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    ”Ho fatto i conti con il senso di colpa e la rabbia”: Sonia Bruganelli torna a parlare della malattia della figlia e rivela di aver perso la fede

    “Ormai ho accettato di essere una madre imperfetta e va bene così. Silvia, però, mi ha sempre amata”
    “Ho fatto un lungo percorso, che sto facendo ancora, per accettare la situazione”

    In un post dedicato a lei ha scritto: “Grazie per avermi amata anche quando non lo facevo io”. Sonia Bruganelli torna a parlare della malattia della figlia primogenita e al Corriere della Sera, in una lunga intervista, rivela di aver perso la fede. “Ho fatto i conti con il senso di colpa e la rabbia”, confessa.
    ”Ho fatto i conti con il senso di colpa e la rabbia”: Sonia Bruganelli torna a parlare della malattia della figlia e rivela di aver perso la fede
    “Ormai ho accettato di essere una madre imperfetta e va bene così. Silvia, però, mi ha sempre amata. Come ho scritto, anche quando ero io a non volermi bene, a sentirmi responsabile della sua limitazione, che gli altri fratelli non avevano”, dice la produttrice 50enne parlando della 22enne. Ha pianto tanto in passato per la situazione: “Ho fatto un lungo percorso, che sto facendo ancora, per accettare la situazione e cominciare a godermi la maternità di Silvia senza pretendere di essere per lei anche insegnante, fisioterapista, logopedista… Non dovevo mai sbagliare. A lungo ho fatto i conti con il senso di colpa e la rabbia”, svela.
    “Ho sempre vissuto la malattia di Silvia come un’ingiustizia. Ho scoperto che era cardiopatica all’ottavo mese di gravidanza”, racconta l’ex moglie di Paolo Bonolis. I medici le dissero che, se non l’avessero operata appena nata, sarebbe morta. “Silvia è nata il 23 dicembre del 2002 ed è stata subito operata al cuore. Ma i danni dovuti all’ipossia postoperatoria li hanno scoperti dopo una settimana. Io avevo già capito che qualcosa non andava, ma tutti dicevano che vedevo cose che non c’erano”, sottolinea ancora.
    A 27 anni ha avuto un crollo emotivo. E’ stato il conduttore, ora 63enne, a occuparsi di tutto. “La prima foto con Silvia ce l’ho che aveva tre mesi: prima era sempre stata nel reparto di terapia intensiva neonatale”, dice la Bruganelli. Non ha avuto il conforto della fede in tutto questo: “Mi dispiace, io il disegno non lo vedo, e infatti dopo mi sono allontanata dalla fede. Se c’era una lezione, avrei preferito impararla sulla mia pelle, non su quella di una neonata indifesa”.
    “Ormai ho accettato di essere una madre imperfetta e va bene così. Silvia, però, mi ha sempre amata”, dice la 50enne della primogenita 22enne
    Sonia non ha avuto paura di procreare ancora: “Non avevo più paura di niente. Però i problemi si sono presentati quando è nato Davide, un anno e mezzo dopo, perché davanti a un figlio così bello, sano, per il quale avevo messo il fiocco azzurro fuori dalla porta, ho cominciato a dirmi che non me lo meritavo, che stavo togliendo qualcosa a Silvia. E’ allora che il mio rapporto con lei è diventato ossessivo, mentre non riuscivo più a stare vicino a Davide. Ed è lì che ho cominciato a lavorare su me stessa. Mi sono rasserenata solo con la nascita di Adele, nel 2007, quando la salute di Silvia si era stabilizzata e potevo tirare il fiato”.
    Sonia guarda avanti: “Il pensiero fisso riguarda il futuro, perché non è ancora autosufficiente e avrà sempre bisogno di qualcuno che l’aiuti. Però penso anche che non sarà mai sola, perché ha quattro fratelli. Chi si occuperà di lei avrà una disponibilità economica per non farle mancare niente, e questa è una grande fortuna, nella disgrazia”. Silvia fa ippoterapia, tutti loro lavorano per la sua indipendenza fisica e motoria e l’autostima.
    Silvia non ha sofferto per la separazione dei suoi. Sonia confida: “Io e Paolo viviamo in due appartamenti diversi di palazzi comunicanti attraverso un terrazzo e la stanza di Silvia. Lei è il nostro trait d’union. Ora sono molto più vicina a lei di quando abitavamo nello stesso appartamento, io e il padre al piano di sopra e lei con i fratelli sotto”.
    Adesso lei riesce a “essere più buona con me stessa”. E conclude: “Ho imparato che non bisogna mai giudicare: il rapporto madre figlio è diverso e ognuno trova il suo modo per viverlo. Io ho trovato il mio”. LEGGI TUTTO

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    ”Con Riccardo Scamarcio ci si vuole molto bene”: Valeria Golino parla del rapporto col famoso ex e anche del nuovo fidanzato con 24 anni meno di lei

    L’attrice e regista dal 2018 è legata all’avvocato romano Fabio Palombi, 34 anni
    La 58enne è stata legata al collega 44enne, che ora fa coppia con Benedetta Porcaroli, dal 2005 al 2016

    Valeria Golino si confessa, tra lavoro e privato, sulle pagine del Corriere della Sera. L’attrice e regista parla anche del rapporto col famoso ex a cui è stata legata dal 2005 al 2016. “Con Riccardo Scamarcio ci si vuole molto bene”, svela. Il collega 44enne ora è fidanzato con Benedetta Porcaroli, 26 anni. L’artista rivela la serenità che vive col nuovo fidanzato che ha 24 anni meno di lei. Dal 2018 ha una relazione con l’avvocato romano 34enne Fabio Palombi.
    ”Con Riccardo Scamarcio ci si vuole molto bene”: Valeria Golino parla del rapporto col famoso ex e anche del nuovo fidanzato con 24 anni meno di lei
    Quanto le si domanda se sia una bugiarda seriale, la Golino confida: “Lo sono sempre meno. Ero più bugiarda da piccola, mi serviva di più esserlo. Forse oggi non ho bisogno di sembrare più bella o più brava di quello che sono. Ho capito che non si può piacere a tutti, mentre prima era un mio desiderio infantile. Ho guadagnato il diritto a non giustificarmi. Comunque non mi piace avere torto”.
    Non le pesa non essere diventata madre, a proposito della maternità mancata Valeria spiega: “Mi pesava mentre cercavo di diventarlo. Ora vedo i bambini e mi sciolgo, ma non ho quel sentimento di perdita nel mio quotidiano. Anzi, forse ho un piccolo sollievo. Uno si adatta rispetto a quello che ti offre la vita”. Sul tempo che passa e i le trasformazioni dice: “Faccio fatica nel quotidiano a vedere i cambiamenti del mio corpo, la manutenzione per cui mi servono più vitamine, devo camminare di più… Io per anni non ci ho dovuto pensare. Vedo delle asimmetrie che si creano nella faccia, non è facile per una donna che fa questo mestiere e si deve guardare in continuazione. Sul set vado meno a rivedermi sul monitor. C’è uno scollamento tra la percezione di me stessa e quello che sono veramente”.
    Arriva la domanda che fa riferimento agli ex: si può diventare amici dopo che ci si lascia? “Se ti riferisci a Riccardo Scamarcio o a Fabrizio Bentivoglio (hanno vissuto una lunga storia d’amore negli anni Novanta, ndr), se non ci si è fatti deliberatamente del male ci si vuole molto bene. E con loro due è così. Anch’io, con altri, ho fatto del male”, svela. Poi tira dritto sul nuovo compagno e aggiunge: “Da sei anni sto con Fabio Palombi, che non fa cinema ed è più giovane di me. Per gli altri non penso sia un problema. Per me nemmeno, non ancora”. Lei crede nel sentimento, ha tradito, nel suo percorso di vita, “solo quando è stato necessario”. LEGGI TUTTO

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    ”Per lei avevo lasciato mia moglie incinta”: Luca Barbareschi rivela la dolorosa rottura con l’ex Lucrezia Lante della Rovere

    L’attore, regista e produttore 67enne: “Quando se n’è andata mi è crollato tutto addosso”
    I due sono stati insieme per sette lunghi anni: “Adesso per me è come una figlia”

    Luca Barbareschi si mette a nudo sulle pagine del Corriere della Sera. Parla delle sue scelte professionali e del tumultuoso privato. Rivela anche la dolorosa rottura con l’ex Lucrezia Lante della Rovere, 57 anni, dieci meno di lui. I due sono stati legati per sette anni, fu lei a dire basta. “Per lei avevo lasciato mia moglie incinta”, confessa l’attore, regista e produttore 67enne.
    ”Per lei avevo lasciato mia moglie incinta”: Luca Barbareschi rivela la dolorosa rottura con l’ex Lucrezia Lante della Rovere
    “Non mi pento mai di nulla, sono responsabile delle mie azioni. Certo ho commesso tanti errori, come aver fatto soffrire le mie tre figlie ancora piccole, con la separazione dalla madre. Resta il rimorso, però non tornerei mai indietro. La vita ti mette davanti a scelte obbligatorie, alcune più difficili, che ti dilaniano, spesso è complessa e priva di logica. Per Lucrezia ho abbandonato la famiglia. Quando poi lei mi ha lasciato credevo di morire dal dolore. Invece con mia moglie Elena sono rinato, mi sono innamorato di nuovo e ho avuto altri due bambini”, dice Luca.
    Dal suo primo matrimonio con Patrizia Fachini Barbareschi ha avuto tre figlie: Eleonora, Beatrice e Angelica. Poi è arrivata Lucrezia, che lo ha fatto soffrire. Dal 2010 è legato a Elena Monorchio. Con lei ha avuto altri due figli: Maddalena, 14 anni e Francesco Saverio, 12. E’ padre anche di un sesto figlio, nato nel 1975 in America, frutto di una fugace avventura. Lo ha scoperto a diversi anni di distanza dalla nascita.
    L’attore, regista e produttore 67enne: “Quando se n’è andata mi è crollato tutto addosso”. I due sono stati insieme per sette lunghi anni: “Adesso per me è come una figlia”
    Luca quando si parla di Lucrezia, una delle poche a lasciarlo, svela: “Mi disse: ‘La mia soglia del dolore è più bassa della tua, ciao’. Stare con me era come salire sull’ottovolante. E sul lavoro ero inflessibile: prima dello spettacolo le facevo ripetere la parte con una matita in bocca per la dizione. Ma è stato un grande amore, ci desideravamo pazzamente. Quando se n’è andata mi è crollato tutto addosso. Per lei avevo lasciato mia moglie incinta della terza figlia. ‘Ho fatto tanto casino per ritrovarmi ancora da solo’”. Poi aggiunge: “Per me adesso Lucrezia è come una figlia, la difendo, la proteggo, ha sofferto tanto, nessuno lo sa. Lei è leale con me e io con lei”.  LEGGI TUTTO

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    ”L’ho dovuto lasciare per non ritrovarmi con un cesto di lumache in testa”: Samantha De Grenet spiega perché ruppe con Filippo Inzaghi

    La 53enne in un’intervista ripercorre tutti i suoi amori e svela particolari intimi
    Nel 2000 la showgirl e il calciatore 50enne si legarono sentimentalmente, ma durò solo pochi mesi

    Samantha De Grenet in una lunga intervista al Corriere della Sera ripercorre la carriera, i suoi dolori, la paura di morire a causa del cancro al seno, che ha curato, e i suoi amori. Svela particolari intimi e inediti. Spiega anche perché ruppe con Filippo Inzaghi. La 53enne e il 50enne nel 2000 si legarono sentimentalmente, ma la relazione durò solo pochi mesi. “L’ho dovuto lasciare per non ritrovarmi con un cesto di lumache in testa”, confessa.
    ”L’ho dovuto lasciare per non ritrovarmi con un cesto di lumache in testa”: Samantha De Grenet spiega perché ruppe con Filippo Inzaghi
    E’ felice con Luca Barbato. “Ci siamo sposati nel 2005 e lasciati nel 2008. Nostro figlio Brando era piccolo, abbiamo fatto di tutto per non fargli pesare una separazione difficilissima. Quando cinque anni dopo sono arrivate le carte del divorzio, era una fase di riflessioni: era morta una persona a me cara. Un fidanzato mi aveva chiesto di sposarlo ma non me la sentivo. Allora, ho scritto una lettera a Luca raccontandogli cosa provavo. Abbiamo ripreso a vederci. Nel 2015, ci siamo risposati in chiesa, con Brando che portava le fedi e piangeva”, racconta.
    Prima c’è stato il matrimonio a 20 anni con Pierfrancesco Micara, da cui si è separata dopo 8 mesi. Poco prima delle nozze ha anche perso un bambino e ne è rimasta segnata. Leonardo Pieraccioni l’ha conquistata, ma è finita perché era un momento sbagliato: “Io volevo un figlio ed ero anche pronta a lasciare tutto, che poi è quello che ho fatto dopo, pensando erroneamente che rientrare in tv sarebbe stato facile”.
    Samantha poi è rimasta folgorata da Pippo. “Un’infatuazione pazzesca – svela – L’ho respinto per un sacco di tempo e, quando si è stancato di corteggiarmi, mi sono accorta che mi mancavano le nostre telefonate. L’ho recuperato. Ma, come temevo, era il giovane campione che non voleva una storia seria. L’ho dovuto lasciare, per non ritrovarmi con un cesto di lumache in testa”.
    Alessandro Benetton è stato “il primo, vero, grande amore”. “Corrisposto, ma travagliato: ci siamo lasciati, ripresi, lasciati… Veniva da una famiglia di un certo tipo dove il mio lavoro non era benvisto e lui si era convinto che non fossi fatta per la famiglia. Lo lasciai perché ero stanca di vivere di alti e bassi. A posteriori, deve essersi reso conto che sbagliava, perché nella sua autobiografia mi ha messa fra le sue tre donne più importanti”, dice.
    La De Grenet parla pure di Francesco Totti. “Ne ho parlato di recente in tv da Monica Setta e si è scatenato l’inferno: dire che ‘ci siamo frequentati’ non significa che ci sono stata a letto. Ci sono andata a cena, in barca con amici. Mi ha corteggiata, ma uscivo dalla storia con Filippo e non volevo altri calciatori”, taglia corto lei. LEGGI TUTTO

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    ”Fedez-Iovino, assegno da parte del rapper per evitare la denuncia”: il Corriere spiega cosa sarebbe successo dopo la rissa

    Secondo il giornale i legali in questo modo vorrebbero chiudere la vicenda che riguarda 34enne
    Il quotidiano ricorda che Federico è indagato anche per rissa, “accusa indipendente dalla presentazione di querela”

    Tra Fedez e Cristiano Iovino si sarebbe trovato un accordo. Il Corriere della Sera dà la sua versione dei fatti e spiega cosa sarebbe successo dopo la rissa. “Un assegno da parte del rapper per evitare la denuncia”, scrive il giornale. In questo modo, sempre stando al quotidiano, i legali vorrebbero fermare le indagini che riguardano il 34enne. Si chiuderebbe così il ‘fattaccio’ del pestaggio a Milano la notte del 22 aprile. “Ma Fedez è indagato anche per rissa, un’accusa indipendente dalla presentazione di querela”, sottolinea però l’organo di informazione.
    ”Fedez-Iovino, assegno da parte del rapper per evitare la denuncia”: il Corriere spiega cosa sarebbe successo dopo la rissa
    Testimonianze e filmati inchioderebbero Federico. Ma, “mentre ancora la procura è al lavoro nel fascicolo aperto per rissa (reato procedibile d’ufficio), lesioni e percosse (per questi è invece necessaria la querela della parte offesa) emerge che i due legali di Iovino e di Fedez avrebbero siglato un accordo per evitare che il personal trainer presenti querela. Accordo accompagnato da un assegno che il rapper si è impegnato a versare a Iovino. In sostanza una ‘transazione’ economica che però non avviene nel corso del giudizio (come spesso succede in casi di reati di lieve entità), ma ancora prima che la vittima del pestaggio abbia presentato una formale ‘denuncia’ nei confronti del rapper”, scrive il Corriere.
    L’escamotage avrebbe un obiettivo: “stoppare le indagini e chiudere qui la vicenda”. Gli inquirenti, però, come chiarisce ancora il giornale, “procedono anche per rissa (reato per il quale Fedez è iscritto nel registro degli indagati) che è un’accusa indipendente dalla presentazione o meno della querela da parte di Iovino. Su questo fronte, la posizione dei legali di Fedez, è che in realtà quanto accaduto in via Traiano non sia una ‘rissa’ bensì un pestaggio. Per configurare il reato di rissa (di cui potrebbe rispondere anche Iovino) è infatti necessario che ci siano due parti, o meglio due schieramenti, che si fronteggiano”. 
    Secondo il giornale i legali in questo modo, con un accordo col personal trainer 36enne, vorrebbero chiudere la vicenda che riguarda 34enne
    Gli avvocati di Federico sosterrebbero, stando al quotidiano, invece, che “Iovino sia stato aggredito senza organizzare una reazione verso Fedez e i suoi ‘amici’. Una tesi che da un lato rafforza l’idea di una spedizione punitiva (ipotizzata dalla stessa procura), ma che dall’altro farebbe cadere (in sede di giudizio o nella prima valutazione da parte di un giudice) il reato di rissa”. 
    “La sostanza, per paradosso, è che, se accordo legale e transazione economica sono effettivamente avvenuti, Fedez avrebbe ammesso implicitamente una sua partecipazione ai fatti di via Traiano. Da parte di Iovino ci sarebbe l’obbligo di ritenere chiusa la vicenda, di non presentare querela (ha tempo fino al 23 luglio) e di non avere più nulla da pretendere da Fedez per quanto successo”, conclude il Corriere.  LEGGI TUTTO

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    ”Mia figlia piange perché non la vado a prendere a scuola, ma non ho sensi di colpa”: Caterina Balivo spiega perché non rinuncerebbe mai al lavoro

    La conduttrice 44enne abbraccia le lotte per i diritti delle donne
    Sposata con Guido Maria Brera e madre di Guido Alberto e Cora, desidera pari opportunità

    E’ combattiva e abbraccia le lotte per i diritti delle donne e pari opportunità. Caterina Balivo al Corriere della Sera spiega perché non rinuncerebbe mai al lavoro. “Mia figlia piange perché non vado a prenderla a scuola, ma non ho sensi di colpa”, chiarisce.
    ”Mia figlia piange perché non la vado a prendere a scuola, ma non ho sensi di colpa”: Caterina Balivo spiega perché non rinuncerebbe mai al lavoro
    La conduttrice 44enne è sposata con Guido Maria Brera e madre di Guido Alberto, che il 29 maggio compirà 12 anni, e Cora, 7 anni il prossimo 16 agosto. “Se una donna vuole fare carriera deve posticipare l’arrivo dei figli o addirittura rinunciare. La biologia della donna non corrisponde al momento storico che stiamo vivendo – sottolinea – Spesso succede che si arrivi a 40 anni a fare il primo figlio, ma poi tutto è più difficile. E qui si apre un altro piano di discussione: se hai i soldi puoi conservare gli ovuli (la pratica egg freezing, ndr) se non li hai, spesso devi rinunciare. Insomma credo che bisognerà ragionare su questo aspetto: come riuscire a far andare di pari passo il corpo femminile con la questione lavorativa”.
    “Io non lascerei mai il lavoro per i figli, pur amandoli moltissimo. Durante il Covid ho fatto io un passo indietro, e sono rimasta a casa per tenere gli equilibri familiari e quando sono tornata al lavoro è stato complicato”, spiega ancora Caterina. C’è chi può permettersi tate o può appoggiarsi ai nonni. Lei desidererebbe che il mondo dell’imprenditoria garantisse alle donne asili nido e scuole dell’infanzia per permettere loro di lavorare serenamente.
    Sposata con Guido Maria Brera e madre di Guido Alberto e Cora, desidera pari opportunità
    Gestire la famiglia è complesso. La Balivo prova a conciliare tutti. I figlio li educa insegnandogli a rispettare tutti. “Io rompo molto le scatole perché diventino persone per bene e possano fare il lavoro che amano. I miei figli mi vivono come donna indipendente, e di questo sono contenta”, rivela.
    “La bimba piange perché non la vado a prendere a scuola e io, senza sensi di colpa, le dico: ‘Mamma lavora’ – confida Caterina – Se lei replica: ‘Allora tu preferisci il lavoro a me?’. Le spiego che la mamma ha semplicemente orari diversi e non riesce ad essere fuori da scuola. Però se ci penso bene mi rendo conto che a lei, e solo a lei non al maschio, dico spesso: ‘stai composta, non alzare la voce’. Come se culturalmente le donne dovessero starsene zitte, senza dare fastidio. E questo è sbagliato. Come è sbagliato che spesso tra noi donne non parliamo di soldi: dobbiamo cominciare a leggere di più le pagine economiche, o non riusciamo neppure a chiedere un aumento”. 
    La conduttrice 44enne, in foto felice col marito, abbraccia le lotte per i diritti delle donne
    Caterina svela pure come va col maschietto: “Gli ripeto continuamente che quando una ragazzina dice no, è no su tutto. Nel gioco, nel bacio. E poi mi interrogo: ‘E se lo inibisco troppo? Se gli trasmetto insicurezza nell’essere audace?’. Anche con lui mi sono ritrovata a sbagliare: una volta gli ho detto: ‘Non piangere come una femminuccia’. Tremendo”.
    La Balivo mette sotto esame pure l’universo della tv: “Anche nel nostro mondo c’è ancora tanta strada da fare. Io per esempio nel mio programma ho un gruppo autoriale molto maschile, lo vorrei più femminile. Ho sempre lavorato con gruppi a maggioranza femminile che hanno un gusto televisivo più affine al mio”. E ricorda: “Quando conducevo ‘Detto Fatto’, dal 2004 al 2009, ho fatto una battaglia per i corpi femminili lanciando il messaggio che bisogna accettarsi così come si è. Mia mamma mi ha sempre detto: ‘Le rughe me le tengo’. Lei è stata la prima femminista che ho conosciuto, che ha sempre lavorato con tre figli”. LEGGI TUTTO

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    ”Riusciamo a organizzare le nostre età in maniera simpatica”: Benedetta Porcaroli parla dei 19 anni di differenza col fidanzato Riccardo Scamarcio

    La 25enne legata al 44enne aggiunge: “Lui comunque, come dire… è un ragazzo”
    A Sette parla del desiderio di diventare madre e del trauma per la separazione dei suoi: aveva 9 anni

    Benedetta Porcaroli si prende la copertina di Sette, inserto settimanale del Corriere della Sera. L’attrice, richiestissima, sarà al cinema col Vangelo secondo Maria. Al giornale si racconta. Parla anche dei 19 anni di differenza col fidanzato Riccardo Scamarcio. “Riusciamo a organizzare le nostre età in maniera simpatica e divertente per tutti e due”, sottolinea.
    ”Riusciamo a organizzare le nostre età in maniera simpatica e divertente per tutti e due”: Benedetta Porcaroli parla dei 19 anni di differenza col fidanzato Riccardo Scamarcio
    La 25enne (compirà 26 anni tra un mese) è ormai uscita allo scoperto col pugliese 44enne: i due lo scorso marzo si sono pure regalati il primo red carpet in coppia a Los Angeles, in occasione della nona edizione del Filming Italy – Los Angeles. Si sono conosciuti sul set de L’ombra del giorno, nel 2021, e innamorati, ma la storia poco dopo s’interruppe, per poi riprendere dopo alcuni mesi. Adesso sono innamoratissimi e uniti. Riccardo nel periodo di lontananza da lei era tornato a far coppia con la manager Angharad Wood, da cui nel 2020 ha avuto una bambina, Emily. Benedetta aveva cominciato a frequentare Pietro Castellitto. Il 2023, però ha regalato a entrambi un passionale ritorno di fiamma.
    La Porcaroli non è affatto preoccupata dalla diversa età del compagno. “Sono abituata, lavoro fin da piccola e quindi riesco a fare questo passaggio un po’ drastico dall’avere una stabilità con gli adulti ad averla con i miei coetanei. Mi sono sempre mossa in queste due fasce – dice – Sono cresciuta con gli amici dei miei genitori e il mondo adulto mi ha sempre affascinato. Ho 25 anni ma anche un lavoro stabile e lui comunque, come dire, è… un ragazzo. Riusciamo a organizzare le nostre età in maniera simpatica e divertente per tutti e due”.
    La 25enne legata al 44enne aggiunge: “Lui comunque, come dire… è un ragazzo”. Si sono conosciuti sul set di un film nel 2021
    L’artista sogna di diventare madre: “Mi affascina tantissimo l’idea, la trovo un’esperienza psichedelica quella di diventare madre. Avere un figlio penso renda la vita più completa, è in grado di sbaragliare tante cose che fanno perdere energia e tempo. E’ una cosa che per ora posso solo vivere come un transfert del momento, ma so che i bambini mi piacciono molto. Eppure… posso rivelare una cosa? Ho incontrato quasi solo persone nella mia vita che mi dicono ‘Mi raccomando, non fare i figli, pensa alla carriera’. C’è questa sorta di terrorismo nel mondo di oggi che sinceramente un po’ mi dispiace. Sento il terrore dell’horror vacui dopo i figli. Invece conosco tante persone che hanno fatto tanti figli da molto giovani. Non so se sono pronta ma sento che è qualcosa che fa parte di me. Quando succede e se succede sfugge al mio controllo”.
    E’ normale credere che magari, voglia fare il grande passo proprio con Scamarcio… “Mi piacerebbe che avvenisse con l’uomo che amo, come dice la mia Maria, non per mano di un Dio. Per me i figli sono una diretta conseguenza dell’amore, dunque mi auguro che succeda là dove questo sentimento comanda. Nel trailer della mia vita da madre con i figli che da sempre mi immagino, è così”, replica. 
    A Sette parla del desiderio di diventare madre e del trauma per la separazione dei suoi: aveva 9 anni
    Sogna che dopo i figli si resti insieme. Benedetta spiega: “Sono figlia di genitori separati e quindi sogno una famiglia che rimanga insieme”. La Porcaroli è segnata dal divorzio dei suoi genitori, quando aveva 9 anni: “Un trauma. Io ero cresciuta con mio padre e improvvisamente è uscito dallo scenario di casa. Da allora, in ogni momento, sento dentro di me che la figura di mio padre mi è mancata. Adesso ne posso prendere atto con maturità, ho un bellissimo rapporto con la mia famiglia, andiamo tutti d’accordo. Ma da piccola, no”.  LEGGI TUTTO

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    ”Mi hanno detto che Antonio Ricci mi detesta”: Claudio Baglioni parla della faida con il fondatore di ‘Striscia la Notizia’

    Il cantautore 72enne dice la sua sul patron del tg satirico che lo ha fortemente attaccato
    Sulle pagine del Corriere della Sera si racconta e parla anche del suo ritiro dalle scene

    Claudio Baglioni si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera. Parla anche della faida con il fondatore di di Striscia la Notizia. “Mi hanno detto che Antonio Ricci mi detesta”, sottolinea.
    ”Mi hanno detto che Antonio Ricci mi detesta”: Claudio Baglioni parla della faida con il fondatore di ‘Striscia la Notizia’
    Il 73enne per anni non si è mai risparmiato sul cantautore 72enne. Intervistato proprio dal Corriere nel lontano 2002, disse: “E’ lui che ce l’ha con noi. Io, sano ragazzo che negli anni 70 era impregnato di impegno, mi sono trovato canzoni come ‘Passerotto non andare via…’ e ‘Accoccolati ad ascoltare il mare…’, che facevano illanguidire i giovani Gasparri e Sallusti. Ho avuto una reazione democratica. Sono versi osceni, una cacofonia che lede il buon gusto dell’Alto Cantautorato di Qualità italiano. Questi sono proprio versi suoi, non li ha ‘pinzati’ da nessun altro poeta”.
    Baglioni quando gli si domanda di Ricci, che lui ha querelato, precisa: “E’ un duello decennale con un solo duellante, lui. Ho provato a chiederne la ragione, mi hanno risposto: è tutto inutile, ti detesta. Non so perché. Mi ha messo anche tra i rifatti, con la disperazione di mia madre che reclamava che non era vero e che avevo la bocca bella come la sua ma il naso grosso come quello di mio padre. Mi sono quasi rassegnato: con la pace dei sensi arriverà anche la pace dei consensi”.
    Il cantautore 72enne dice la sua sul patron del tg satirico che lo ha fortemente attaccato
    Ricci lo ha accusato di plagio, anche in un libro, Tutti i poeti di Claudio, che l’artista ha fatto sequestrare. “Ho scritto più di ventimila versi, rispetto ai venti passaggi citati. Ci saranno senz’altro echi di frasi che mi hanno colpito. La creazione nasce anche dalla memoria e dalla rielaborazione. E’ sempre stato così”, sottolinea Baglioni
    Sul ritiro dalle scene, annunciato, il cantante rivela: “Subito dopo aver annunciato il ritiro, mi sono detto che avevo fatto una sciocchezza. Ma aveva ragione mio padre. Da ragazzino mi portava a vedere la boxe, incontri in cui pugili dilettanti si massacravano di botte, mentre gli spettatori urlavano di tutto, e lui mi copriva le orecchie perché non sentissi. Papà diceva che un pugile deve scendere dal ring da vincitore, non da suonato. E io ci tengo a essere un suonatore. Una volta avevo l’ufficio vicino a casa di Achille Togliani, che era un uomo bellissimo, una gran voce. Ogni tanto passava la moglie con il porta-abiti, e lo accompagnava a fare ancora qualche serata, anche se appariva ormai anziano. E io oggi ho più anni di quelli che aveva allora Achille Togliani”. LEGGI TUTTO