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    Camion a fuoco e tamponamento tra tir, caos sull’autostrada A10

    Mattinata di disagi sull’autostrada A10, all’altezza di Albisola (Savona), dove un camion frigo è andato in fiamme. Sul posto vigili del fuoco e personale di Autostrade per l’Italia. Autostrada A10 – Nanopress.itLe fiamme hanno raggiunto i quartieri di Villapiana e Lavagnola e agli abitanti è stato chiesto di tenere aperte le finestre.Disagi e code sull’A10Mattinata di gravi disagi sull’autostrada A10. Un camion frigo è andato in fiamme su un viadotto nei pressi di Albisola (Savona). A Imperia Ovest si è poi verificato un tamponamento tra tre autoarticolati. Non si sono registrati feriti, ma si sono creati chilometri di coda.Sul posto sono presenti il personale di Autostrade per l’Italia e i Vigili del Fuoco. Le fiamme hanno raggiunto i quartieri di Villapiana e Lavagnola. Due dei tir coinvolti sono riusciti a raggiungere una piazzola di sosta, mentre il terzo dovrà essere spostato.  In direzione di Ventimiglia si è registrata una lunga coda tra Genova Pra’ e il bivio con l’A26 in direzione Genova. LEGGI TUTTO

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    Pavia, 14enne preso a sassate da un branco di adolescenti

    Il padre della vittima ha riferito che – da tempo – suo figlio subisce le angherie di un gruppo di coetanei. Il 14enne ha riportato diverse ferite ed è stato soccorso dai sanitari del 118. Rissa tra adolescenti – Nanopress.itSulla vicenda sono in corso le indagini delle forze dell’ordine. Il gruppo che l’ha preso di mira sarebbe compost da ragazzi di età compresa tra i 15 e i 16 anni.Quattordicenne preso a sassate a PaviaUna violenta aggressione quella avvenuta nel centro storico di Pavia, tra Ponte Coperto e Strada Nuova. Come riferisce La Provincia Pavese, un ragazzo di 14 anni è stato picchiato e preso a sassate da un gruppo di adolescenti. Il padre della vittima, un 55enne di origini egiziane, ha riferito che da tempo il figlio subisce le angherie del branco.Secondo i primi accertamenti, il gruppo che l’ha preso di mira sarebbe composto da minorenni tra i i 15 e i 16 anni. Sulla vicenda sono in corso le indagini da parte delle forze dell’ordine. Il 14enne è stato soccorso al Policlinico San Matteo, dove i medici gli hanno diagnosticato ferite e contusioni, guaribili in 30 giorni. Le forze dell’ordine stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona dell’aggressione. LEGGI TUTTO

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    Maxi blitz a Napoli, disposte 31 misure cautelari

    Questa mattina all’alba è stato avviato un maxi blitz a Napoli per eseguire 31 ordinanze restrittive nella zona orientale della città, in particolare nel rione Conocal, complesso di edilizia popolare. Le persone indiziate sono ritenute responsabili di traffico di stupefacenti e detenzione illecita con aggravante mafiosa.Carabinieri nella città di Napoli – Nanopress.itLe persone coinvolte sarebbero tutte parte del clan camorristico che opera in questo settore della città napoletana. A svolgere le operazioni ci sono Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza che stanno eseguendo anche numerose perquisizioni nella zona di Ponticelli.Maxi blitz a Napoli, disposte più di 30 misure cautelariDalle prime ore di questa mattina, 3 ottobre 2023, a Napoli è in corso una grande operazione che coinvolge Polizia e Carabinieri per eseguire 31 ordinanze restrittive.Queste 31 ordinanze restrittive sono state emesse nei confronti di persone che sono ritenute responsabili e indiziate in associazioni finalizzate al traffico di stupefacenti e di diversi episodi di detenzione illecita degli stessi con aggravante del metodo mafioso.Secondo le informazioni diffuse si tratta di persone che sono legate in diversi modi al clan camorristico De Luca- Bossa- Casella- Minichini- Rinaldi- Reale che è attivo in modo particolare nell’area orientale della città napoletana.Diverse le perquisizioni in corso nel rione Ponticelli in particolare nel rione Conocal, un complesso di edilizia popolare, in queste perquisizioni oltre a Polizia e Carabinieri è stata coinvolta anche la Guardia di Finanza.Le operazioni sono state avviate in seguito all’ordinanza restrittiva che è stata emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO LEGGI TUTTO

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    Strage di Vignola, ancora ignote le cause del duplice omicidio

    Sono ancora ignote le cause che hanno portato alla morte di Anna Malmusi e Emore Capucci, madre e figlio, che sono stati ritrovati morti nella loro abitazione sita in Via Torino a Vignola. Sul luogo del delitto trovato anche il primo figlio della vittima Uber Capucci che sarebbe stato l’autore degli omicidi e poi avrebbe tentato di togliersi la vita.Carabinieri sul luogo del delitto – Nanopress.itQuest’ultimo attualmente si trova ricoverato in ospedale in gravissime condizioni di salute e non ha potuto perciò rilasciare ancora nessuna dichiarazione ai Carabinieri che stanno svolgendo le indagini. Da una prima ricostruzione dei fatti Emore Capucci è morto per ferita da arma da taglio, ignare invece le cause della morte di Anna Malmusi, sono attese nei prossimi giorni le autopsie sui due cadaveri per chiarire le cause del decesso.Strage di Vignola, ancora mistero intorno alle motivazioni che hanno portato al duplice omicidioIl 01 ottobre 2023, nella tarda serata, si è consumato a Vignola un duplice omicidio all’interno di una villetta sita in Via Torino. I cadaveri delle vittime sono stati rinvenuti dai Carabinieri intervenuti sul luogo del delitto in seguito ad una chiamata di allarme effettuata dai vicini.Le vittime sono madre e figlio, Anna Malmusi di 88 anni e Emore Capucci di 66 anni, conviventi. All’interno dell’abitazione è stato trovato anche il fratello e il figlio della vittima, Uber Capucci, in stato di shock e ferito, principale indiziato degli omicidi.L’uomo è stato trasportato, quella sera, in ambulanza presso l’ospedale di zona dove è stato ricoverato perché avrebbe tentato di togliersi la vita. Sono passate molte ore dal duplice omicidio eppure le motivazioni che hanno portato a questo gesto restano ancora ignare agli inquirenti.Secondo le prime indagini Uber Capucci, un uomo di 67 anni, avrebbe prima accoltellato suo fratello Emore, di un anno più giovane e dopo avrebbe ucciso sua madre che era bloccata a letto a causa di una malattia.Le due vittime erano conviventi mentre Uber Capucci abitava in un’altra casa. All’arrivo dei Carabinieri Uber versava in gravissime condizioni e per questo è stato ricoverato d’urgenza.L’uomo si trova ancora presso l’ospedale di Baggiovara e rimane ricoverato in condizioni critiche, è sempre piantonato dai Carabinieri e al momento non ha potuto rilasciare alcuna dichiarazione su quanto avvenuto quella sera.Vettura dei carabinieri in Via Torino – Nanopress.itGli inquirenti ancora non hanno trovato un movente per i due omicidiLa famiglia Capucci era una famiglia molto riservata quindi non si conoscono dettagli o informazioni, al momento, che permettano di capire il gesto di Uber. Secondo alcuni solamente il sospettato potrà far luce sugli avvenimenti di quella sera e sulle motivazioni che lo avrebbero spinto a compiere il duplice omicidio.Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è legata ai contrasti che i due fratelli avevano sulla gestione della madre che, ricordiamo, era in gravi condizioni di salute, altre possibili ipotesi sono legati ad eventuali problemi psicologici.Nei prossimi giorni sono attese le autopsie sui due corpi che permetteranno di stabilire come sia morta Anna Malmusi, secondo le informazioni diffuse la donna non sarebbe stata accoltellata dal figlio e non presenterebbe nessuna ferita da arma da taglio.Un mistero perciò che in parte potrà essere svelato dalla scienza ma per il resto è necessario che Uber Capucci si riprenda e possa raccontare cos’è successo quella sera. LEGGI TUTTO

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    Confermata l’associazione mafiosa per il clan Di Silvio, oltre 52 anni di carcere

    A Roma si è concluso il processo di appello nato dall’inchiesta “Alba Pontina” che ha visto come imputati i membri del clan Di Silvio. Secondo i giudici della Corte di appello è stata confermata l’associazione mafiosa. Il capo del clan detto Lallà, Armando Di Silvio, è stato condannato a 20 anni di carcere, sua moglie Sabina De Rosa a 13 anni e 4 mesi. Queste due le pene più pesanti degli otto incriminati.Corte d’appello di Roma – Nanopress.itTutti gli altri hanno ottenuto una pena che va da un anno ad un massimo di 5 anni. Varie le accuse a loro carico, la Corte d’Appello ha deciso di confermare la sentenza già emessa dal Tribunale di Latina, unica differenza non è stata riconosciuta l’aggravante mafiosa in due capi d’accusa questo ha portato a una leggera riduzione delle pene. Previste anche le somme che il clan dovrà versare a favore delle tre parti civili Regione Lazio, Comune di Latina e Associazione Caponnetto.Concluso il processo di appello per l’inchiesta Alba Pontina che coinvolge il clan Di SilvioSi è concluso a Roma il processo di appello nato con l’inchiesta “Alba Pontina” contro i membri del clan Di Silvio che hanno scelto di essere giudicati attraverso il rito ordinario.I giudici della Corte di appello hanno scelto di confermare l’impianto accusatorio già presentato dalla Direzione distrettuale antimafia della città di Roma, quindi è stata anche confermata la natura dell’associazione mafiosa.Sono state inoltre accolte gran parte delle richieste presentate dal Procuratore generale che aveva chiesto di confermare le sentenze già emesse dal Tribunale di Latina lo scorso luglio 2021.In secondo grado però le pene sono state leggermente ridotte, il clan aveva avuto nella prima sentenza un totale di 64 anni di carcere, oggi invece ha ottenuto 52 anni e 7 mesi di carcere complessivi.Questo “calo” della pena è dovuto al fatto che i giudici hanno scelto di escludere l’aggravante mafiosa per due capi d’accusa che interessano lo spaccio di stupefacenti. Uomo in manette – Nanopress.itLe pene detentive e pecuniarieIn conclusione perciò il capo dell’organizzazione criminale Armando Di Silvio detto “Lallà” è stato condannato a 20 anni di carcere, sua moglie Sabina De Rosa è stata condannata a 13 anni e 4 mesi di carcere.La figlia della coppia, Genoveffa Di Silvio, ha avuto 4 anni di carcere, mentre il marito di quest’ultima, Federico Arcieri, ha avuto 3 anni e quattro mesi di carcere.Tra gli imputati ci sono poi Angela Di Silvio che è stata condannata a 5 anni di carcere, Francesca De Rosa che è stata condannata a 2 anni e nove mesi, Giulia Di Silvio condannata a 1 anno e nove mesi e infine Tiziano Cesari condannato a 2 anni e cinque mesi di reclusione.Questi membri del clan Di Silvio hanno dovuto rispondere a varie accuse tra cui associazione di stampo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, favoreggiamento, violenza privata, riciclaggio, intestazione fittizia di beni e reati elettorali.La sentenza ha stabilito anche le somme di denaro che il clan dovrà versare alle tre parti civili nel provvedimento, previsti 10mila euro all’Associazione Caponnetto, 30mila per la Regione Lazio ed infine 40mila per il Comune di Latina.   LEGGI TUTTO

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    Terremoto magnitudo 4 a Napoli, l’epicentro è ai Campi Flegrei

    Torna a tremare la terra nei Campi Flegrei che in queste ore sono di nuovo interessate da un nuovo sciame sismico. La prima scossa è avvenuta alle 22:08 di ieri sera ed è stata avvertita in quasi tutta Napoli. Ad Agnano sono caduti dei calcinacci, al momento non risultano esserci danni a cose o persone.Calcinacci caduti a Pozzuoli – Nanopress.itTanta paura tra i cittadini soprattutto a Pozzuoli che si trova a pochi chilometri dall’epicentro del terremoto. La gente è scesa tra le strade arrabbiata e spaventata, hanno paura a rientrare nelle loro abitazioni.Torna a tremare la terra nei Campi Flegrei, nuovo sciame sismico in corsoUn importante scossa di terremoto è stata avvertita a Napoli nella serata di ieri, 02 ottobre 2023, secondo quanto riportato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia il sisma ha avuto un magnitudo di 4.0 e l’epicentro è stato i Campi Flegrei.La scossa è stata avvertita alle 22:08 e si è verificata ad una profondità di 3 chilometri. Vista l’intensità della scossa, il terremoto è stato avvertito non solo a Napoli ma anche nelle zone limitrofe.Molte le segnalazioni che sono arrivate da Posillipo e da piazza del Plebiscito. Tante le persone che la paura hanno scelto di scendere in strada.Nella zona dell’epicentro nei Campi Flegrei, in particolare nella zona di Agnano la scossa di terremoto è stata avvertita molto forte e ha causato una caduta di calcinacci.Le persone hanno paura e non vogliono rientrare nelle loro abitazioni e per questo il centralino dei Vigili del Fuoco non ha smesso di suonare da dopo la scossa, sono centinaia i cittadini spaventati e numerose le segnalazioni effettuate ai soccorsi.Al Comune di Pozzuoli, che si trova a soli 5 chilometri dell’epicentro, è stato chiesto ai cittadini di contattare la Polizia Municipale in caso di danni o disagi dovuti al terremoto, la comunicazione è avvenuta tramite la pagina Facebook ufficiale del Comune.Da quanto comunicato dall’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv è in corso un nuovo sciame sismico nella zona che ha avuto inizio con la prima scossa alle ore 22:08 di magnitudo 4, quindi la terra non ha smesso di tremare in queste ore.Il Comune di Pozzuoli e la Protezione Civile stanno seguendo l’evolversi della situazione e forniscono aggiornamenti continui fino a che l’evento non si sarà concluso.Al momento non risulta vi siano danni a cose o persone, la situazione è continuamente monitorata dagli enti preposti. Vigili del Fuoco e persone in strada a Pozzuoli – Nanopress.itLa rabbia dei cittadiniI cittadini di Pozzuoli sono molto spaventati e anche arrabbiati da quello che sta succedendo in queste ultime settimane della zona dei Campi Flegrei.Secondo una donna che ha rilasciato una testimonianza la scossa di terremoto delle 22:08 è stata sottostimata. Un altro testimone ha dichiarato che a causa dell’intensità della scossa sembrava che la sua casa stesse per crollare.Tanti commenti negativi e pieni di ansia anche sui social network. Nella giornata di ieri, 02 ottobre 2023, si è tenuto in Regione un incontro con il governatore Vincenzo De Luca in merito a quanto sta avvenendo in queste settimane nella zona.Durante l’incontro è stata eseguita una verifica dei piani già esistenti da mettere in atto in caso di necessità sia per il settore sanitario che per quello dei trasporti. LEGGI TUTTO

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    Omicidio nel Messinese: il killer di Giuseppe Catania si è costituito in Caserma

    Si è costituito il killer di Giuseppe Catania, poliziotto in pensione di Messina. L’omicidio era avvenuto nel pomeriggio a Furci Siculo.Auto dei Carabinieri – Nanopress.itIl killer di Giuseppe Catania si è costituito in serata in Caserma. Lo riferisce Il Messaggero. L’omicidio era avvenuto nella giornata di oggi sul lungomare di Furci Siculo in provincia di Messina. La vittima, 63enne, era un poliziotto in pensione che aveva operato alla Squadra mobile di Messina.Giuseppe Catania, il killer si è costiuitoC’è un killer, un’arma e un movente. Aumentano i dettagli legati all’omicidio di stasera di Furci Siculo, nel Messinese. A perdere la vita era stato Giuseppe Catania, 63 anni ex poliziotto di Messina. L’uomo era stato raggiunto da un’auto sul lungomare, in direzione piazza Sacro Cuore, poi gli spari. Inizialmente i carabinieri, che si stavano occupando del caso avevano fatto sapere che non vi era alcuna pista privilegiata da seguire.In serata la svolta: il killer si è recato presso la caserma per costituirsi. L’uomo avrebbe affermato di avere ucciso l’ex poliziotto per motivi legati alla sfera privata. Nessun collegamento con il suo precedente lavoro dunque. Per ucciderlo inoltre, il killer avrebbe usato un fucile, come da lui stesso dichiarato alle forze dell’ordine. Tre i colpi sparati, alla schiena e alla testa da parte dell’omicida, un commerciante di 50 anni che pare ben conosceva la vittima. Sul posto si è recato anche il magistrato Roberta La Speme. LEGGI TUTTO

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    Indagati 9 poliziotti a Piacenza: arresti illegali, calunnia e falso in atto pubblico

    Secondo l’accusa, alcuni arresti sarebbero avvenuti con abusi di potere e falsi verbali, ma anche false ricostruzioni da parte degli agenti.Auto della Polizia – Nanopress.itSono 9 in tutti gli agenti indagati a Piacenza per degli arresti illegali, calunnia e falso in atto pubblico. Le accuse vorrebbero che poliziotti avrebbero commesso arresti impropri, con abuso di potere e false ricostruzioni. Un altro poliziotto invece è acquato di false dichiarazioni all’autorità giudiziaria. Il questore di Piacenza: “Fiducia nella magistratura e nella sua attività di accertamento dei fatti“. Intercettazioni e cimici sulle auto di servizio usate dagli agenti.Piacenza, 9 poliziotti indagati: falso in atto pubblico e arresti illeagli8 con le stesse accuse, un nono poliziotto indagato per false dichiarazioni all’autorità giudiziaria. Le accuse, arrivate per nove agenti di Piacenza, parlano di arresti effettuati in maniera illegale, ma anche calunnie e falso in atto pubblico. Gli agenti avrebbero abusato del loro potere di pubblico ufficiale per effettuare operazioni di polizia adesso al vaglio degli inquirenti e delle investigazioni pare tramite false ricostruzioni e attestazioni, ma anche per la stesura di verbali inquinati da false attestazioni e ricostruzioni fittizie.Nel dettaglio, scrive stamane il Corriere di Bologna, l’accusa avrebbe affermato che da parte degli agenti sarebbero arrivate delle minacce a un testimone di perdere permesso di soggiorno, se non avesse questo confermato le loro dichiarazioni. Le indagini sono in corso.Lo ha riferito stamattina Libertà, con il quotidiano che ha spiegato che l’inchiesta condotta dai Ranieri di Piacenza riguarda una serie di episodi avvenuti lo scorso anno, tra il mese di gennaio 2022 e il mese di luglio. Più recenti invece gli episodi apparteniti di false informazioni che sarebbero state fornite al pubblico ministero.Cimici sulle volanti degli indagati, il questore: “A disposizione della magistratura”Le indagini sui 9 agenti di Polizia sarebbero state condotte anche tramite intercettazioni. Gli indagati ai tempi delle presunte irregolarità del loro servizio operavano sulle volanti. Secondo quanto riportato dal Corriere, le intercettazioni ambientali e telefoniche sarebbero durate sei mesi; intercettazioni acquisite anche tramite il trojan horse – adesso al centro del dibattito anche in sede Parlamentare – che è stato utilizzato per monitorare gli smartphone dei poliziotti.Secondo quanto trapelato sarebbero state posizionate delle cimici sulle auto di servizio della polizia usate dagli agenti durante i turni. Adesso anche i telefoni degli indagati sono stati sequestrati, fino alla fine delle indagini. Alcuni sarebbero stati destinati a servizi non operativi. Agente di Polizia – Nanopress.itOltre agli arresti che, secondo l’accusa sarebbero stati effettuati con abuso di potere e sui verbali redatti con false ricostruzioni, scrive il quotidiano piacentino anche delle finte incriminazioni. Le accuse fanno merito anche a presunte ricostruzioni estorte dalle vittime degli arresti a seguito di minacce.Intanto sempre a Libertà è intervenuto in queste ore il questore di Piacenza. Sulla vicenda Ivo Morelli ha commentato che rimane la piena fiducia nella magistratura e “nella sua attività di accertamento dei fatti”. Secondo il questore c’è l’interesse della collettività davanti a tutto, della legalità, che è ciò che sta a cuore alla Polizia di Stato. LEGGI TUTTO