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    “No a revisori del Tesoro nelle banche”

    Antonio Patuelli

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    Il rinvio dell’utilizzo delle imposte anticipate (Deferred tax assets, Dta) è una misura che potrebbe avere significative implicazioni finanziarie. È quanto si legge in una memoria depositata dall’Abi presso la commissione Bilancio della Camera in merito alla manovra. «Complessivamente il maggior gettito derivante dal posticipo dell’utilizzo delle imposte anticipate è nell’ordine dei 4 miliardi di euro», afferma l’Abi aggiungendo che questo «meccanismo di rinvio nel tempo del recupero fiscale relativo a componenti negativi di reddito» produce un effetto di maggiorazione delle entrate per lo Stato, ma rappresenta anche un costo per le banche, che già versano ampiamente alle casse pubbliche tramite l’addizionale Irap.L’Abi ha ricordato come le banche paghino già un significativo carico tributario. L’associazione, peraltro, ribadisce la necessità di preservare l’equilibrio fiscale in un contesto di incertezza economica, che comporta inevitabili pressioni anche sulle banche. Occorre sottolineare, infatti, come su oltre 40 miliardi di utili nel 2023 gli istituti italiani abbiano versato all’erario circa 8,1 miliardi per un tax rate prossimo al 20 per cento.Un ulteriore tema di rilievo per l’associazione presieduta da Antonio Patuelli riguarda l’abrogazione dell’Aiuto alla crescita economica (Ace), considerato un intervento strategico per la crescita patrimoniale delle imprese. «Con l’abrogazione dell’Ace è venuto meno uno strumento importante», evidenzia la memoria, auspicando la reintroduzione dell’incentivo. Secondo l’Abi, «meccanismi come l’Ace – o incentivi analoghi – producono benefici diretti sulle imprese (patrimonializzazione, crescita dimensionale, accesso al credito, maggiore capacità di investimento, resilienza) con effetti positivi sull’economia nel suo complesso». La leva fiscale, rimarca la Confindustria delle banche, è «determinante per una sana e duratura crescita economica», poiché la solidità finanziaria delle imprese è un elemento imprescindibile per l’economia nazionale. A questo proposito è stata sottolineata, infine, l’opportunità di rendere strutturale il Fondo di garanzia per le Pmi, che scade il 31 dicembre 2024. Occorre un adeguato rifinanziamento per il 2025, per garantire che le banche e le imprese possano programmare la propria attività con certezza.Un’altra area critica rilevata riguarda i collegi dei revisori delle società che ricevono contributi pubblici. La manovra prevede la presenza di rappresentanti del Mef. Secondo l’Abi, è opportuno che «vengano esclusi i soggetti privati dall’applicazione di queste disposizioni». LEGGI TUTTO

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    Mps, utili super con il guizzo delle commissioni. E ora alza l’asticella di fine anno a 1,4 miliardi

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    Oggi è una banca che la prossima primavera staccherà oltre 1 miliardo di dividendi e che alza l’asticella per il 2024 verso un utile ante imposte di 1,3-1,4 miliardi. In pochi avrebbero scommesso quando nel novembre di due anni fa l’istituto guidato da Luigi Lovaglio e presieduto da Nicola Maione, era in affanno per chiudere l’aumento di capitale da 2,5 miliardi per finanziare il suo piano industriale. Qualcuno osserverà che l’innalzamento dei tassi della Banca centrale europea ha dato una mano, ma ad oggi il vento buono è rimasto e la rete di consulenti finanziari porta fieno in cascina sul fronte delle commissioni: oltre 1 miliardo, in crescita del 10,7% su un anno fa. Ancora solido anche il margine d’interesse, a 1,76 miliardi (+4,7%). Segnali che questa Mps non è più un fuoco di paglia. Nei 9 mesi, infatti, l’utile netto è stato di 1,56 miliardi, un dato però che senza benefici fiscali si attesterebbe a 1,09 miliardi (+4,7% su anno) con un dato relativo al terzo trimestre di 390 milioni (+5,7%) e 407 di risultato netto. LEGGI TUTTO

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    Unipol accelera su tutti i fronti. Terzariol: “Sulle acquisizioni parità tra banche e compagnie”

    Unipol ha concluso i primi nove mesi del 2024 con risultati solidi, mostrando un’elevata resilienza in un contesto di mercato sfidante e di spese straordinarie. Il gruppo ha registrato un utile netto di 724 milioni di euro, con una flessione del 5,9% rispetto allo stesso periodo del 2023, attribuibile a uno stanziamento straordinario per prepensionamenti. Tuttavia, considerando i contributi delle collegate bancarie Bper e Banca Popolare di Sondrio, l’utile complessivo sale a 834 milioni, in crescita dell’8,5%. Di seguito, un’analisi dettagliata dei principali risultati e delle dichiarazioni dei vertici aziendali.La Raccolta Premi e il Solvency ratioUnipol ha riportato una raccolta premi totale in crescita del 9,1%, raggiungendo gli 11,4 miliardi di euro, un dato che testimonia la continua espansione del gruppo in tutti i comparti assicurativi. Nel dettaglio:- Comparto Vita: I premi sono aumentati del 9,6% rispetto ai primi nove mesi del 2023, raggiungendo i 4,9 miliardi di euro, grazie a una forte domanda di soluzioni di risparmio e previdenza.- Comparto Danni: I premi Danni sono saliti dell’8,7% a 6,5 miliardi di euro. Questo segmento ha beneficiato di un risultato ante imposte in crescita da 514 a 543 milioni di euro, trainato dalle performance positive nei settori chiave del gruppo, tra cui mobilità, welfare e proprietà.Nel complesso, Unipol ha ottenuto risultati positivi in tutti gli ecosistemi di business Danni:- Mobilità: La raccolta premi è aumentata del 10,1%, attestandosi a 3,4 miliardi di euro.- Welfare: La crescita dei premi ha raggiunto il 10,8%, per un totale di 1,3 miliardi.- Property: La raccolta premi ha registrato un incremento del 4,6%, arrivando a 1,8 miliardi di euro.Per quanto riguarda il comparto Vita, UnipolSai ha raccolto premi per 2,55 miliardi di euro, segnando una leggera flessione del 2,7%. Al contrario, il canale di bancassicurazione gestito da Arca Vita ha registrato una crescita del 27,5% nei premi, raggiungendo i 2,35 miliardi di euro. Il risultato ante imposte del settore Vita ha totalizzato 225 milioni, in leggera crescita rispetto ai 221 milioni del 2023.Dal punto di vista della solidità finanziaria, il gruppo ha rafforzato il proprio Solvency Ratio, che è salito al 224% dal 215% di fine 2023, mentre l’indice di solvibilità assicurativo è aumentato dal 275% al 286%, segno di una gestione prudente e di una forte resilienza patrimoniale.Il miglioramento della redditività è stato evidenziato anche dal combined ratio di Unipol, un indicatore chiave della gestione tecnica nel comparto Danni, che è sceso al 93,9% rispetto al 98,6% dello stesso periodo del 2023. Tale miglioramento riflette una minore incidenza di sinistri da calamità naturali, un controllo dei costi e una gestione efficace della raccolta premi.Confermati gli obiettivi 2024Matteo Laterza, amministratore delegato di Unipol, ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti nei primi nove mesi dell’anno, ribadendo la coerenza con il piano strategico 2022-2024. “L’andamento registrato nei primi nove mesi e le informazioni al momento disponibili ci consentono di confermare, in assenza di eventi attualmente non prevedibili legati ad un eventuale aggravarsi del contesto economico o a eventi climatici estremi, un andamento reddituale della gestione consolidata per l’anno in corso in linea con gli obiettivi fissati nel Piano Strategico 2022-2024,” ha affermato Laterza.La bancassuranceL’amministratore delegato ha inoltre sottolineato l’importanza della bancassicurazione come “motore principale per la crescita della distribuzione del business assicurativo,” evidenziando la solidità degli accordi con Bper e Popolare di Sondrio e la joint venture in Arca. Laterza ha ribadito che il gruppo considera tutte le opportunità di crescita con attenzione: “Se ci sono opportunità interessanti, è chiaro che le prenderemo in esame,” ha dichiarato, rispondendo a una domanda sugli sviluppi del settore e, soprattutto, a un eventuale interessamento a una partnership con Mps nel caso in cui l’istituto senese sciogliesse il legame con Axa.Il Danish CompromiseL’ad Laterza è poi tornato sulla questione Danish Compromise, ossia la normativa europea che consente alle banche un minor assorbimento di capitale per l’acquisizione di quote nelle compagnie assicurative. Il viceversa, tuttavia, non vale nel caso siano le assicurazioni a mettere piede nel credito. Un’asimmetria notata giovedì scorso nel corso di un convegno sia dal presidente di Unipol, Carlo Cimbri, che Ceo Insurance di Generali, Giulio Terzariol. Si tratta una questione che – occorre precisarlo chiaramente – non ha un riferimento diretto all’Opa recentemente annunciata da Banco Bpm su Anima. In quel caso, infatti, Piazza Meda potrebbe avvalersi del Danish Compromise allargato o ampliato, che può permettere alle banche di ottenere sconti patrimoniali anche per partecipazioni in asset manager, purché queste vengano acquistate tramite una società controllata nel settore assicurativo.Laterza ha, tuttavia, voluto puntualizzare la posizione del gruppo bolognese rispondendo alla domanda di un analista. «Il Danish Compromise, secondo noi, è un qualcosa di non troppo corretto nella regolamentazione dei mercati finanziari, ovvero per le banche c’è un vantaggio; al contrario questo “vantaggio” non potrebbe essere utilizzato da una compagnia assicurativa che magari ha degli interessi sulle quote bancarie», ha specificato aggiungendo che «nel caso delle quote bancarie ci viene chiesto di mettere sul tavolo più capitale rispetto al capitale che viene richiesto a una banca per comprare invece una quota in una compagnia assicurativa; quindi penso che sia una questione di regolarità normativa che a un certo punto dovrà comunque essere presa in esame dalle istituzioni politiche». La strategia di Unipol, ha concluso, «non dipenderà dal quadro normativo, ma da quanto noi in questo momento pensiamo di poter remunerare il capitale necessario per un investimento strategico».Strategia RC Auto e Crescita di UnipolMoveEnrico San Pietro, insurance general manager di Unipol, ha discusso dell’andamento del segmento RC auto, dove il premio medio è stato aumentato del 5% nel corso dell’anno, un tasso superiore alla media del mercato. Sebbene questo abbia comportato una riduzione della base clienti, San Pietro ha affermato che “dalla scorsa primavera siamo stabili,” suggerendo che il portafoglio clienti si è ora stabilizzato.Laterza ha parlato anche della crescita di UnipolMove, il servizio di telepedaggio del gruppo, che ha superato quota 1,8 milioni di clienti. “Abbiamo spinto molto a livello di iniziative commerciali per migliorare il numero di clienti di UnipolMove,” ha spiegato Laterza. L’obiettivo è raggiungere i 2 milioni di clienti entro la fine del piano industriale, fissato per la fine del 2024. “Non so se riusciremo ad arrivarci, ma siamo avanti e ben posizionati per poter raggiungere questo obiettivo,” ha aggiunto l’amministratore delegato.Le Prospettive sul DividendoNel corso della conference call, Laterza ha fornito indicazioni anche sul fronte del dividendo, rispondendo alle domande degli analisti in merito alle aspettative future. “Il nostro track record è sempre stato rispettato negli anni passati per raggiungere gli obiettivi di politica di dividendo,” ha sottolineato l’amministratore delegato, aggiungendo che il gruppo non ha intenzione di cambiare la propria linea di pensiero. Le decisioni relative al dividendo saranno comunque prese più avanti, ma Laterza ha ribadito che Unipol va considerata non più solo come una holding, ma come una “compagnia assicurativa operativa”. LEGGI TUTTO

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    Natale, pronto il salasso per chi vuole tornare al Sud in aereo. Quanto si pagherà

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    Il Natale si avvicina e diverse compagnie aeree hanno già provveduto ad alzare i prezzi per determinate rotte. Per chi intende tornare al Sud durante le vacanze si preannuncia pertanto un salasso in piena regola, e c’è chi si sta attrezzando per cercare di spendere un po’ meno.Il salasso annunciatoNulla di nuovo, in realtà. Da tempo, ormai, stiamo assistendo a rincari consideravoli. Rincari che, è bene precisarlo, non riguardano soltanto gli aerei. A costare molto sono anche i biglietti del treno. Tuttavia, esaminando alcuni casi attuali, pare che quest’anno per tornare in Puglia dalla Lombardia si dovranno sborsare sulle 400 euro. Una cifra parecchio elevata, dal momento che si tratta di uno spostamento fra città della stessa Nazione. Eppure, se in quello stesso periodo si volesse volare all’estero, saremmo invece chiamati a spendere circa 50 euro. Un’assurdità.Ed ecco che in molti stanno pensando a tratte e scali assurdi pur di cercare di risparmiare un po’ sul prezzo del biglietto. Insomma, invece di un diretto Milano-Bari, costerebbe di meno fare uno scalo di dieci ore in Albania e in Ungheria, e da lì riprendere il viaggio verso il Sud Italia.La soluzione degli scaliUn volo diretto Malpensa-Bari Palese di Ryanair, che si definisce una compagnia low-cost, ha un prezzo minimo di 130 euro in data 21 dicembre. Non va meglio per chi sceglie Easyjet, 138 euro. Con Ita Airways si sale ancora: 244 euro (bagaglio incluso). E allora cosa fare? Skyscanner, motore di ricerca internazionale utile per confrontare i voli, offre la soluzione di Wizzair. Con 102 euro si raggiunge la Puglia, ma si deve fare uno scalo di 13 ore e 45 minuti a Budapest. Il discorso non cambia se si vuole atterrare a Brindisi. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, l’emendamento per pagare meno tasse

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    Meno tasse sulle plusvalenze del Superbonus per far ripartire il mercato delle ristrutturazioni. È questo il senso dell’emendamento Fdi al decreto legge Fiscale firmato da Lavinia Mennuni, che sintetizza settimane di confronto tra politici di diversa estrazione politica come Alberto Luigi Gusmeroli, Mauro Del Barba, Andrea de Bertoldi ed Emiliano Fenu e associazioni del settore (notai, geometri e agenti immobiliari).L’emendamento chiede che la tassazione della plusvalenza non possa superare l’ammontare del beneficio fiscale goduto, di limitare a cinque anni (invece che dieci) il periodo di imponibilità della plusvalenza, di escludere gli immobili venduti entro il 1° gennaio 2024 e quelli in cui i lavori di riqualificazione abbiano riguardato esclusivamente le parti comuni dell’edificio e non il singolo appartamento. Inoltre, chi ha optato per la cessione del credito possa dedurne gli oneri finanziari e che con un meccanismo la tassazione si calcoli in funzione della effettiva fruizione del Superbonus nella dichiarazione dei redditi.Nel frattempo l’esecutivo, come anticipa il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, sta lavorando a un «processo di riordino dei bonus edilizi» per limitarne il costo» e per evitare che lo squilibrio nei conti pubblici si allarghi agli anni successivi, come è avvenuto con il bonus sponsorizzato da Giuseppe Conte e costato alle casse dello Stato al 31 marzo 2024 quasi 129 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Unipol accelera su tutti i fronti. Terzariol: “Sulle acquisizioni parità tra banche e compagnie”

    Unipol ha concluso i primi nove mesi del 2024 con risultati solidi, mostrando un’elevata resilienza in un contesto di mercato sfidante e di spese straordinarie. Il gruppo ha registrato un utile netto di 724 milioni di euro, con una flessione del 5,9% rispetto allo stesso periodo del 2023, attribuibile a uno stanziamento straordinario per prepensionamenti. Tuttavia, considerando i contributi delle collegate bancarie Bper e Banca Popolare di Sondrio, l’utile complessivo sale a 834 milioni, in crescita dell’8,5%. Di seguito, un’analisi dettagliata dei principali risultati e delle dichiarazioni dei vertici aziendali.La Raccolta Premi e il Solvency ratioUnipol ha riportato una raccolta premi totale in crescita del 9,1%, raggiungendo gli 11,4 miliardi di euro, un dato che testimonia la continua espansione del gruppo in tutti i comparti assicurativi. Nel dettaglio:- Comparto Vita: I premi sono aumentati del 9,6% rispetto ai primi nove mesi del 2023, raggiungendo i 4,9 miliardi di euro, grazie a una forte domanda di soluzioni di risparmio e previdenza.- Comparto Danni: I premi Danni sono saliti dell’8,7% a 6,5 miliardi di euro. Questo segmento ha beneficiato di un risultato ante imposte in crescita da 514 a 543 milioni di euro, trainato dalle performance positive nei settori chiave del gruppo, tra cui mobilità, welfare e proprietà.Nel complesso, Unipol ha ottenuto risultati positivi in tutti gli ecosistemi di business Danni:- Mobilità: La raccolta premi è aumentata del 10,1%, attestandosi a 3,4 miliardi di euro.- Welfare: La crescita dei premi ha raggiunto il 10,8%, per un totale di 1,3 miliardi.- Property: La raccolta premi ha registrato un incremento del 4,6%, arrivando a 1,8 miliardi di euro.Per quanto riguarda il comparto Vita, UnipolSai ha raccolto premi per 2,55 miliardi di euro, segnando una leggera flessione del 2,7%. Al contrario, il canale di bancassicurazione gestito da Arca Vita ha registrato una crescita del 27,5% nei premi, raggiungendo i 2,35 miliardi di euro. Il risultato ante imposte del settore Vita ha totalizzato 225 milioni, in leggera crescita rispetto ai 221 milioni del 2023.Dal punto di vista della solidità finanziaria, il gruppo ha rafforzato il proprio Solvency Ratio, che è salito al 224% dal 215% di fine 2023, mentre l’indice di solvibilità assicurativo è aumentato dal 275% al 286%, segno di una gestione prudente e di una forte resilienza patrimoniale.Il miglioramento della redditività è stato evidenziato anche dal combined ratio di Unipol, un indicatore chiave della gestione tecnica nel comparto Danni, che è sceso al 93,9% rispetto al 98,6% dello stesso periodo del 2023. Tale miglioramento riflette una minore incidenza di sinistri da calamità naturali, un controllo dei costi e una gestione efficace della raccolta premi.Confermati gli obiettivi 2024Matteo Laterza, amministratore delegato di Unipol, ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti nei primi nove mesi dell’anno, ribadendo la coerenza con il piano strategico 2022-2024. “L’andamento registrato nei primi nove mesi e le informazioni al momento disponibili ci consentono di confermare, in assenza di eventi attualmente non prevedibili legati ad un eventuale aggravarsi del contesto economico o a eventi climatici estremi, un andamento reddituale della gestione consolidata per l’anno in corso in linea con gli obiettivi fissati nel Piano Strategico 2022-2024,” ha affermato Laterza.La bancassuranceL’amministratore delegato ha inoltre sottolineato l’importanza della bancassicurazione come “motore principale per la crescita della distribuzione del business assicurativo,” evidenziando la solidità degli accordi con Bper e Popolare di Sondrio e la joint venture in Arca. Laterza ha ribadito che il gruppo considera tutte le opportunità di crescita con attenzione: “Se ci sono opportunità interessanti, è chiaro che le prenderemo in esame,” ha dichiarato, rispondendo a una domanda sugli sviluppi del settore e, soprattutto, a un eventuale interessamento a una partnership con Mps nel caso in cui l’istituto senese sciogliesse il legame con Axa.Il Danish CompromiseL’ad Laterza è poi tornato sulla questione Danish Compromise, ossia la normativa europea che consente alle banche un minor assorbimento di capitale per l’acquisizione di quote nelle compagnie assicurative. Il viceversa, tuttavia, non vale nel caso siano le assicurazioni a mettere piede nel credito. Un’asimmetria notata giovedì scorso nel corso di un convegno sia dal presidente di Unipol, Carlo Cimbri, che Ceo Insurance di Generali, Giulio Terzariol. Si tratta una questione che – occorre precisarlo chiaramente – non ha un riferimento diretto all’Opa recentemente annunciata da Banco Bpm su Anima. In quel caso, infatti, Piazza Meda potrebbe avvalersi del Danish Compromise allargato o ampliato, che può permettere alle banche di ottenere sconti patrimoniali anche per partecipazioni in asset manager, purché queste vengano acquistate tramite una società controllata nel settore assicurativo.Laterza ha, tuttavia, voluto puntualizzare la posizione del gruppo bolognese rispondendo alla domanda di un analista. «Il Danish Compromise, secondo noi, è un qualcosa di non troppo corretto nella regolamentazione dei mercati finanziari, ovvero per le banche c’è un vantaggio; al contrario questo “vantaggio” non potrebbe essere utilizzato da una compagnia assicurativa che magari ha degli interessi sulle quote bancarie», ha specificato aggiungendo che «nel caso delle quote bancarie ci viene chiesto di mettere sul tavolo più capitale rispetto al capitale che viene richiesto a una banca per comprare invece una quota in una compagnia assicurativa; quindi penso che sia una questione di regolarità normativa che a un certo punto dovrà comunque essere presa in esame dalle istituzioni politiche». La strategia di Unipol, ha concluso, «non dipenderà dal quadro normativo, ma da quanto noi in questo momento pensiamo di poter remunerare il capitale necessario per un investimento strategico».Strategia RC Auto e Crescita di UnipolMoveEnrico San Pietro, insurance general manager di Unipol, ha discusso dell’andamento del segmento RC auto, dove il premio medio è stato aumentato del 5% nel corso dell’anno, un tasso superiore alla media del mercato. Sebbene questo abbia comportato una riduzione della base clienti, San Pietro ha affermato che “dalla scorsa primavera siamo stabili,” suggerendo che il portafoglio clienti si è ora stabilizzato.Laterza ha parlato anche della crescita di UnipolMove, il servizio di telepedaggio del gruppo, che ha superato quota 1,8 milioni di clienti. “Abbiamo spinto molto a livello di iniziative commerciali per migliorare il numero di clienti di UnipolMove,” ha spiegato Laterza. L’obiettivo è raggiungere i 2 milioni di clienti entro la fine del piano industriale, fissato per la fine del 2024. “Non so se riusciremo ad arrivarci, ma siamo avanti e ben posizionati per poter raggiungere questo obiettivo,” ha aggiunto l’amministratore delegato.Le Prospettive sul DividendoNel corso della conference call, Laterza ha fornito indicazioni anche sul fronte del dividendo, rispondendo alle domande degli analisti in merito alle aspettative future. “Il nostro track record è sempre stato rispettato negli anni passati per raggiungere gli obiettivi di politica di dividendo,” ha sottolineato l’amministratore delegato, aggiungendo che il gruppo non ha intenzione di cambiare la propria linea di pensiero. Le decisioni relative al dividendo saranno comunque prese più avanti, ma Laterza ha ribadito che Unipol va considerata non più solo come una holding, ma come una “compagnia assicurativa operativa”. LEGGI TUTTO

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    Ora invitano pure a non pagare le tasse

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    Non è un invito esplicito a non pagare le tasse, ma poco ci manca. La non meglio precisata Federcontribuenti, una delle tante associazioni che si ergono a difesa dei consumatori con ambizioni generose che però mai verranno appagate, ha avuto la bella idea di colorare la città con striscioni nei quali campeggia più che un consiglio, un imperativo: “Concordato preventivo biennale, non cadere nella trappola”, firmato Federcontribuenti. A fianco la sigla del sito Cpb.Tax. Che ci precipitiamo a compulsare per capire di più. E subito compare l’invito, ancor più esplicito: “Hai sentito parlare del Concordato Preventivo Biennale, ma ti sei chiesto se è davvero la scelta giusta per la tua impresa? Dietro l’apparente promessa di stabilità e semplificazione fiscale si nascondono rischi che potrebbero compromettere il futuro del tuo business”. Dunque lo scopo diretto dell’invito è favorire il fallimento dell’iniziativa. Oibò, rischi che potrebbero compromettere il futuro dei tuoi affari? Affermazione grave.Ora, che la proposta di sanatoria fiscale varata dal governo sia un po’ farraginosa è un fatto, tanto è vero che si sono rese necessarie più correzioni al provvedimento. Né si esclude che ne vengano apportate altre in occasione della riapertura dei termini. Ma affermare che aderirvi rischia di compromettere il futuro dell’impresa, vuol dire che si pensa che lo Stato stia tendendo una trappola persino contro se stesso. Scorriamo la pagina, ed ecco comparire un prima sintetica spiegazione: “Nel nostro Report scoprirai come il Concordato Preventivo, presentato come una soluzione vantaggiosa, possa in realtà rivelarsi una trappola fiscale che ti obbliga a pagare imposte anche se la tua impresa non produce i risultati attesi”. Ah, la cosa ora appare più chiara, soprattutto se l’occhio si sposta sulla destra e legge una scheda che chiede i tuoi dati anagrafici onde farti aderire all’associazione. Ovvero, a diventare cliente di Federcontribuenti. LEGGI TUTTO