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    Quanto cambia nella vita avere fratelli e sorelle

    Secondo una delle più conosciute frasi fatte sui rapporti familiari nessuna persona sceglie la propria famiglia: i propri genitori, prima di tutto, ma nemmeno fratelli e sorelle. Che è sicuramente vero, nella misura in cui è vero che non “decidiamo” in quale ambiente nascere: per quanto riguarda la famiglia, appunto, ma anche molto altro. Tra le molte influenze che subiamo e a nostra volta esercitiamo nel corso della vita quella tra fratelli e sorelle è di un tipo abbastanza eccezionale: può essere più forte dell’influenza dei genitori, e il più delle volte dura più a lungo. Ma allo stesso tempo è completamente diversa, e tende a subire un’evoluzione man mano che fratelli e sorelle lasciano la casa in cui sono nati e cresciuti.Nella ricerca scientifica i legami familiari, soprattutto quello tra gemelli, sono considerati una preziosa opportunità di studiare l’influenza dei fattori sia ambientali che ereditari nella definizione delle caratteristiche fisiche e psichiche delle persone. Ma i rapporti tra fratelli e sorelle sono anche un frequente spunto di conversazioni comuni. Capita spesso di parlare di una persona ponendola in relazione con i suoi fratelli e le sue sorelle, per valutarne somiglianze e differenze. E capita spesso di chiedersi se e in che misura questi particolari rapporti siano importanti nella costruzione dell’identità delle persone, anche per la loro semplice presenza, e senza che le persone stesse ne abbiano consapevolezza.È molto probabile che l’influenza reciproca tra fratelli e sorelle abbia a sua volta subito un’evoluzione storica significativa sul piano collettivo, dovuta all’allungamento dei tempi di coabitazione nello stesso ambiente familiare rispetto al passato: un fenomeno da tempo noto e diffuso in Italia, ma anche in altri paesi dell’Europa mediterranea e in aumento anche negli Stati Uniti. In Italia, secondo un rapporto dell’ISTAT pubblicato nel 2022, la tendenza a lasciare la famiglia di origine più tardi che in passato rende la coabitazione tra fratelli e sorelle un fenomeno piuttosto normale nella fascia più giovane della popolazione.Il 68,2 per cento delle persone tra 18 e 24 anni vive con almeno un fratello o una sorella. Questa percentuale scende al 23,1 se si considera la fascia di età 25-34 anni, e diminuisce progressivamente man mano che l’età aumenta. Ma la solidità dei legami si manifesta anche in seguito, come attestato dal fatto che molti fratelli e sorelle non conviventi abitano a poca distanza tra loro. Circa una persona su due (50,7 per cento) vive infatti in un’altra abitazione ma nello stesso comune del fratello o della sorella più vicini.– Leggi anche: Perché i gemelli identici ci affascinanoSebbene tutte le famiglie differiscano le une dalle altre per molti aspetti e sfumature, tanto più in contesti sociali e culturali diversi, l’influenza del rapporto con fratelli e sorelle nella definizione dei caratteri e di altre caratteristiche delle persone è da tempo oggetto di molte ricerche, principalmente su campioni di famiglie europee e statunitensi. Sono studi accomunati prima di tutto da un accresciuto interesse per le relazioni sociali in generale e per come siano cambiate a seguito del progressivo calo della mortalità e della fertilità: condizioni che hanno reso possibili legami più durevoli, attivi e intensi, familiari e non, ma anche più complessi, ambigui e incerti.I fratelli della famiglia Jackson: Michael, Tito, Jackie, Jermaine, e dietro di loro Randy e Marlon, nell’ottobre 1972 (Keystone/Hulton Archive/Getty Images)Per le persone che hanno fratelli o sorelle è probabile che i rapporti con loro – intensi o no, conflittuali o meno – siano i più lunghi di tutta la vita. Se questi rapporti determinino poi un miglioramento o un peggioramento della qualità della vita dipende da molte variabili ed è una questione discussa da diversi punti di vista. Una ricerca pubblicata nel 2012 e basata sull’analisi di diversi studi sulle relazioni tra fratelli e sorelle nell’infanzia e nell’adolescenza, condotti nei precedenti due decenni, suggerisce che le interazioni positive con un fratello o una sorella durante l’adolescenza favoriscano l’empatia, il comportamento prosociale e il rendimento scolastico.Altri studi indicano però che questi effetti positivi variano al variare del numero di componenti della famiglia. Nella letteratura scientifica esiste infatti un rapporto inverso molto chiaro tra numero di fratelli o sorelle e buoni risultati scolastici e prestazioni nei test di intelligenza psicometrica. Ma l’universalità di questo rapporto è a sua volta messa in discussione da altre ricerche che includono altre variabili specifiche come l’ordine di nascita e il genere, e suggeriscono che non tenere conto di questi altri fattori per studiare i risultati scolastici ed economici possa restituire stime distorte dell’influenza di avere uno o più fratelli e sorelle.– Leggi anche: L’altissimo QI dei geni è una ballaSecondo un ampio studio del 2005 sull’intera popolazione norvegese, per esempio, la dimensione della famiglia sul livello di istruzione dei figli ha effetti meno importanti rispetto all’ordine di nascita. Avere o non avere fratelli e sorelle risultò infatti piuttosto ininfluente per il livello di istruzione del primogenito o della primogenita, che tendeva a essere lo stesso indifferentemente dal numero di fratelli e sorelle più piccole che aveva. Era però influente per i nati successivamente, penalizzante in particolare per le donne: quelle nate più tardi avevano guadagni più bassi (che fossero impiegate a tempo pieno o meno), meno probabilità di lavorare a tempo pieno e maggiori probabilità di avere il primo parto da adolescenti. Al contrario, anche se gli uomini nati più tardi avevano un reddito a tempo pieno più basso rispetto ai nati prima, non avevano meno probabilità di lavorare a tempo pieno.L’ordine di nascita all’interno delle famiglie numerose non è invece un fattore altrettanto influente nella definizione del carattere e dell’identità delle persone, contrariamente a quanto suggerito da molte teorie incerte e luoghi comuni, come quello sui presunti tratti ricorrenti nei figli di mezzo, per esempio. Una ricerca condotta da un gruppo del dipartimento di psicologia dell’Università di Lipsia e dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza, pubblicata nel 2015 sulla rivista scientifica PNAS, analizzò un ampio insieme di dati relativi a tre campioni di popolazione degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Germania. E non riscontrò effetti dell’ordine di nascita sull’estroversione, sulla stabilità emotiva, sulla piacevolezza, sulla diligenza e sull’immaginazione delle persone.I fratelli Marx, da sinistra Zeppo, Harpo, Chico e Groucho, nel 1933 (AP Photo)Ovviamente le relazioni tra fratelli e sorelle possono anche essere negative, e in alcuni casi pessime, al punto da condizionare pesantemente tutta la vita. Avere cattivi rapporti con fratelli e sorelle aumenta le probabilità di abuso di sostanze, depressione e ansia durante l’adolescenza. E due studi longitudinali su un campione piuttosto esteso di popolazione del Regno Unito indicano che il bullismo tra fratelli adolescenti aumenti il rischio di compiere atti di autolesionismo nella prima età adulta e il rischio di soffrire di psicosi (varie condizioni patologiche caratterizzate da un’alterazione del rapporto con la realtà).Alcune riflessioni e studi recenti si sono concentrati su quanto le relazioni tra fratelli e sorelle siano soggette a un’evoluzione nel corso del tempo e possano cambiare anche molto, specialmente in seguito alla fine della coabitazione, o alla morte dei genitori. In un recente articolo sul rapporto tra fratelli e sorelle, intitolato Le relazioni più lunghe della nostra vita, l’Atlantic ha scritto che questo rapporto ha generalmente due fasi distinte: una prima fase in cui è molto radicato nel tessuto familiare e guidato dai genitori, e un’altra in cui sopraggiunge l’indipendenza.Le tenniste statunitensi Venus e Serena Williams durante un match del torneo di doppio femminile a Wimbledon, a Londra, il 25 giugno 2014 (AP Photo/Alastair Grant)In questa seconda fase quello tra fratelli e sorelle diventa un caso piuttosto unico di legame in parte ancora «involontario», perché nessuno sceglie i propri fratelli o le proprie sorelle, appunto, ma in parte anche «volontario». Continuare a frequentare i propri fratelli e sorelle, così come smettere di farlo, tende infatti a non essere più un atto condizionato da dinamiche familiari e obblighi morali o di altro tipo. Tant’è che allontanarsi da un fratello o da una sorella è solitamente considerato un fatto meno eccezionale e in un certo senso meno grave che allontanarsi da un genitore o da un coniuge. In estrema sintesi, scrive l’Atlantic, fratelli e sorelle sono «persone costrette a stare insieme che poi all’improvviso non lo sono più».La seconda fase della relazione tra fratelli e sorelle è tendenzialmente caratterizzata da un’indipendenza economica e affettiva che può dare l’opportunità di costruire una relazione diversa rispetto a quella della giovinezza. A volte le persone rimangono bloccate nei ruoli interpretati nella fase precedente, a volte riescono a liberarsene. E una delle ragioni per cui capita di avere un rapporto completamente diverso, secondo la statunitense Katherine Jewsbury Conger, sociologa della University of California Davis, è il venir meno di un particolare fattore a volte percepito all’interno del contesto familiare: i favoritismi.I fratelli Noel e Liam Gallagher ritratti su un cartello retto da un fan fuori da un negozio, a Glasgow, il 7 gennaio 2012 (Jeff J Mitchell/Getty Images)Utilizzando il campione di uno studio longitudinale su tre generazioni di famiglie rurali dell’Iowa cominciato alla fine degli anni Ottanta (il Family Transitions Project), Conger ha intervistato coppie di fratelli e sorelle, sia insieme che separatamente, dagli anni della scuola media fino all’età adulta. E ha scoperto che ricordavano anche a distanza di anni quale dei due condividesse più interessi con la madre o con il padre, o avesse più bisogno di aiuto per i compiti a casa o per altro, e che questa condizione non era causa di dissidi. Nei racconti emergevano invece conflitti e tensioni nei rapporti nei casi in cui fosse presente la percezione di favoritismi slegati da necessità particolari e specifiche.L’eventuale risentimento per questo tipo di dinamica familiare, in cui coesistono sentimenti sia positivi che negativi verso il fratello o la sorella, tende a raggiungere il picco prima dell’adolescenza. Dopodiché le persone cominciano a essere più indipendenti e a trascorrere più tempo con gli amici e meno con i genitori. E comincia a emergere per la prima volta la natura «volontaria» delle relazioni tra fratelli e sorelle, e l’idea che sia necessaria una qualche forma di impegno per mantenerle. L’adolescenza è per questo motivo considerata un punto di svolta nel rapporto tra fratelli e sorelle, dal momento che pone in molti casi le basi delle relazioni future: quanto saranno attive e impegnate, o distanti e poco coinvolgenti, in età adulta.Non significa che quanto emerge nella relazione tra fratelli e sorelle durante l’adolescenza sia destinato a rimanere immutato per sempre: come affermato da Conger è possibile che più avanti nella vita quel legame venga in parte riscritto a seguito di un «ricentramento dinamico». La parola «ricentramento» si riferisce al fatto che rispetto all’infanzia, una fase in cui i bambini e le bambine vedono i genitori come il centro della famiglia, il legame tra fratelli e sorelle e il cambiamento di quella relazione diventa il nuovo centro.Spesso gli eventi e i passaggi più significativi nel corso della vita delle persone, sia positivi che negativi, possono contribuire a un ricentramento della relazione tra fratelli e sorelle: un matrimonio, una gravidanza, una nascita o un lutto. Ma queste stesse occasioni possono anche lasciare inalterati o peggiorare i rapporti, come nel caso dell’assistenza ai familiari, che secondo una ricerca del 2014 può far riemergere in alcuni casi risentimenti del passato legati ai favoritismi nel nucleo familiare d’origine.Una conclusione condivisa da molte ricerche e riflessioni sul rapporto tra fratelli e sorelle è che l’influenza reciproca sia comunque duratura. Per molte persone la relazione con fratelli e sorelle è infatti la più lunga di tutta la vita: precede quella con il o la partner, e sopravvive generalmente a quella con i genitori. Spesso è anche una delle relazioni più intense. Uno studio del 2013 condotto su oltre un milione di svedesi riscontrò una correlazione tra la morte di un fratello o una sorella in età adulta e il rischio di morire di infarto fino a 18 anni dopo il lutto. E citò come possibili cause sia le predisposizioni genetiche condivise che lo stress causato dal lutto, fattori di rischio di infarto miocardico.È probabile che la maggior parte delle persone con fratelli o sorelle sia diversa da come sarebbe stata senza. Come ha scritto l’Atlantic «fratelli e sorelle sono una parte viva della storia di qualcuno e una forma di memoria che vive al di fuori di noi stessi». LEGGI TUTTO

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    La scoperta di una misteriosa creatura marina su Instagram

    Ryo Minemizu è un fotografo giapponese specializzato in foto sottomarine che mostrano creature variopinte, spesso minuscole, che vivono a varie profondità nell’oceano Pacifico al largo della costa del Giappone. Come molti altri fotografi, Minemizu condivide le proprie immagini su Instagram, in un profilo fitto di immagini di animali dalle forme più strane che ricorda i grandi cataloghi di specie di un tempo, non sempre conosciute e che talvolta attirano la curiosità dei ricercatori. Questa è la storia di una di quelle foto e di quanto possa essere complicato e sorprendente scoprire qualcosa di nuovo su esseri viventi mai visti prima, che magari sono qualcos’altro rispetto a ciò che sembrano.Come racconta il sito della rivista Science, tra le persone incuriosite dalle foto di Minemizu c’era Igor Adameyko, un neurobiologo dell’Università di Vienna, che aveva notato sul profilo Instagram del fotografo un’immagine scattata nel 2018 e condivisa nel 2020 che mostrava una strana creatura marina non identificata. Adameyko si era messo in contatto con Minemizu chiedendogli se per caso avesse raccolto un esemplare di quello strano animale e se fosse interessato a spedirglielo, così da poterlo analizzare. Il fotografo accettò e dopo qualche tempo Adameyko ricevette un pacchetto contenente l’esemplare, grande più o meno quanto una lenticchia e conservato in formalina.L’analisi rivelò che l’animale aveva una parte esterna fluttuante, con una struttura che ricordava tanti piccoli tentacoli collegata a una parte centrale semisferica. A prima vista sembrava che le strutture simili ai tentacoli fossero piccole appendici, ma osservando più attentamente Adameyko si accorse che non si trattava di un singolo animale, ma di una serie di tanti piccoli organismi lunghi pochi millimetri. Erano almeno una ventina e Adameyko iniziò a riferirsi a loro informalmente come “marinai”, visto che sembravano avere la funzione di far muovere nell’acqua la creatura.Una successiva analisi della semisfera rivelò qualcosa di ancora più particolare: era formata da un insieme di centinaia di minuscoli organismi simili ai girini, con una testa grande quanto la punta di una matita e una coda più sottile di un capello umano. Le varie code, ha spiegato di recente Adameyko con un gruppo di colleghi sulla rivista scientifica Current Biology, erano tutte annodate insieme al centro della semisfera, con la testa di ogni organismo rivolta verso l’esterno.(Current Biology)Invece di semplificare le cose, l’analisi della struttura di quello strano animale aveva complicato la ricerca di una possibile specie di appartenenza. Né Adameyko né diversi altri colleghi erano in grado di stabilire che cosa avesse fotografato Minemizu qualche anno prima.Fu solo dopo alcune analisi per rivelare particolari dettagli anatomici, come quelli del sistema nervoso dell’organismo, che Adameyko e colleghi iniziarono a ipotizzare che si trattasse di un esemplare appartenete ai Lophotrochozoa, il vasto gruppo (“clado”) che comprende i molluschi, vari invertebrati acquatici e gli anellidi come i lombrichi, per citarne alcuni. L’ipotesi era che si trattasse di un parassita, ma servivano analisi del DNA per poterlo confermare. L’esemplare era stato conservato in formalina, una sostanza usata spesso per conservare materiali biologici, ma che degrada velocemente il DNA. Fu quindi necessario utilizzare tecniche solitamente impiegate per la raccolta di materiale da reperti antichi, in modo da ottenere ugualmente qualche informazione.Infine, l’analisi del DNA permise di restringere il campo: l’organismo apparteneva ai digenei (Digenea), una sottoclasse di animali vermiformi noti per avere spesso un ciclo vitale particolare, che comporta la colonizzazione di animali di diverse specie. Le modalità variano, ma in generale i parassiti adulti vivono all’interno di un ospite e producono uova che finiscono nell’ambiente circostante, di solito attraverso le feci dell’animale che hanno colonizzato. Le uova si trasformano in larve all’interno di altri animali entrati in contatto con le feci, che a loro volta vengono poi mangiati dagli animali in cui il parassita può passare dalla larva alla fase adulta. Dopodiché produce le uova e il ciclo ricomincia.Le larve simili a girini raggruppate nella parte centrale dell’esemplare analizzato (Current Biology)Nel caso di alcune specie, le larve vivono liberamente e hanno sviluppato la capacità di rimanere insieme, imitando la forma dei piccoli organismi che vivono negli ambienti acquatici di cui si nutrono i pesci. In questo modo un pesce le ingerisce pensando di avere davanti qualcosa di cui va ghiotto e rimedia una parassitosi.Lo strano insieme di organismi fotografato da Minemizu sembra fare qualcosa di simile, ma ciò che è veramente insolito è che lo facciano utilizzando due diverse forme della fase larvale (“cercaria”). Sia i marinai sia i “girini” appartengono infatti alla stessa specie. Secondo la ricerca, i girini sono responsabili della colonizzazione vera e propria dei pesci attraverso le loro branchie o l’apparato digerente, mentre i marinai hanno il compito di portare in giro il groviglio di girini nell’acqua.Questa separazione dei compiti era stata osservata in passato in alcune specie di digenei che conducono il loro stadio larvale all’interno di un altro animale, mentre non era stato ancora osservato nel caso di larve che vivono liberamente nell’ambiente esterno.La scoperta apre nuove possibilità sulla ricerca di altre specie simili nelle quali le larve non hanno da subito bisogno di un ospite e, in un certo senso, collaborano per raggiungerne e invaderne uno. Adameyko ha in programma di proseguire le ricerche per comprendere come funzioni questa forma di collaborazione e se le larve abbiano un sistema per orientarsi, forse seguendo la luce. Minemizu nel frattempo ha pubblicato centinaia di fotografie di altre creature marine, che potrebbero nascondere qualche altra sorpresa a conferma di quanto ci sia ancora da scoprire negli oceani, che del resto ricoprono più del 71 per cento della superficie del nostro pianeta. LEGGI TUTTO

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    I funerali di Giorgio Napolitano alla Camera: maxischermi fuori da Palazzo Montecitorio

    Commemorazioni bipartisan per l’ultimo saluto a Giorgio Napolitano: la celebrazione dei funerali del presidente emerito della Repubblica a Montecitorio.Montecitorio, funerali di Giorgio Napolitano – Nanopress.itPiù di cento ambasciatori, il Parlamento in seduta comune, Quattro capi di Stato. Montecitorio in mattinata ha ospitato i funerali di Giorgio Napolitano, morto lo scorso venerdì all’età di 98 anni. Un rito laico, assolutamente inedito per la Camera, che ha accolto il feretro arrivato dal Senato alle 11:30. La bara è stata collocata in sala del Governo, pochi minuti dopo sono iniziate le funzioni, con un rigido rito cerimoniale voluto dalla famiglia. Gli interventi del presidente della Camera, quello del Senato, del figlio Giulio e della nipote Sofia in lacrime, insieme a cinque altri oratori.I funerali di Giorgio Napolitano a MontecitorioA Roma la gente attende all’esterno dell’edificio, mentre inizia la sfilata delle figure istituzionali. “Saluto uno degli ultimi compagni” dice un uomo appoggiato su una transenna. Tanti cittadini si sono recati a Montecitorio per dire addio a Giorgio Napolitano, che oggi con la celebrazione dei suoi funerali in aula alla Camera, ha come risvegliato un orgoglio perduto nel centrosinistra. Elly Schlein è entrata infatti, con la delegazione del PD, insieme alla partigiana Iole Mancini, 103 anni e fazzoletto ’Anpi al collo.In mattinata arrivano anche Mario Draghi, Giancarlo Fini – totalmente ignorato dai meloniani – Emmanuel Macron, giunto a Roma solo per il funerale del presidente e il presidente portoghese Anibal Cavaco Silva.Sergio Mattarella è arrivato per partecipare al funerale intorno alle 10, poi il presidente è stato accolto in pazza da Lorenzo Fontana, e insieme hanno fatto il loro ingresso nella Sala dei ministri. Giorgia Meloni e Silvana Sciarra la presiedete della Corte Costituzionale intanto prendevano posto in aula per la cerimonia.Il feretro è stato lasciato però in sala dei ministri, non in Aula, come richiesto dalla famiglia. una decisione che in Transatlantico ha fatto discutere. Occhetto si trova seduto accanto a Franco Gabrielli, e ad Andrea Manzella. Ci sono anche i sindaci di Napoli, Manfredi, e di Milano, Sala, vicini di posto. Al completo i banchi del governo, almeno oggi. Matteo Salvini, disertore della camera ardente, ha deciso di partecipare ai funerali di Stato. Tra i banchi della destra sono vistose le assenze.Feretro di Giorgio Napolitano, Montecitorio – Nanopress.itIn piazza si grida “Grazie presidente”, mentre suona l’Inno di Mameli tra gli applausi del bubblico, che ha assistito al funerale dal maxischermo posizionato in piazza Montecitorio.Le commemorazioni e gli oratorio: “Grazie presidente”La  commemorazione inizia con il presidente della Camera, che parla di Napolitano come una delle figure più rilevanti della Repubblica. Per Fontana con la morte del presidente, se ne va un pezzo di storia istituzionale e della Repubblica”.A seguire l’intervento di Ignazio La Russa. Il presidente del Senato rende omaggio a chi è stato “protagonista della nostra storia repubblicana”. Nel ricordare il presidente emerito, La Russa racconta l’iter di una storia a sua detta senza precedenti nel Paese: “Entrato in Parlamento il 25 giugno del 1953, ha ricoperto tutti i più prestigiosi ruoli istituzionali della nostra Italia. Ho personalmente potuto registrare un segno tangibile di affetto e ammirazione, reso ancora più solenne dalla storica visita di papa Francesco, che ringrazio“.Testimone della cultura politica che si fa istituzione e sempre orgoglioso della sua storia, dice La Russa di Napolitano, che ha incarnato i fondamentali della nostra Carta Costituzionale: “La mia stima è rafforzata per il suo operato verso le nostre Forze armate. A lui sarà grato per l’amore verso la nostra Patria e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e identitario”. Montecitorio, funerali Giorgio Napolitano – Nanopress.itSuccessivamente al presidente della Camera arriva il momento del figlio. Giulio Napolitano ricorda le battaglie buone del padre ma anche quelle sbagliate: “Mio padre ha combattuto buone battaglie e sostenuto cause sbagliate, non ricordo un giorno senza lavoro per lui che ha la politica l’ha sempre considerata come una scelta etica e come motivazione morale”. La nipote, Sofia, non trattiene le lacrime nel raccontare il presidente. Per Napolitano “Contava che fossimo felici, e ci ha insegnato a trattare tutti con rispetto”.Gianni Letta ricorda anche Silvio Berlusconi, e il rapporto tra Napolitano e lo storico leader di Forza Italia scomparso lo scorso 12 giugno: “Si chiariranno da lassù”, afferma Letta. Due politici lontani con storie diverse, due mondi opposti chiamati ai massimi incarichi. Una convivenza difficile dove non mancarono le tensioni, ma mai vennero da entrambe le parti a mancare correttezza istituzionale e volontà di fare del bene. LEGGI TUTTO

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    Omicidio Laura Ziliani, l’accusa chiede l’ergastolo per le due figlie e Mirto

    L’ex vigilessa di Temù venne prima stordita con benzodiazepine, poi soffocata e infine seppellita vicino al fiume Oglio l’8 maggio del 2021. Laura Ziliani – Nanopress.itLe due figlie – Paola e Silvia Zani – insieme a Mirto Milani, fidanzato di Silvia, sono accusate di concorso in omicidio. La Corte d’Assise di Brescia ha chiesto l’ergastolo per i tre imputati, giudicati capaci di intendere e di volere da una perizia recentemente effettuata. Le due sorelle e Mirto volevano impossessarsi dei beni della vittima, che aveva alcuni immobili in affitto. Ad aggravare la loro posizione, secondo il pm, anche il non aver tenuto conto che la vittima avesse un’altra figlia, che ha problemi di salute e aveva ancora bisogno della madre.Chiesto l’ergastolo per il trio criminale che ha ucciso Laura ZilianiErgastolo: è questa la richiesta dell’accusa per Paola Zani, la sorella Silvia e il fidanzato di quest’ultima, Mirto Milani. I tre sono imputati nel processo per l’omicidio di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù uccisa l’8 maggio di due anni fa. Secondo l’accusa, i tre, giudicati capaci di intendere e di volere, avrebbero programmato il delitto già diverso tempo prima. Non solo, ai tre imputati vengono contestate anche le aggravanti di premeditazione e mancata considerazione del fatto che la vittima avesse anche un’altra figlia con problemi di salute, che viveva proprio con la madre e che aveva bisogno di lei.Laura Ziliani venne uccisa l’8 maggio del 2021: prima venne stordita con una dose di benzodiazepine, poi soffocata e infine il cadavere venne nascosto nel fiume Oglio. L’acqua restituì il corpo di Laura Ziliani esattamente tre mesi dopo la sua scomparsa, quando alcuni passanti notarono i resti della vigilessa lungo le sponde del fiume.Il luogo in cui è stato ritrovato il corpo di Laura Ziliani – Nanopress.itLe figlie, che inizialmente fecero denuncia di scomparsa, dicendosi estranee ai fatti, hanno confessato il delitto otto mesi dopo il ritrovamento del corpo e con loro anche il fidanzato di Silvia, Mirto Milani. I tre, noti ormai come il trio criminale, avevano pianificato il delitto dell’ex vigilessa per impossessarsi delle rendite di Laura Ziliani, che aveva alcuni immobili in affitto. LEGGI TUTTO

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    Difende la sorella da tre molestatori, 20enne aggredito in strada a Cremona

    L’episodio è accaduto a Corte de’ Cortesi, in provincia di Cremona. Il 20enne aggredito ha provato a difendere la sorella, che – rincasata dal lavoro – è stata avvicinata da tre uomini.Donna aggredita – Nanopress.itIl fratello è stato colpito con calci e pugni. Gli aggressori sono fuggiti in auto, ma hanno per strada la targa. Un aiuto importante per i carabinieri che in poche ore hanno individuato la banda e denunciato i tre giovani, tutti di origine straniera.Difende la sorella da tre molestatori: 20enne aggredito nel CremascoLo hanno massacrato di botte, perché ha tentato di difendere la sorella da un’aggressione. L’ennesima violenza si è registrata a Corte de’ Cortesi, in provincia di Cremona, dove un ragazzo di 20 anni è stato picchiato da una banda di tre uomini che stavano molestando la sorella.Stando a quanto riferisce l’Ansa, la ragazza – di origini straniere – stava rincasando dal lavoro a fine turno quando, sotto casa, è stata avvicinata da tre connazionali che hanno iniziato a molestarla. Ne è nato un diverbio, e il fratello, accortosi di quanto stesse succedendo, è immediatamente intervenuto. A quel punto il 20enne è stato aggredito con calci e pugni e poi lasciato a terra con il volto tumefatto e una gamba rotta. Gli aggressori sono fuggiti in auto, ma hanno per strada la targa. Un aiuto importante per i carabinieri, che in poche ore hanno individuato la banda e denunciato i tre giovani, tutti di origine straniera. LEGGI TUTTO

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    Sparatoria in una sala biliardo a Prato, due morti e tre feriti

    Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, si tratterebbe di un omicidio-suicidio.Auto dei Carabinieri – Nanopress.itL’episodio è avvenuto lunedì sera in una sala biliardo di Mezzana, in provincia di Prato. Le vittime sono due cittadini cinesi. I tre feriti si sarebbero lanciato dalla finestra del locali, spaventati dai colpi di pistola.Sparatoria in una sala biliardo a Prato: due mortiPaura la notte scorsa in una sala biliardo di Mezzana, provincia di Prato. Due persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite.Stando a quanto riferisce la Repubblica, si tratterebbe di un omicidio-suicidio. Le vittime sono due cittadini cinesi. I feriti, loro connazionali, si sono lanciati dalla finestra quando hanno udito gli spari. Nella sala biliardo sono intervenuti polizia, medico legale e il pm della procura di Prato. Gli inquirenti stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza, per chiarire la dinamica dell’accaduto. Le vittime hanno 55 e 56 anni. Ancora da chiarire i motivi dell’aggressione. LEGGI TUTTO

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    Bimbe di 6 anni fuggono da scuola e vanno a piedi dalla nonna, avviata un’ispezione interna

    I fatti sono accaduti lo scorso venerdì in una scuola elementare di Roma. Le due bambine sono uscite dall’Istituto e sono andate a casa della nonna di una di loro. Quando l’anziana ha visto la nipotina alla porta di casa, ha immediatamente avvertito il figlio, che ha riportato la figlia e l’amichetta a scuola.Bambina con lo zaino – Nanopress.itL’accaduto ha generato un certo clamore tra i genitori e la dirigente dell’Istituto ha avviato un’indagine interna, per identificare i responsabili (qualora ve ne siano, come lei stessa ha precisato) e prendere i dovuti provvedimenti.Bimbe di 6 anni fuggono da scuola indisturbateSi sono allontanate dalla scuola senza che nessuno se ne accorgesse. Hanno attraversato il quartiere, fino ad arrivare a casa della nonna di una loro. È stata proprio quest’ultima a lanciare l’allarme, quando si è vista la nipotina citofonarle alla porta di casa insieme a un’amichetta. La vicenda arriva da Roma, dove – lo scorso venerdì – due bimbe di sei anni, entrambe alunne di prima elementare sono fuggite da scuola, forse approfittando dell’orario di merenda. Quando sono arrivate dalla nonna, la donna ha allertato il figlio, che ha riaccompagnato le due bambine a scuola.La vicenda ha fatto in breve tempo il giro dell’istituto, correndo da un genitore all’altro. Scongiurato il peggio, la dirigente scolastica ha immediatamente avviato una indagine interna, per chiarire se vi siano eventuali responsabili e adottare i provvedimenti nel caso venissero individuati. LEGGI TUTTO

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    Sciame sismico nella zona dei Campi Flegrei: residenti svegliati da un boato

    Non si ferma lo sciame sismico nella zona dei Campi Flegrei a Napoli, dove questa mattina si sono registrate altre due scosse. Terremoto ai Campi Flegrei – Nanopress.itLe due scosse si sono registrate alle 5.06 e alle 8.31 di questa mattina.Sciame sismico ai Campi FlegreiNon si ferma lo sciame sismico ai Campi Flegrei di Napoli. Come riferisce l’Ansa, questa mattina, molti residenti nella zona di Pozzuoli e nei quartieri ovest del capoluogo sono stati svegliati dalle scosse, precedute da un boato, che hanno fatto tremare oggetti e finestre nelle abitazioni. Due gli eventi registrati questa mattina con epicentro nell’area della Solfatara, uno alle 5,06 di magnitudo 2.1 e un altro alle 8.31 di magnitudo 2.4. Il primo a una profondità di 2 chilometri, l’altro a una profondità di 5. Sono diverse le scosse che negli ultimi giorni hanno superato la magnitudo 2. La scossa più forte si è registrata domenica scorsa alle 17,35 con un movimento sismico di magnitudo 2.8.🔴 [DATI #RIVISTI] #terremoto Md 3.2 ore 09:10 IT del 26-09-2023 a Campi Flegrei Prof= 3 Km #INGV_36288401 https://t.co/s26JdY2Rbx— INGVterremoti (@INGVterremoti) September 26, 2023 LEGGI TUTTO