivo, Nicola Borrelli, di sospendere i lavori della Commissione per la concessione di contributi alle attività di promozione cinematografica e audiovisiva, al fine di ridefinire il sistema di valutazione e assegnazione dei contributi». Lo annuncia in una nota il ministro della Cultura, Alessandro Giuli.Il «tagliando»«Si fa un tagliando, cioè si vede come ha lavorato una commissione e si cerca di verificare se sia perfettibile il meccanismo di selezione e per garantire qualcosa in più in termini di pluralismo». Lo ha detto il ministro della Cultura, commentando al Forum in Masseria a Saturnia la decisione di sospendere i lavori della ’Commissione per la concessione di contributi alle attività di promozione cinematografica e audiovisiva’, per ridefinire il sistema di valutazione e assegnazione dei contributi. «E’ arrivata una sollecitazione da parte del dg Borrelli», ha precisato Giuli sottolineando che «la commissione eredita schema del 2024» e che «è composta da figure di qualità e indipendenti».Loading…La commissione Il 10 febbraio era stato pubblicato il decreto direttoriale e le graduatorie relative alle “Attività ed iniziative di promozione cinematografica ed audiovisiva” per l’anno 2024 , per le quali era stata presentata istanza di contributo. Giuli, il 10 ottobre 2024, aveva nominato i 12 esperti per la selezione dei progetti e per la concessione di contributi alle attività di promozione cinematografica e audiovisiva. La commissione è composta da Fortunato Cerlino, Lavinia Consolato, Tilde Corsi, Silvia Iannuzzi, Guia Loffredo, Luigi Marzullo, Franco Matteucci, Gianfranco Rinaldi, Rossana Rummo, Raffaella Salamina, Riccardo Tozzi e Vito Zagarrio.La polemicaIl ministro della Cultura Alessandro Giuli, ieri, in relazione all’articolo apparso sul quotidiano ’La Verità’ dal titolo “Il ministro ’nazista’ copre di soldi il guru della sinistra e sua sorella”, aveva comunicato di aver dato mandato ai propri legali affinché agiscano a tutela della sua immagine e onorabilità, anche in relazione alla veridicità dei fatti riportati. LEGGI TUTTO

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    A Genova il candidato sindaco che guarda a Vannacci e Rizzo

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaUnire le forze politiche “antisistema”, dai movimenti di estrema destra vicini al generale Roberto Vannacci a quelli di estrema sinistra vicini all’ex comunista fondatore di Democrazia Sovrana Popolare Marco Rizzo. È l’obiettivo neppure troppo velato del nuovo candidato sindaco di Genova Alessandro Rosson sceso in campo per il movimento Indipendenza.Il coordinamento regionale ligure del movimento guidato da Gianni Alemanno riunito a Genova ha deciso all’unanimità di partecipare per la prima volta alle elezioni comunali (in programma questa primavera) nel capoluogo ligure candidandolo a primo cittadino. Rosson, avvocato che per anni ha lavorato per la Regione Liguria ed ex capogruppo della Lega in Consiglio comunale alla Spezia, si era candidato anche alle ultime elezioni regionali in Liguria dove aveva raccolto il risultato peggiore tra tutti i pretendenti alla carica di presidente: 1.668 voti pari allo 0,28% del totale.Loading…«La destra sovranista ha deciso di scendere in campo a Genova», dichiara Rosson via social. «Dopo l’ipocrita passeggiata di Piciocchi e Salis a favore dell’Ucraina quando i loro capi Schlein e Meloni la svendevano agli interessi Usa per 500 miliardi di terre rare, la mia candidatura avrà lo scopo di mettere in pista un progetto serio e chiaro, dove sicurezza, sanità, scuola e lavoro saranno al primo posto – dichiara Rosson criticando la partecipazione dei candidati sindaco del centrodestra e del centrosinistra-M5S, Pietro Piciocchi e Silvia Salis, alla fiaccolata di sostegno e vicinanza al popolo ucraino organizzata dal Comune di Genova e dalla comunità ucraina locale a tre anni dallo scoppio del conflitto con la Russia -. Serve una voce vera che parli ai genovesi in maniera onesta e costruisca una nuova casa per tutti quei cittadini che non si riconoscono più in questo centro democristiano che governa la città di Genova e che non voteranno mai questa sinistra radical chic. Voglio Genova superba di nuovo”. LEGGI TUTTO

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    Istat, a febbraio aumenta la fiducia dei consumatori ma cala per le imprese

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaA febbraio si stima un aumento del clima di fiducia dei consumatori (da 98,2 a 98,8) mentre l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese scende da 95,7 a 94,8. Lo ha reso noto l’Istat.Dalla manifattura segnali positiviTra i consumatori, si evidenzia un miglioramento delle opinioni sulla situazione personale, corrente e futura mentre peggiorano le valutazioni sulla situazione economica generale: il clima personale aumenta da 97,1 a 98,3, quello corrente sale da 99,8 a 100,5 e il clima futuro passa da 96,1 a 96,6; invece il clima economico diminuisce da 101,3 a 100,2.Loading…Con riferimento alle imprese, l’indice di fiducia aumenta lievemente solo nella manifattura (da 86,8 a 87,0) mentre diminuisce negli altri tre comparti indagati (nelle costruzioni l’indice scende da 104,2 a 103,4, nei servizi di mercato cala da 99,0 a 97,5 e nel commercio al dettaglio si riduce da 106,3 a 104,0).In su i giudizi sugli ordinativiQuanto alle componenti degli indici di fiducia, nel comparto manifatturiero migliorano i giudizi sugli ordinativi, le scorte sono giudicate stabili e le aspettative sulla produzione sono in calo; nelle costruzioni e nei servizi di mercato tutte le componenti registrano una dinamica negativa. Per quanto riguarda il commercio al dettaglio, i giudizi e le attese sulle vendite sono improntati al pessimismo mentre il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino diminuisce.«A febbraio 2025 – è il commento dell’Istat – l’indice di fiducia delle imprese diminuisce di quasi un punto percentuale segnalando un peggioramento in tutti i comparti indagati ad eccezione della manifattura dove aumenta lievemente. L’aumento del clima di fiducia dei consumatori è trainato da valutazioni in miglioramento soprattutto sulla situazione economica personale; dinamica decisamente positiva anche per il saldo dei giudizi sull’opportunità di effettuare acquisti di beni durevoli nella fase attuale». LEGGI TUTTO

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    Meloni chiede garanzie di sicurezza per l’Ucraina. E Salvini attacca: «Niente soldati italiani»

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaPer evitare una pace «fragile e temporanea» le garanzie di sicurezza per Kiev devono necessariamente passare per il contesto «dell’Alleanza atlantica». Niente soluzioni estemporanee, o invii di truppe fuori da questo contesto, è il messaggio che spedisce agli alleati europei Giorgia Meloni, anche perché, come dice in modo più ruvido il ministro della Difesa Guido Crosetto, «i contingenti non si inviano come si invia un fax».L’incontro Meloni-KristerssonL’avvertimento della premier, e ancora più esplicitamente del suo ministro della Difesa, è diretto certo a Keir Starmer, che Meloni incontrerà domenica a Londra, ma soprattutto al presidente francese Emmanuel Macron, che ai 27 oggi ha riassunto il senso del suo viaggio a Washington. La risposta europea va coordinata con l’azione americana, va ripetendo da giorni Meloni, che lo ha ribadito nel corso della call voluta dal presidente del Consiglio Ue Antonio Costa e lo ha esplicitato anche nelle dichiarazioni congiunte con Ulf Kristersson. Un nuovo incontro, quello con il primo ministro svedese, che prosegue sul filo dei temi affrontati nel vertice a 4 Nord-Sud in Lapponia prima di Natale. Sicurezza sia dei confini – e quindi grande sintonia sulle politiche migratorie e dei rimpatri -, sia declinata come difesa in un momento “di grandi sfide”, come sottolinea il capo del governo di Stoccolma, che riconosce alla premier l’impegno per «conservare questo collegamento transatlantico più stretto possibile».Loading…Il fastidio per l’attivismo di MacronNella breve call con gli alleati europei Meloni ha ripetuto, come aveva già fatto a Parigi, che secondo l’Italia l’invio di truppe europee in Ucraina è un’ipotesi poco «efficace e molto rischiosa». E che «molto più utile» sarebbe invece perseguire l’ipotesi di dare «concrete garanzie di sicurezza all’Ucraina». Per essere «certi che non accada di nuovo quanto visto in questi tre anni, e che le nazioni europee che si sentono minacciate possano sentirsi al sicuro», chiarisce accanto al suo omologo svedese. Che l’attivismo – e la proposta – di Macron non fossero piaciute ai piani alti del governo era cosa nota: lo rende chiaro Crosetto quando sui social punta il dito contro «i “contingenti europei” che vorrebbero mandare il presidente di una nazione comunitaria e quello di una nazione extracomunitaria». Per poi sottolineare che quando «si parla a nome dell’Europa bisognerebbe avere la creanza di confrontarsi», cosa che non è accaduta «per gli aspetti militari della questione».Salvini: parlare ora di mandare soldati a Kiev non ha senso Parole dure, che qualcuno legge anche come un argine all’agitazione di Matteo Salvini, pronto a ribadire nelle ultime ore che «mandare soldati italiani in terra di guerra non ha senso». Prima «Putin e Zelensky devono deporre le armi, poi si può ragionare di tutto», dice il vicepremier, scettico anche sull’aumento delle spese militari che non può essere fatto, a suo dire, a scapito ad esempio della “spesa sanitaria”.Spese per la Difesa esclse dal Patto di StabilitàUn sentire comune questo nell’esecutivo, che ha accolto con favore, come ha ribadito Meloni, la scelta di Ursula von der Leyen di «escludere le spese per la difesa» dal Patto di Stabilità. Un “primo passo” cui devono seguire “altre soluzioni”, ha insistito la premier, mentre Giancarlo Giorgetti dalla ministeriale G20 in Sud Africa lanciava la proposta di un “Recovery Plan per la difesa”. Un modo per «rilanciare l’industria e la crescita» oltre che per rispondere alle rinnovate esigenze di sicurezza. E la necessità di un fondo comune eviterebbe, secondo il ministro dell’Economia, che «ogni Paese inizi a muoversi autonomamente» facendo «aumentare inevitabilmente i costi» per i singoli Stati “in modo irrazionale”. LEGGI TUTTO