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    ”Prima dell’operazione ho mandato un messaggio a tutte le persone per me importanti’: Carolina Marconi ha temuto di morire

    La 45enne lo racconta in un post condiviso con la ginecologa Chiara Di Pietro
    Ripercorre tutto del tumore al seno e parla del diritto all’oblio oncologico

    Carolina Marconi in un post condiviso con la ginecologa Chiara Di Pietro ripercorre tutto del tumore al seno scoperto per caso quando desiderava con Alessandro Tulli la cicogna. L’ex gieffina 45enne rivela che ha temuto di morire quando ha dovuto affrontare l’intervento per rimuovere il nodulo che i medici avevano scoperto. “Prima dell’operazione ho mandato un messaggio a tutte le persone per me importanti”, scrive. Era il 6 aprile del 2021.
    ”Prima dell’operazione ho mandato un messaggio a tutte le persone per me importanti’: Carolina Marconi ha temuto di morire
    “Quando ho scoperto di avere un tumore, l’ho fatto per caso. Io e il mio compagno desideravamo un figlio. Siamo sempre stati degli zii molto presenti e abbiamo sempre avuto il sogno di diventare genitori. Ma fino a quel momento avevamo rimandato. Quando abbiamo deciso di provare ad avere un bimbo, ho fatto dei controlli ginecologici. Dopo la mammografia sembrava essere tutto ok, ma il dottore mi disse che probabilmente avevo una protesi del seno rotta e mi consigliò di fare una risonanza”, spiega.
    “Il giorno dopo andai a farla, con contrasto – aggiunge Carolina – Dalla risonanza risultò che nell’altro seno avevo un piccolo nodulino che non piaceva ai medici. Ho fatto l’agobiopsia e dopo una settimana è arrivato il risultato. L’ho capito dagli occhi del medico che qualcosa non andava bene, avevo un tumore  al seno. Il quel momento il tempo si è fermato, mi è mancato il respiro, ho avuto come una fitta al cuore e mille pensieri hanno preso il sopravvento. Perché proprio me? Ho sbagliato qualcosa? Mi sono sentita crollare il mondo addosso”, confida Carolina.
    Ripercorre tutto del tumore al seno e parla del diritto all’oblio oncologico
    “Quella sera ho pianto tantissimo – prosegue la Marconi – Tutta la mia famiglia mi ha subito raggiunta e si è stretta a me. Ricordo ancora gli occhi spaventati del mio compagno che cercava di tranquillizzarmi dicendomi: ‘Amore stai tranquilla, è piccolino il tumore, risolveremo tutto, vedrai’. Ho pensato: ‘Io non ho tempo per affrontare un tumore, io volevo fare un figlio! Ormai sono grande, poi non avrò più tempo, se lo avrò…’. Ho pianto tantissimo, non sono riuscita a dormire. Ma il giorno dopo ho sentito una forza incredibile che non pensavo di avere! Mi sono detta: ‘Carolina, tantissime donne lo hanno affrontato e hanno lottato con tutte le loro forze per sopravvivere, perché non puoi farcela anche tu?”. 
    La venezuelana svela: “Prima di cominciare la chemioterapia sono stata 9 ore sotto i ferri, ho avuto tanta paura. Non sapevo se sarei uscita viva da quella sala operatoria e quindi ho voluto mandare un messaggio a tutte le persone per me più importanti per dirgli quanto le amassi”.
    “Fortunatamente l’operazione è andata bene. Poi ho cominciato le chemio, ho perso i capelli, ma ho cercato di non perdere mai il sorriso. Ho voluto godermi il più possibile tutta la mia famiglia che era venuta per starmi vicino, provando a rendere tutto il più leggero possibile. Il mio compagno è stato fondamentale, mi è stato accanto anche con umorismo. Non mi ha fatto mai pesare questa condizione, anche così…pelatina”, continua ancora la showgirl.
    La 45enne lo racconta in un post condiviso con la ginecologa Chiara Di Pietro. Accanto ha sempre avuto il compagno Alessandro Tulli
    Carolina ha preso il meglio da un avvenimento che ha stravolto la sua esistenza: “Il cancro non dipende da noi, ma lo spirito con cui l’affrontiamo sì. Mi ripetevo spesso questa frase e devo dire che mi ha aiutato molto. Come mi ha aiutata anche parlare con donne che condividevano la mia stessa storia su Instagram. Ho fatto tante amicizia e mi sono sentita meno sola”.
    La Marconi poi amaramente conclude: “Sono guarita dal cancro e a quel punto ho scoperto un’altra triste realtà: non potevo avere prestiti, non potevo avere un mutuo, non potevo adottare e tante altre cose…per 10 anni. Mi sono battuta e continuerò a farlo per il diritto all’oblio oncologico. Lo Stato non può metterci in pausa, tutti hanno il diritto di avere un domani”. LEGGI TUTTO

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    ”Forse le protesi al seno hanno influito”: Carolina Marconi e il tumore, avvertimento a chi ha fatto la mastoplastica

    L’ex gieffina 45enne rivela: “L’ultima tac ha evidenziato qualcosa di 9 millimetri al fegato”
    “Il cancro al seno era aggressivo ma molto piccolo”, grazie a una risonanza i medici l’hanno visto

    Carolina Marconi aspetta con ansia di poter fare la risonanza. Guarita dal tumore al seno un anno e 10 mesi fa, ha avuto una notizia che la spaventa nell’ultimo esame fatto. “Mammografia ed ecografia erano a posto, ma la tac ha evidenziato qualcosa di 9 millimetri al fegato che va controllato meglio con una risonanza con liquido di contrasto”, spiega a Gente. La si può fare solo almeno 15 giorni dopo la tac. La 45enne fino a quel momento non sarà tranquilla. Intanto dà un avvertimento a chi ha fatto la mastoplastica. “Forse le protesi al seno hanno influito”, confida al giornale parlando del cancro.
    ”Forse le protesi al seno hanno influito”: Carolina Marconi e il tumore, avvertimento a chi ha fatto la mastoplastica
    “Quando mi hanno trovato un tumore al seno non avevo fatto una prevenzione corretta: c’era il Covid, avrei potuto fare i controlli regolari con mascherina e tutte le precauzioni necessarie, ma ho avuto paura e ho ritardato la mammografia. L’ho fatta a due anni e mezzo dalla precedente: ho scoperto dopo che se l’avessi fatta solo un anno e mezzo prima mi sarei salvata da tumore, chemioterapia, asportazione di 13 linfonodi e mastectomia totale”, precisa l’ex gieffina, che si batte fortemente ora per la prevenzione. 
    “E c’è anche un’altra cosa – continua Carolina – Prima di ammalarmi avevo delle protesi al seno, e forse hanno influito anche quelle, cercherò di capire meglio. In ogni caso il mio tumore, che era molto aggressivo ma anche molto piccolo, non si è visto bene subito da mammografia ed eco. C’è voluta una risonanza perché venisse diagnosticato. Per questo dico: ‘Ragazze, se avete delle protesi al seno, siate ancora più attente. E se c’è qualcosa, non accontentatevi del primo parere’”.
    Al suo fianco la 45enne ha sempre Alessandro Tulli, 41 anni: i due desiderano un bambino
    La Marconi dopo essere guarita dal tumore a gennaio 2022 ha cominciato un percorso con una terapia ormonale della durata di cinque anni: “Periodo durante il quale mi hanno indotto una menopausa precoce interrompendo il ciclo, con controlli ogni sei mesi e una tac all’anno”. E precisa: “Il controllo di questi giorni era un po’ l’ultima carta: ho un ovulo congelato e se fosse andato tutto bene i medici mi avrebbero consentito di sospendere lo stop al ciclo per due anni per affrontare una gravidanza, e poi riprendere gli ultimi tre anni di terapia ormonale in seguito”. Il desiderio di maternità col compagno Alessandro Tulli, 41 anni, è sempre presente.
    Carolina sull’uomo che ama dice: “Con lui ci guardiamo in faccia senza bisogno di parlare, siamo fiduciosi entrambi, ma a volte la paura ti assale e ti toglie il respiro. Non servono le parole, ci sono momenti in cui è meglio non dire niente. Mi dispiace che anche lui subisca tutto questo, so quanto desideri una famiglia. Il nostro desiderio è avere un bambino, abbiamo anche pensato all’adozione, se finalmente si sbloccherà il tema del diritto all’oblio oncologico…”. LEGGI TUTTO

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    Carolina Marconi e il compagno Alessandro in Parlamento: ecco perché

    L’ex gieffina accanto a Maria Elena Boschi per la presentazione di una proposta di legge che le sta a cuore
    La 45enne, dopo il cancro da cui è guarita, spiega: “Nel mio Paese non posso fare niente”

    Carolina Marconi va in Parlamento insieme al compagno Alessandro Tulli, sempre al suo fianco. E’ un giorno importantissimo per la 45enne. Alla Camera dei Deputati si siede accanto a Maria Elena Boschi per la presentazione di una proposta di legge che le sta a cuore: quella del diritto all’oblio oncologico.
    Carolina Marconi e il compagno Alessandro in Parlamento: ecco perché
    L’ex gieffina, colpita da un cancro al seno, che ha curato e da cui al momento è guarita, parla davanti alla stampa presente e ai politici. “Nel mio Paese non posso fare un mutuo e quindi comprare una casa, fare un prestito. Non posso fare niente e quindi non mi sento uguale a tutti gli altri”, sottolinea.
    La Boschi la sostiene, ritiene che questa proposta di legge sia importantissima per tutti i cittadini. “Chi guarisce dal tumore ha diritto ad avere le stesse possibilità, per accedere a un mutuo, a una polizza assicurativa, poter adottare un bambino, di qualsiasi altra persona nel nostro Paese”, precisa.
    Carolina è orgogliosa di essere lì a chiarire il suo pensiero affinché le cose cambino. In un lungo post scrive: “Oggi è stato un giorno significativo per la mia vita e per quella di tante persone. Siamo moltissimi, più di un milione, i guariti in Italia e credo di non sbagliare a dire che tutti noi desideriamo solo guardare avanti. Abbiamo sconfitto un tumore, e vi assicuro che non è una passeggiata. Vogliamo solo vivere il nostro dopo. Credo che ci meritiamo di avere indietro la nostra vita, dopo quello che abbiamo passato”.
    L’ex gieffina 45enne accanto a Maria Elena Boschi per la presentazione di una proposta di legge che le sta a cuore: quella del diritto all’oblio oncologico
    “Meritiamo di poter comprare una casa in cui vivere, proteggerci, come tutti, dagli imprevisti e, sì, anche diventare genitori. Io capisco le ragioni dietro all’obbligo di dichiarare la malattia, ma la medicina ha fatto enormi passi avanti e il tumore non è più una condanna a morte. C’è un dopo – continua la Marconi – E lo Stato italiano dovrebbe consentirci di viverlo”.
    “Abbiamo presentato la proposta di legge sul diritto all’oblio oncologico. Per questo ci tenevo nel ringraziare l’onorevole Maria Elena Boschi per aver accolto il mio appello, Donatella Gimigliano per il suo grande impegno umanitario e il mio professore Riccardo Masetti per essere sempre al nostro fianco. Credo come non mai che in questi casi così delicati non debba esserci un colore politico, ma la compattezza di squadra. L’essere uniti verso un unico obiettivo. E’ importante per noi italiani e per il nostro futuro. Confido nel mio Paese, ‘L’Italia’. E sono convinta che seguirà presto l’esempio degli altri Stati che hanno già aderito a questa legge”, conclude Carolina. LEGGI TUTTO