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    Ritrovata l’anziana scomparsa sul monte Faudo

    La donna si era smarrita, nella serata di martedì, 28 maggio, mentre passeggiava con la figlia sul monte Faudo, nel territorio comunale di Dolcedo. Ritrovata l’anziana scomparsa sul monte Faudo – Nanopress.itAll’operazione hanno partecipato squadre della protezione civile e del soccorso alpino. L’anziana è stata accompagnata al pronto soccorso, ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Ritrovata l’anziana scomparsa sul monte FaudoÈ stata ritrovata la donna di 86 anni scomparsa nella serata di martedì, 28 maggio, mentre passeggiava sul monte Faudo, entroterra di Imperia. L’anziana è stata rintracciata dai cani dei vigili del fuoco che hanno seguito una traccia fiutando un abito indossato dall’86enne. La donna era finita in un sentiero, in una zona piuttosto impervia, che ha reso necessario l’intervento del soccorso alpino.Alle operazioni hanno partecipato anche vigili del fuoco e protezione civile. La donna è stata accompagnata al pronto soccorso, ma le sue condizioni non destano preoccupazione. LEGGI TUTTO

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    Colpita da una meningite fulminante, Lara Ponticiello muore a 23 anni

    Attualmente, la giovane studentessa viveva a Berlino, dove studiava per il progetto Erasmus. Lo scorso venerdì sera ha accusato un malessere, poi è entrata in coma.Lara Ponticiello muore a 23 anni – Nanopress.itI genitori hanno acconsentito all’espianto degli organi. Meningite fulminante, Lara Ponticiello muore a 23 anniLutto a Gonzaga, nel Mantovano, dove viveva Lara Ponticiello, giovane studentessa scomparsa a soli 23 anni. Lara era una studentessa modello dell’Università di Bologna, laureata in Lingue e letterature straniere (tedesco e russo). Attualmente si trovava a Berlino, in Germania, grazie a una borsa di studio del progetto Erasmus, che permette agli studenti universitari di studiare in altre università all’interno dell’Unione Europea o in Paesi extra-europei partner del programma.Lo scorso venerdì sera, Lara aveva accusato un malessere e, nonostante le prime cure, che sembravano aver risolto il problema, le sue condizioni si sono aggravate, fino al coma irreversibile sopraggiunto domenica, quando la ragazza è svenuta. I genitori, avvisati della gravità della situazione, sono giunti a Berlino, ma purtroppo Lara non ce l’ha fatta. A ucciderla, una meningite fulminante, che non le ha lasciato scampo.In un gesto di estrema solidarietà, i genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi, offrendo così la possibilità ad altre persone in attesa di trapianto di continuare a vivere. La sua prematura scomparsa ha colpito profondamente anche la comunità di Reggiolo, dove Lara era cresciuta. LEGGI TUTTO

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    Abusi sui bambini dell’asilo, il pm chiede 9 anni per un maestro di religione

    La prima a notare qualcosa di strano è stata una collega dell’indagato. Grazie alla testimonianza della maestra, sono state installate delle microcamere nella scuola, con cui sono stati documentati gli abusi sui bambini. Abusi sui bambini di un asilo, il pm chiede 9 anni per il maestro – Nanopress.itLa difesa ha chiesto e ottenuto una perizia psichiatrica, sostenendo che il maestro soffra di una malattia che comporta disturbi della sessualità, ma il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari ha stabilito che l’indagato è capace di intendere e di volere.Maestro di religione accusato di abusi sessualiUn maestro di religione di Milano è stato arrestato nel marzo dello scorso anno per violenza sessuale nei confronti di quattro bimbi dell’asilo in cui insegnava. La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio, e il processo con rito abbreviato è in corso. La pm ha chiesto per l’uomo una condanna a nove anni di reclusione. Le attività a scuola sono state documentate grazie alle microcamere piazzate dalla Polizia locale di Milano. La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per lui, e il processo con rito abbreviato è in corso. La prima persona a sospettare qualcosa è stata una collega maestra. Entrando nell’aula, notò un gesto “inusuale” da parte del docente che allontanò in fretta una bimba da sé. La maestra ha sporto denuncia e questo ha portato gli inquirenti a collocare delle microcamere nell’aula con cui sono stati documentati gli abusi posti in essere dall’indagato.Emerse altre violenzeOltre ai quattro bambini coinvolti nel primo filone di inchiesta, sono emersi altri quaranta casi di presunti abusi su bambini nelle sei scuole in cui il maestro ha insegnato prima di approdare nell’asilo di Milano. Segnalazioni e audizioni dei genitori sono stati fondamentali per scoprire le altre presunte violenze. Ascoltati i genitori di altri bambini – Nanopress.itLa difesa del maestro ha chiesto e ottenuto una perizia psichiatrica, sostenendo che il maestro soffra di una malattia che comporta disturbi della sessualità, ma il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari ha stabilito che l’indagato è capace di intendere e di volere. La sentenza del gup Angela Minerva è prevista per il 9 luglio. I legali del maestro hanno chiesto un nuovo accertamento psichiatrico o, in alternativa, una condanna con l’attenuante dei fatti di minore gravità. LEGGI TUTTO

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    Strage di piazza della Loggia, 50 anni fa l’attentato terroristico nel cuore di Brescia

    In occasione del 50º anniversario della strage, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di fiori davanti alla stele che ricorda i caduti in piazza della Loggia a Brescia.Cinquanta anni fa la strage di Piazza della Loggia – Nanopress.itNei prossimi giorni si aprirà il processo a carico di Roberto Zorzi e Marco Toffaloni, accusati di aver piazzato l’ordigno mortale.Cinquanta anni fa la strage di Piazza della LoggiaLa strage di piazza della Loggia è stato un attentato terroristico di matrice neofascista compiuto il 28 maggio 1974 nella città Brescia, nella centrale piazza della Loggia. Durante una manifestazione contro il terrorismo neofascista, una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere, provocando la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue. In seguito, una persona morì a causa delle ferite, portando il numero totale dei decessi a nove. Questo tragico evento è considerato uno degli attentati più gravi degli anni di piombo in Italia, insieme ad altre stragi come quella di piazza Fontana nel 1969, quella del treno Italicus nel 1974 e quella di Bologna nel 1980.Le ragioni dietro questo attacco non sono mai state completamente chiarite, ma ci sono alcune ipotesi che meglio delineano il contesto storico in cui si sono registrati i fatti. Gli anni ’70 in Italia furono caratterizzati da tensioni politiche e sociali. Il Paese era coinvolto in una lotta tra estremisti di sinistra e di destra, con gruppi armati che cercavano di influenzare la politica e la società. La strage di piazza della Loggia fu la risultanza di questa lotta tra fazioni politiche opposte. La strage di Piazza della Loggia – Nanopress.itSecondo chi condusse le indagini, l’attentato sarebbe stato compiuto da gruppi neofascisti e di estrema destra. Questi gruppi erano noti per la loro violenza e il loro disprezzo per le istituzioni democratiche. L’obiettivo era quello di destabilizzare il Paese e infondere paura nei cittadini. Alcune teorie, che non hanno mai trovato riscontro nelle indagini, suggeriscono che ci fosse un coinvolgimento dei servizi segreti italiani o stranieri nell’attentato.Le condanne e il nuovo processoDopo un lungo iter processuale, nel 2017, sono stati condannati all’ergastolo per strage e per concorso in strage due individui ritenuti responsabili dell’attentato: Carlo Maria Maggi, dirigente di Ordine Nuovo, considerato il mandante, e Maurizio Tramonte, militante e informatore del Sid (il servizio segreto militare), che aveva preso parte alle riunioni organizzative dell’attentato.Di recente, la Procura ha fatto i nomi di altri due presunti complici: Roberto Zorzi e Marco Toffaloni. Si ipotizza che possano aver preso parte ai fatti di piazza della Loggia come esecutori materiali, piazzando l’ordigno mortale. Il processo per Roberto Zorzi si aprirà il 18 giugno in Corte d’Assise, mentre per Marco Toffaloni, che all’epoca aveva appena 16 anni, si aprirà il 30 maggio. LEGGI TUTTO

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    Operaio di 33 anni muore schiacciato da un macchinario a Pesaro Urbino

    L’incidente si è registrato nella Fab di Gallo di Petriano (Pesaro Urbino), che produce componenti per il settore del mobile.Operaio di 33 anni muore schiacciato da un macchinario – Nanopress.itPer la vittima non c’è stato nulla da fare. Operaio di 33 anni muore schiacciato da un macchinarioUn operaio di 33 anni – Simone Mezzolani – è morto schiacciato da un macchinario mentre stava lavorando in fabbrica. L’incidente si è registrato intorno alle 23 di lunedì, 27 maggio, nella Fab di Gallo di Petriano (Pesaro Urbino), azienda che produce componenti per il settore del mobile. Immediato il soccorso, ma il personale del 118 ha solo potuto constatare il decesso. Sul luogo anche i carabinieri e personale dell’Ispettorato del lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente.Francesco Trapanese, presidente dell’assemblea provinciale Fillea Cgil, ha denunciato una situazione di piena emergenza. Trapanese ha sottolineato come sia inaccettabile che si possa morire sul lavoro: ogni anno in Italia più di 1000 lavoratori non fanno più rientro a casa.Notizia in aggiornamento. LEGGI TUTTO

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    Un caso di Febbre Dengue a Pavia: il virus contratto dopo un viaggio in Sudamerica

    L’Ats di Pavia ha disposto la disinfestazione nell’area circostante la casa del paziente, bonificando tombini e caditoie, che sono i principali siti di riproduzione delle zanzare.Un caso di febbre Dengue a Pavia – Nanopress.itOltre a 197 casi di Dengue, quest’anno in Italia sono stati registrati anche quattro casi di Chikungunya e quattro di Zika Virus, entrambi trasmessi dalle zanzare.Un caso di Febbre Dengue a PaviaA Pavia, un uomo è stato ricoverato per aver contratto la febbre Dengue. La Dengue è una febbre tropicale trasmessa dalle zanzare, e il paziente di Pavia l’avrebbe contratta durante un recente viaggio in Sud America. Questo virus non si trasmette da uomo a uomo, ma solo attraverso la puntura di zanzare infette.Per precauzione, l’Ats di Pavia ha disposto la disinfestazione nell’area circostante la casa del paziente, bonificando tombini e caditoie, che sono i principali siti di riproduzione delle zanzare. Sintomi della DengueI sintomi della Dengue includono vomito, nausea, dolori muscolari e articolari, febbre alta e mal di testa. La maggior parte dei casi si risolve spontaneamente, ma in alcuni casi il virus può portare complicazioni. Al momento non esiste un vaccino specifico contro la Dengue, ma il trattamento consiste nella gestione dei sintomi e nella reidratazione. È importante prevenire il contatto con le zanzare, utilizzando repellenti, indossando abiti adeguati e installando zanzariere e tende. Inoltre, è fondamentale eliminare i ristagni d’acqua per ridurre la proliferazione delle zanzare. I sintomi della febbre dengue – Nanopress.itOltre ai casi di Dengue, quest’anno in Italia sono stati registrati anche quattro casi di Chikungunya e quattro di Zika Virus, entrambi trasmessi dalle zanzare. Inoltre, è stata segnalata la presenza del West Nile Virus, che causa febbre e, in rari casi, gravi sintomi neurologici. L’Ats di Pavia e le autorità locali sono impegnate nel monitoraggio della situazione e nella messa in atto di tutte le misure necessarie per prevenire la diffusione della malattia.A livello nazionale, dall’inizio dell’anno, in Italia sono stati registrati 197 casi di Dengue, tutti associati a viaggi all’estero. La maggior parte dei contagiati, come nel caso del paziente di Pavia, era di ritorno da un viaggio in Sud America, in particolare Argentina e Brasile. LEGGI TUTTO

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    Rintracciata la madre della neonata trovata morta tra gli scogli a Villa San Giovanni: è una ragazza di 13 anni

    L’adolescente è ricoverata in ospedale perché ha contratto la setticemia. Il corpo senza vita della neonata è stato trovato la scorsa domenica mattina tra gli scogli a Villa San Giovanni, provincia di Reggio Calabria, nei pressi degli imbarcaderi dei traghetti per la Sicilia.Rintracciata la madre della neonata trovata morta a Villa San Giovanni – Nanopress.itNelle prossime ore si svolgerà l’esame autoptico sul corpicino della bambina, che dovrà accertare se la piccola sia nata già morta o se il decesso sia sopraggiunto in un secondo momento. Rintracciata la madre della neonata trovata morta tra gli scogliÈ stata rintracciata la madre della neonata il cui corpo senza vita è stato trovato domenica mattina, con il cordone ombelicale ancora attaccato, all’interno di uno zaino abbandonato tra gli scogli a Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria.Il corpicino della piccola era avvolto in una busta di plastica, che era stata poi occultata nello zaino. La madre, una tredicenne, è stata individuata nella sua abitazione dai carabinieri e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, che stanno conducendo le indagini su delega della Procura della Repubblica e della Procura per i minorenni. L’adolescente è stata ricoverata in ospedale a causa di setticemia, una complicanza del parto avvenuto nel fine settimana scorso.Al momento, gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo sui dettagli della vicenda, trattandosi di una minorenne, ma si sa che il contesto familiare della tredicenne è particolarmente difficile e degradato.Nel pomeriggio l’autopsia sulla bambinaL’autopsia sulla neonata dovrebbe essere eseguita nelle prossime ore. Servirà per determinare se la piccola fosse già morta al momento del parto o se il decesso sia avvenuto successivamente. La polizia e i carabinieri stanno lavorando per ricostruire l’intero quadro delle responsabilità legate alla drammatica vicenda. LEGGI TUTTO

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    Picchiano un senzatetto e riprendono l’aggressione con il cellulare: sei minorenni denunciati

    I fatti si sono registrati a San Costantino Calabro, provincia di Vibo Valentia. La vittima, un uomo di origine romena, stava dormendo in una struttura abbandonata, quando è stato aggredito. Picchiano un senzatetto e riprendono l’aggressione con un cellulare – Nanopress.itGli aggressori hanno ripreso la scena con il cellulare. Sono stati quindi identificati e denunciati con l’accusa di maltrattamenti, percosse e lesioni, con l’aggravante dei futili motivi. Picchiano un senzatetto e riprendono l’aggressione con un cellulare: denunciati sei minorenniSei minorenni sono accusati di aver aggredito e pestato un clochard e di aver ripreso le fasi dell’aggressione con i loro cellulari. I fatti si sono registrati a San Costantino Calabro, nel Vibonese. La vittima, di origine romena, stava dormendo nei locali abbandonati di un centro di formazione professionale, quando è stato aggredito. I responsabili dell’aggressione sono stati individuati dai carabinieri di Vibo Valentia e sono stati denunciati con l’accusa di percosse, lesioni e maltrattamenti, con l’aggravante dei futili motivi. La vittima è stata legata e immobilizzata, poi aggredita con calci e pugni, finché i sei aggressori non gli hanno urinato addosso. I sei minorenni avrebbero dato fuoco a tutti gli oggetti che il clochard aveva con sé, compresi i vestiti e gli effetti personali. LEGGI TUTTO