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    Tentata rapina a un portavalori, tir di traverso sull’A4: malviventi in fuga

    La tentata rapina ai danni di un portavalori è avvenuta sull’autostrada Milano – Torino, intorno alle 6:30 di questa mattina. Sul posto la polizia stradale e la mobile. Auto della Polizia – Nanopress.itIl furgone viaggiava in direzione Torino. I malviventi – non è ancora chiaro quanti fossero – hanno tentato di bloccare il mezzo vicino al ponte sul Ticino, in provincia di Novara.Tentato assalto a un furgone portavaloriTentata rapina intorno alle 6:30 di questa mattina, sull’autostrada A4 in direzione Torino. Una banda di malviventi, a bordo di un tir, ha tentato di bloccare un furgone portavalori, mettendo di traverso sulla carreggiata un tir.L’autista del furgone portavalori, secondo le prime informazioni raccolte, è riuscito a evitare il blocco ed è fuggito. Dopodiché ha immediatamente lanciato l’allarme. Sul posto sono al lavoro la polizia stradale di Novara e la squadra mobile. Assalto a un portavalori a Novara – Nanopress.itAl momento un tratto dell’autostrada è stato chiuso e si sono formate lunghe code di auto in entrambe le direzioni. Assalto a un portavalori in SardegnaUn secondo portavalori è stato assalito in Ogliastra, Sardegna, sulla statale 125. I malviventi hanno esploso diversi colpi di arma da fuoco, ma al momento non risulterebbero esserci feriti. Diverse auto sono andate in fiamme e una densa colonna di fumo ha invaso la zona. La statale è tuttora bloccata. Sul posto sanitari del 118 e carabinieri. LEGGI TUTTO

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    Incendio in un appartamento nel Mantovano, grave un uomo di 67 anni

    Ferita anche la moglie dell’uomo. I due coniugi sono ricoverati presso l’ospedale di Mantova.Vigili del fuoco – Nanopress.itL’incendio è divampato intorno alla mezzanotte nell’appartamento in cui vive la coppia a San Giorgio Bigarello, provincia di Mantova. L’appartamento è stato dichiarato inagibile.Incendio nel Mantovano: grave un uomo di 67 anniÈ ricoverato in gravi condizioni, all’ospedale di Mantova, il 67enne che la scorsa notte è rimasto ferito nell’incendio divampato nell’appartamento in cui vive con la moglie, ferita anche lei, a San Giorgio Bigarello, provincia di Mantova. L’uomo ha riportato ustioni di secondo grado al volto, mentre la donna ha un principio di intossicazione, ma le sue condizioni non sarebbero gravi.Al momento non si conoscono le cause dell’incendio, che è divampato intorno alla mezzanotte di venerdì nel soggiorno dell’abitazione. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, che hanno soccorso i due coniugi e posto i sigilli all’abitazione, che è stata dichiarata inagibile. LEGGI TUTTO

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    Weekly Beasts

    Lo zoo di Londra ha approfittato dell’arrivo di dicembre per allestire alcuni calendari dell’avvento e fotografare gli animali mentre ci interagivano, come nel caso di questo saimiri. Poi ci sono un po’ di apparizioni umane: un veterinario che visita un cucciolo di rinoceronte di Sumatra, l’etologa Jane Goodall con una tartaruga, una biologa con due lupi gridi della Tundra. Nella raccolta di animali della settimana trovate anche le prime nevi a fare da sfondo a cavalli, linci, fagiani e merli, ma per chi non è pronto per l’inverno ci pensa questo scoiattolo a coprire l’eventuale preferenza di una scena autunnale..single-post-new article figure.split-gal-el .photo-container .arrow::after{content:’LE ALTRE FOTO’} LEGGI TUTTO

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    Arezzo, uccise moglie e suocera a coltellate: 38enne condannato all’ergastolo

    L’omicidio di Sara Ruschi, 35 anni, e della madre, Brunetta Ridolfi, 76, nella notte tra il 12 e il 13 aprile scorsi ad Arezzo. Jawad Hicham e Sara Ruschi – Nanopress.itPer il duplice delitto è stato condannato all’ergastolo Jawad Hicham, 38 anni, marito di Sara. Il delitto avvenne nell’appartamento di via San Lorentino dove la 35enne e il marito vivevano con i due figli di due e 16 anni.Jawad Hicham condannato all’ergastoloLa corte d’assise di Arezzo ha condannato all’ergastolo Jawad Hicham, il 38enne marocchino accusato di aver ucciso a coltellate la compagna Sara Ruschi, 35 anni e la madre di lei, Brunetta Ridolfi, 76. Il duplice omicidio avvenne nella notte tra il 12 e il 13 aprile scorsi nell’appartamento della coppia ad Arezzo, in via San Lorentino. Il pubblico ministero Marco Dioni aveva chiesto l’ergastolo per l’imputato.Quella notte, Jawad Hicham ha colpito a morte la moglie e la suocera sotto gli occhi del figlio 16enne. Poi, ancora insanguinato, è sceso in strada e da una cabina telefonica ha allertato i soccorsi, gridando “Le ho ammazzate, le ho ammazzate”. Quando i sanitari del 118 sono arrivati in quel palazzo al civico 4, per le due donne non c’era ormai più nulla da fare. Il figlio 16enne di Sara ha assistito alla mattanza, ha provato a strappare sua madre alla morte, tamponando la grossa ferita all’addome con un asciugamano e poi tentando un massaggio cardiaco, ma la 35enne è morta dopo due ore in ospedale. Stesso destino per la nonna, morta sotto gli occhi del nipote, costretto a diventare grande troppo presto.Ora il ragazzo e la sorellina stanno con il nonno materno, che si occupa di loro come suo padre non ha mai fatto, mentre la madre lavorava per mantenerli. Qualche giorno prima di uccidere la moglie e la suocera, il 38enne aveva minacciato Sara e i figli che li avrebbe uccisi con un coltello. LEGGI TUTTO

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    Già condannato due volte, terrorizza moglie e figlia appena fuori dal carcere: arrestato 52enne di Monza

    L’uomo è stato arrestato con l’accusa di stalking e maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie e della figlia minorenne. Violenza sulle donne – Nanopress.itLe persecuzioni sono ricominciate appena l’uomo è stato scarcerato.Terrorizza moglie e figlia: arrestato 52enne di MonzaNonostante il carcere e le denunce, non si è fermato e – appena fuori dalla prigione – ha ricominciato a perseguitare la sua ex moglie e la figlia, così è finito nuovamente in prigione con l’accusa di stalking e maltrattamenti. Protagonista della vicenda un 52enne di Monza, che questa mattina è stato arrestato dai carabinieri della compagnia lombarda.La donna, da anni separata dall’uomo, ha subito per anni minacce e persecuzioni, ma ha sempre denunciato il suo ex, che infatti era stato anche arrestato. Conclusa la sua pena, appena fuori dal carcere, ha ripreso la sua condotta persecutoria e ha ricominciato con lo stalking nei confronti della sua ex moglie, minacciando anche la figlia minorenne avuta dalla donna.A inizio del mese scorso, il 52enne si è ripresentato sotto casa della ex e della figlia, ha inviato loro audio con minacce di morte e ha cercato di entrare in casa con la forza. A quel punto la sua ex ha allertato la polizia e, su ordine del giudice per le indagini preliminari, è scattato l’arresto per il 52enne. LEGGI TUTTO

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    Crolla solaio a Roma, donna sprofonda al piano di sotto con il letto

    I fatti nella tarda serata di ieri, venerdì 1 dicembre, in un palazzo in viale Eritrea a Roma. Al piano di sotto erano in corso dei lavori di ristrutturazione.Vigili del fuoco – Nanopress.itIl materasso avrebbe attutito il colpo, e l’anziana è stata trasferita in codice rosso in ospedale, avendo riportato diversi traumi nella caduta. I due appartamenti sono stati posti sotto sequestro per consentire gli accertamenti del caso.Crolla solaio a RomaTragedia sfiorata nella tarda serata di ieri, venerdì 1 dicembre, in un palazzo di viale Eritrea, a Roma. In un appartamento è crollato il solaio e una donna di 76 anni è finita con il letto al piano di sotto, dove erano in corso dei lavori di ristrutturazione. Fortunatamente il materasso ha attutito il colpo e l’anziana è riuscita a salvarsi, ma ha riportato diversi traumi che hanno reso necessario il ricovero in ospedale.Sul posto vigili del fuoco e carabinieri. A quanto riferito dai pompieri, i due appartamenti interessati dal crollo sono stati posti sotto sequestro per gli accertamenti del caso. LEGGI TUTTO

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    Una pillola per allungare la vita dei cani

    Caricamento playerA fine ottobre in Portogallo è morto Bobi, quello che secondo il Guinness World Records era il cane più anziano del mondo: aveva 31 anni e mezzo. La notizia era stata ripresa dai giornali e discussa sui social network, con qualche dubbio sull’effettiva età del cane al momento della morte, e aveva portato a nuovi dibattiti e riflessioni sulla longevità dei cani in generale e su come cambia il nostro rapporto con loro, man mano che invecchiano.L’aspettativa di vita di un cane varia moltissimo a seconda della razza e della taglia. Chi decide di crescerne uno sa che molto probabilmente farà parte di una porzione relativamente ridotta della sua esistenza e che gli sopravviverà. È inevitabile e per questo riscuotono un certo successo i prodotti, come mangimi e integratori, che vengono venduti come soluzioni specifiche per contribuire a mantenere in salute i cani anziani. Le confezioni e le pubblicità di questi prodotti non promettono esplicitamente di allungargli la vita, ma comunicano qualcosa che ci si avvicina e che risponde al comprensibile desiderio di prolungare il più possibile la convivenza con il proprio cane.È un settore economicamente florido e che potrebbe presto arricchirsi di farmaci sviluppati proprio con lo scopo di rendere più longevi i cani. Le sperimentazioni sono già in corso, in alcuni casi sono alquanto avanzate, e potrebbero un giorno offrire spunti e dati importanti per il passaggio successivo: rallentare il processo di invecchiamento negli esseri umani.Tra le società del settore più citate negli ultimi anni c’è Loyal, una startup di San Francisco (California) fondata nel 2019 con l’obiettivo esplicito di prolungare la vita dei cani. In poco tempo, l’azienda ha raccolto finanziamenti per circa 60 milioni di dollari e ha curato lo sviluppo di due principi attivi sperimentali. Lo scorso martedì 28 novembre uno di questi, per ora definito con il nome di sviluppo LOY-001, ha ricevuto un primo parere positivo da parte della Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia federale degli Stati Uniti che si occupa di farmaci.– Leggi anche: Perché può essere così difficile elaborare il lutto per la morte di un animale domesticoUn gruppo di lavoro della FDA ha inviato una comunicazione a Loyal specificando che: «I dati che ci avete fornito sono sufficienti per dimostrare una ragionevole aspettativa di efficacia» nel principio attivo sperimentale. L’autorizzazione per poterlo commercializzare è ancora distante, ma la dichiarazione è comunque un passaggio importante per raggiungere la cosiddetta “approvazione condizionale estesa”, una procedura prevista dalla FDA per accelerare l’autorizzazione di un farmaco in ambito veterinario. Riguarda di solito principi attivi che rispondono a esigenze per cui non ci sono ancora trattamenti e che richiedono test clinici complessi e di lunga durata.La FDA deve ancora analizzare molti altri dati forniti dall’azienda legati anche alle garanzie offerte da Loyal sulla sicurezza del farmaco e della sua produzione. Se non ci saranno inconvenienti, la startup potrebbe ricevere un’autorizzazione preliminare intorno al 2026, seppure vincolata ad alcune condizioni. Il trattamento potrebbe quindi essere poi messo in vendita come prodotto per estendere la vita dei cani. Nel frattempo dovrà però continuare a svolgere i test clinici su una grande quantità di animali, in modo da fornire ulteriori dati su sicurezza ed efficacia alla FDA.Non ci sono molti dettagli intorno a LOY-001 sia perché sul principio attivo non ci sono stati ancora molti studi, sia perché Loyal mantiene riservate alcune caratteristiche in modo da tutelarsi contro la concorrenza in un settore che si sta velocemente popolando con iniziative simili. L’azienda prevede di somministrare LOY-001 periodicamente dal veterinario per intervenire sul fattore di crescita insulino-simile 1 (IGF-1), un ormone molto presente nella fase della pubertà e coinvolto nei meccanismi della crescita. I cani di grande taglia hanno spesso valori di IGF-1 molto più alti dei cani di dimensioni più ridotte, a parità di età, e secondo alcune ricerche questi alti livelli potrebbero essere responsabili dell’invecchiamento più rapido.Un cane di grossa taglia arriva ad avere 28 volte i livelli di IGF-1 di un cane di piccola taglia. Questa disparità è stata probabilmente causata dai numerosi incroci effettuati nei secoli scorsi per selezionare nuove razze canine. L’aspettativa di vita di un chihuahua è per esempio di 15 anni contro gli 8 di un alano danese.(Jack Taylor/Getty Images)I gruppi di ricerca di Loyal si sono quindi chiesti se portare i livelli di IGF-1 nei cani di grande taglia a quantità comparabili con quelli dei cani più piccoli potesse avere qualche effetto, per lo meno per le numerose razze canine di grandi dimensioni. Lo hanno fatto partendo da precedenti ricerche che avevano già esplorato il ruolo di quell’ormone nei processi di invecchiamento, svolti in laboratorio su piccoli organismi come i nematodi o nei topi. In quegli esperimenti era stato rilevato un allungamento della vita degli animali nel momento in cui si riduceva IGF-1 e un accorciamento della vita nel caso di un aumento dei livelli dell’ormone.Loyal ritiene che l’invecchiamento accelerato dei cani di grande taglia debba essere considerato come una condizione medica e che quindi debba essere trattata per prevenirla. Oltre alle iniezioni, la società sta lavorando a un’ulteriore versione del farmaco da somministrare sotto forma di pillole. La società non ha ancora pubblicato uno studio scientifico, ma ha segnalato l’esito di un test su piccola scala dal quale è emerso che LOY-001 sembra agire su alcuni meccanismi del metabolismo riconducibili ai processi di invecchiamento.È un risultato importante, ma l’azienda non ha ancora dimostrato che in questo modo si possa allungare la vita dei cani. Per farlo, Loyal dovrà organizzare un test clinico su larga scala, raccogliere una grande quantità di dati e derivare poi da questi le informazioni per confermare l’efficacia e la sicurezza del trattamento. Alcuni test sono già in corso, ma richiedono molto tempo e secondo altri esperti sarà difficile stabilire con chiarezza i benefici in termini di un eventuale allungamento della vita.L’approccio seguito da Loyal è simile a quello seguito da altri gruppi di ricerca, ma dedicato a un’altra molecola: la rapamicina, normalmente impiegata per ridurre il rigetto nelle persone che vengono sottoposte a un trapianto d’organi. La sostanza interviene sulla proteina mTOR, che ha il compito di trasmettere i segnali degli ormoni della crescita alle cellule. Ne riduce le funzioni e in varie sperimentazioni si è visto che può allungare la vita di alcuni tipi di lievito, di nematodi, moscerini e ratti.Gli effetti della rapamicina sui cani sono stati testati di recente su due piccoli gruppi di individui: il primo aveva ricevuto la molecola, mentre il secondo una sostanza che non faceva nulla (placebo). Al termine dei sei mesi della sperimentazione, il 27 per cento delle persone i cui cani appartenevano al primo gruppo ha segnalato miglioramenti nel comportamento e nella salute dei propri animali; nel gruppo del placebo gli stessi risultati sono stati segnalati circa nell’8 per cento dei cani.L’impiego della rapamicina è discusso da tempo anche per eventuali terapie per rallentare l’invecchiamento negli esseri umani, ma i dati per ora a disposizione sono limitati e sono stati rilevati alcuni effetti avversi da non sottovalutare. I più importanti sono a carico del sistema immunitario e per questo i dosaggi devono essere regolati attentamente a seconda dei pazienti, in modo da tenerli sotto controllo. LOY-001 sembra dare meno problemi, almeno secondo Loyal che ha segnalato per lo più eventi avversi gastrointestinali nei cani ai quali è stato somministrato. Anche in questo caso, però, servono più dati e su un numero maggiore di cani.(Matt Cardy/Getty Images)Lo sviluppo di farmaci di questo tipo si porta inoltre dietro numerose implicazioni etiche che secondo gli esperti dovrebbero essere approfondite, insieme a quelle prettamente cliniche. LOY-001 è stato pensato come molecola da somministrare a cani che sono in salute per provare a farli vivere più a lungo, la sua somministrazione dovrebbe quindi iniziare prima che il cane diventi anziano. Sarebbe una forma di prevenzione diversa da quella che si dovrebbe sempre fare, curando per esempio l’alimentazione e l’attività fisica.Non è soprattutto chiaro come i cani trattati con farmaci di questo tipo vivrebbero i loro ultimi anni, se con altri problemi di salute non letali, ma che comportano comunque un peggioramento della qualità della vita come artriti, difficoltà respiratorie o problemi cognitivi. Il prolungamento della loro esistenza sarebbe inoltre per il loro bene o per quello delle persone che non vogliono separarsene? Le società come Loyal ritengono che il problema non si porrebbe, perché semplicemente i cani diventerebbero vecchi più lentamente, ma si porrebbero comunque problemi legati al loro mantenimento in salute.Su scale e implicazioni naturalmente molto diverse, gli stessi problemi si porrebbero anche nel caso in cui dai cani si passasse a molecole che aiutano gli esseri umani a rallentare l’invecchiamento, un ambito in cui la ricerca investe molte risorse da tempo. I cani in questo senso sono visti come un buon modello di partenza per acquisire conoscenze, che potrebbero essere poi impiegate su di noi.Lo studio di cani molto longevi potrebbe offrire qualche ulteriore spunto alla ricerca, anche se le cause per cui a volte alcuni cani arrivano a vivere molto a lungo continuano a essere sfuggenti. Bobi, il cane del record di longevità, apparteneva alla razza “rafeiro do Alentejo” di taglia medio-grande i cui individui di solito vivono molto meno di 31 anni e mezzo. La famiglia che aveva cresciuto Bobi in un paese nel Portogallo centrale ha detto che il cane era libero di girare come preferiva e che viveva insieme ad altri animali. La famiglia non aveva mai adottato particolari accorgimenti, ma ha detto di essere convinta che Bobi avesse buoni geni visto che la madre aveva vissuto fino a 18 anni.La storia di Bobi ha raccolto un certo scetticismo tra i veterinari, sia per la mancanza di prove molto convincenti sul fatto che fosse nato nel 1992 sia per la scarsa probabilità di un cane di quella razza che viva così a lungo. Hanno inoltre segnalato che il record precedente era più verosimile: apparteneva a Spike, un chihuahua morto nel 2022 nell’Ohio (Stati Uniti) quando aveva 23 anni e sette giorni. I cani di questa razza sono piuttosto longevi anche per via della loro taglia più piccola. LEGGI TUTTO

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    L’interrogatorio di Filippo Turetta: “L’ho accoltellata e l’ho guardata morire” | Giulia colpita da almeno 20 coltellate

    È durato nove ore l’interrogatorio di Filippo Turetta, il 22enne di Torreglia accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, la studentessa di Vigonovo uccisa la sera dell’11 novembre scorso. GIULIA CECCHETTIN – Nanopress.itTuretta ha ammesso le sue responsabilità, tra lacrime e silenzi, senza mai dimostrarsi incerto su un punto: “Mi è scattato qualcosa dentro”, ha ripetuto più volte durante l’interrogatorio.Filippo Turetta ascoltato dal pmÈ durato 9 ore l’interrogatorio di Filippo Turetta, il giovane accusato di aver ucciso l’ex fidanzata, Giulia Cecchettin, al culmine di una cena insieme in un centro commerciale di Marghera.Turetta ha risposto alle domande del pubblico ministero, Andrea Petroni, titolare dell’inchiesta, intervallando silenzi, pause e diversi “non ricordo” nel corso dell’interrogatorio. Ha ricostruito quella drammatica notte, raccontando di aver guardato la sua ex morire dopo le coltellate inferte. Il 22enne è stato chiamato a ricostruire anche le settimane precedenti al delitto e i sette giorni di fuga in Germania, prima che la polizia tedesca lo fermasse su una piazzola di sosta dell’autostrada di Lipsia.La sera dell’11 novembre scorso Giulia ha accettato di andare a cena con lui, dopo le continue pressioni psicologiche che il suo ex le aveva fatto nell’ultimo mese, quando le diceva che solo con lei stava bene e che senza si sarebbe ammazzato. La prima aggressione a Giulia è avvenuta nel parcheggio a Vigonovo, in via Aldo Moro, a poco più di 150 metri dalla casa della ragazza. “Ho perso la testa, mi è scattato qualcosa”, ha ripetuto Turetta. Nel corso di quella prima aggressione, il 22enne ha colpito Giulia a calci. Un vicino di casa ha visto parte della scena e ha allertato i carabinieri, ma quel primo allarme è rimasto inascoltato. Poi, Turetta ha costretto la ragazza a salire in auto e si è diretto verso la zona industriale di Fossò, dove è avvenuta l’aggressione mortale alla giovane studentessa.Una telecamera di sorveglianza ha ripreso le fasi finali dell’omicidio. Nelle immagini si vede Turetta spintonare Giulia da dietro, mentre lei cerca di fuggire, fuori dall’auto. Poi le coltellate, almeno 20, che costeranno la vita a Giulia. La ragazza che finisce a terra, batte la testa sul marciapiede e resta esanime. Il luogo del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin – Nanopress.itTuretta carica il corpo di Giulia in auto, e lo abbandona oltre 100 chilometri dopo, nel lago di Bàrcis, dove poi verrà ritrovato esattamente una settimana dopo, la mattina del 18 novembre.L’autopsia sul corpo di Giulia CecchettinL’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, eseguita dal medico legale Guido Viel, ha accertato che la vittima è stata colpita da almeno 20 coltellate, alcune delle quali inferte quando era già morta. Giulia è morta dissanguataIl fendente mortale le è stato inflitto nella zona del collo e quando la vittima è stata gettata nelle acque del lago era già deceduta. Restano da chiarire ancora diversi punti, tra cui il numero esatto di coltellate inflitte alla giovane studentessa. L’arma utilizzata per colpirla, ricordando che sono stati rinvenuti due coltelli: uno nel parcheggio in via Aldo Moro, il secondo nell’auto di Turetta. L’équipe del dottor Viel ha anche eseguito indagini istologiche e gli esami tossicologici, per capire se Giulia sia stata stordita in qualche fase dell’aggressione.Al momento Turetta è accusato di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e sequestro di persona. Rischia però anche le aggravanti dell’occultamento di cadavere, della crudeltà e della premeditazione.  LEGGI TUTTO