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    Se la banca è forte, anche le imprese lo diventano

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    Le banche italiane sono in piena salute, una condizione che apporta un conforto ad un’economia reale fragile che inizia a zoppicare, il cui rallentamento è ormai acclarato e i suoi effetti negativi si stanno aggregando tra loro. Nel terzo trimestre il Pil si è fermato allo zero e i primi segnali della riduzione del tasso occupazionale sono emersi. Il trimestre in corso sembra indirizzato a continuare nella stessa direzione di rallentamento, sebbene il ministro Giancarlo Giorgetti si è recentemente detto meno pessimista. A determinare il rallentamento è soprattutto il quadro macro economico di Eurolandia. Nonostante il contesto difficle, le principali banche italiane hanno presentato risultati dei primi nove mesi decisamente lusinghieri. La milanese Bpm non si è limitata a confermare quanto avviene ormai da oltre un triennio di essere particolarmente performante negli obiettivi sia finanziari che di soddisfazione della clientela, ma anche di volersi ulteriormente rafforzare lanciando un’Opa totalitaria non ostile su Anima Holding. L’acquisizione consentirà all’istituto guidato da Giuseppe Castagna di rafforzare il modello di business della controllata Banco Bpm Vita, e parimenti di alimentare ulteriormente le fabbriche prodotto che hanno costituito, per la rinascita del gruppo, una componente primaria dei successi ottenuti, tra i quali spicca il risultato dell’esercizio 2023 che ha consentito di staccare una cedola particolarmente ricca agli azionisti, che viene confermata e migliorata per l’esercizio in corso. LEGGI TUTTO

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    Infiltrazioni causate dall’impianto termico condominiale: responsabilità e risarcimenti

    I punti chiave

    Quando le infiltrazioni colpiscono l’appartamento di un condòmino e derivano dalla rottura dell’impianto termico condominiale, la questione della responsabilità e delle misure da adottare diventa particolarmente delicata. La rottura di un impianto centralizzato, infatti, non solo comporta il rischio di ingenti danni agli spazi privati, ma chiama in causa obblighi ben precisi sia per il condominio, sia per eventuali soggetti coinvolti nei lavori di manutenzione. Vediamo più nel dettaglio i vari aspetti della questione.Perché il condominio è responsabileUna recente sentenza del Tribunale di Milano (la numero 6049 del 13 giugno 2024) ha riconosciuto la corresponsabilità del condominio e della ditta di manutenzione per i danni da infiltrazioni subiti da un condòmino, causati dalla rottura di valvole dell’impianto termico. Il giudice ha ritenuto il condominio responsabile in quanto custode dell’impianto e la ditta incaricata della manutenzione corresponsabile per non aver segnalato il deterioramento, né agito prontamente. Entrambi sono stati condannati a risarcire i danni in solido, con il coinvolgimento delle rispettive assicurazioni per la copertura dei costi.In Italia, le responsabilità in casi come questo vengono regolate dall’articolo 2051 del Codice civile, che impone una “responsabilità oggettiva” per il danno causato da cose in custodia. Questo significa che, in quanto responsabile delle parti comuni, il condominio (rappresentato dall’amministratore) deve rispondere dei danni provocati dal cattivo funzionamento degli impianti condominiali, inclusi quelli termici. Quando la rottura di un tubo, o di un’altra componente dell’impianto centralizzato, causa infiltrazioni, è quindi il condominio a dover intervenire, sia per risolvere il problema tecnico sia per risarcire il condòmino danneggiato.Obblighi di manutenzione del condominioUn condominio è responsabile della manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti comuni, incluso l’impianto termico. Questo obbligo implica non solo la riparazione tempestiva in caso di guasti, ma anche una gestione preventiva che comprenda controlli periodici, ispezioni e la sostituzione delle componenti usurate. Se l’infiltrazione deriva da una negligenza nella manutenzione, come un ritardo nella riparazione di una tubatura o una mancata verifica delle condizioni dell’impianto, la responsabilità del condominio è ancora più evidente.L’amministratore, in quanto rappresentante del condominio, ha il dovere di organizzare interventi di manutenzione preventiva e di reagire prontamente a segnalazioni di malfunzionamenti per evitare che questi possano determinare danni gravi. In caso di ritardi ingiustificati o di mancanza di interventi, il condòmino danneggiato potrebbe avere diritto a richiedere anche i danni per il peggioramento della situazione derivante dall’omissione di intervento.Eventuale corresponsabilità dell’impresa esecutrice dei lavoriNon bisogna dimenticare che, se l’infiltrazione è dovuta a un intervento mal eseguito o a materiali di scarsa qualità usati durante la manutenzione, anche l’impresa incaricata dei lavori può essere corresponsabile. Questo accade, ad esempio, quando un intervento di riparazione è stato eseguito senza rispettare le norme tecniche, o senza utilizzare materiali adatti. In questi casi, il condominio può rivalersi sull’impresa appaltatrice, chiedendo il risarcimento dei danni attraverso una causa di responsabilità contrattuale. Il condòmino, a sua volta, può ricevere il risarcimento e, se necessario, richiedere ulteriori somme per i disagi subiti.La procedura da seguire per il condòmino danneggiatoIn situazioni come queste, la prassi suggerisce, per chi subisce il danno, alcuni passi chiave:segnalazione tempestiva: il condòmino colpito deve comunicare immediatamente il problema all’amministratore, meglio se per iscritto e con una documentazione fotografica che illustri i danni causati dalle infiltrazioni.richiesta di risarcimento: nella stessa segnalazione è possibile richiedere formalmente il risarcimento dei danni subiti, con la specifica delle eventuali spese sostenute per contenere o documentare il danno.perizia e stima del danno: qualora il danno fosse particolarmente ingente, può essere utile avvalersi di una perizia per stimare con precisione i costi di riparazione, il che faciliterebbe le procedure di risarcimento e le trattative con l’assicurazione condominiale, se presente. LEGGI TUTTO

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    A Wall Street un futuro d’oro per i mini-reattori nucleari

    Sam Altman

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    Il mondo ha una crescente brama di energia. Il repentino aumento della domanda energetica è trainato dal boom dell’intelligenza artificiale che implica la necessità di costruire dei nuovi data center AI che richiedono enormi quantità di energia per funzionare. McKinsey ha stimato che la domanda di energia dei data center lieviterà in poco tempo dal 4% dall’attuale domanda totale di energia per giungere all’11-12% entro il 2030.I colossi tecnologici statunitensi, da Google ad Amazon e Microsoft, stanno indicando la strada con accordi volti ad autoprodursi l’energia a basso costo, e decarbonizzata, attraverso la frontiera innovativa nel settore rappresentata dai mini-reattori nucleari (Small modular reactors, Smr) che permettono di produrre energia a costi contenuti e in tempi più brevi rispetto agli impianti nucleari tradizionali.Wall Street ha subito fiutato il rilancio del nucleare ponendo le attenzioni proprio sulla nuova generazione di mini-reattori. Negli ultimi tre mesi a fare scalpore è la performance di Oklo, una new entry della Borsa statunitense (quotata da maggio) che ha più che triplicato il proprio valore negli ultimi tre mesi cavalcando anche l’accordo stretto il mese scorso con Google per sviluppare piccole centrali nucleari modulari negli Stati Uniti.Oklo, il cui primo mini-reattore dovrebbe essere attivo dal 2027, vede al suo interno una figura di spicco che la lega a doppio filo con il business dell’intelligenza artificiale. Il suo presidente e anche azionista (con una quota del 2,6%) è infatti Sam Altman, il deus ex machina di OpenAI, la società che gestisce ChatGpt. Altman in passato ha ricoperto per tre anni il ruolo di ceo di Oklo che vanta tra i suoi sostenitori anche investitori di spicco quali Peter Thiel e Cathie Wood.Tutte le società statunitensi attive nella progettazione di mini-reattori nucleari stanno ammaliando Wall Street: NuScale quest’anno ha già registrato un clamoroso +644%, seguita da Nano Nuclear Energy con un altrettanto roboante balzo del 533%. Le prospettive interessanti date dallo sviluppo degli Smr hanno destato l’interesse anche di Bill Gates che ha investito in TerraPower (non quotata).La scommessa dei mini-reattori deve essere ancora vinta in quanto ancora nessun Smr è in funzione e i processi di licenza sono lunghi e la redditività è tutta da guadagnare. Oklo, che ha raggiunto una valorizzazione di 3 miliardi, nella prima metà dell’anno ha segnato una perdita netta di 53 milioni di dollari, ma il mercato è tutto proiettato al futuro e a quanto il business dei mini-reattori potrebbe prosperare in un mondo assetato di energia.Allargando lo sguardo a tutto ciò che orbita intorno al nucleare, il colosso Vistra quest’anno risulta il miglior titolo di tutto l’S&P 500, facendo quindi meglio del fenomeno Nvidia. Altra big del nucleare è Constellation Energy che ha riportato la settimana scorsa utili e ricavi oltre le attese, non cogliendone i frutti in Borsa solo perché lo stesso giorno è arrivata una sentenza sfavorevole della Federal Energy Regulatory Commission che ha respinto la richiesta di Talen Energy di aumentare l’energia che potrebbe fornire ad Amazon dalla sua centrale elettrica di Susquehanna, citando preoccupazioni sull’affidabilità della rete e sull’accessibilità dell’energia.L’Italia dal canto sul non resta ferma. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha più volte caldeggiato l’inserimento del nucleare nel nuovo mix energetico del paese («serve correre e fare presto», le parole del numero uno degli industriali) offrendo la disponibilità a ospitare all’interno delle aziende italiane i nuovi mini-reattori nucleari. LEGGI TUTTO

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    Bitcoin sfonda il muro degli 80mila dollari: consigli su come maneggiare i cripto asset

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    Il bitcoin non si ferma. La criptovaluta, che scambia 24 ore al giorno anche durante il weekend quando Wall Street e le altre piazze finanziarie sono chiuse, ieri ha superato per la prima volta gli 80mila dollari coronando una settimana di forti rialzi in scia all’esito delle elezioni presidenziali statunitensi. Donald Trump, infatti, durante la sua campagna elettorale non ha nascosto il suo appoggio agli asset digitali e l’affermazione netta dei repubblicani rende molto concreta la prospettiva di un Congresso con legislatori pro-crypto.Trump nei mesi di avvicinamento alle elezioni ha più volte promesso di mettere gli Stati Uniti al centro dell’industria degli asset digitali, compresa la creazione di una riserva strategica di Bitcoin e la nomina di regolatori favorevoli al mondo degli asset digitali.Un 2024 da incorniciareDa inizio anno il maggiore token digitale al mondo segna un balzo di oltre il 90%. Un rally prepotente che si è sviluppato a più ondate durante l’anno, a partire da gennaio con l’attesissima approvazione da parte della Sec, la Consob statunitense, dei primi Etf legati al bitcoin fisico. Proprio gli Etf hanno calamitato l’ondata di entusiasmo degli investitori post-elezioni statunitensi con volumi di scambi record sull’iShares Bitcoin Trust di BlackRock, che nella sola giornata del 6 novembre ha registrato afflussi netti per 1,4 miliardi di dollari.A fare scalpore è anche il fatto che, a meno di un anno dal suo lancio, l’Etf bitcoin di BlackRock ha superato a livello di patrimonio netto l’Etf sull’oro proposto sempre da Blackrock e presente sul mercato da anni.Un altro momento clou del 2024 per la criptovaluta è stato l’halving, avvenuto ad aprile. Un evento che definisce la natura di un asset nato nel 2008 basandosi sul concetto di “scarsità”. Ogni quattro anni viene dimezzata la ricompensa in bitcoin assegnata ai minatori per ogni blocco creato. Nel concreto, questo significa che vengono creati meno bitcoin, riducendo l’offerta complessiva sul mercato, distinguendolo dalle valute tradizionali.Come funzionano le criptovaluteIl termine criptovalute si compone di due parole: cripto e valuta. In pratica una valuta “nascosta”, nel senso che è visibile/utilizzabile solo conoscendo un determinato codice informatico (le coiddette “chiavi di accesso” pubblica e privata). Come sottolinea la Consob, le monete virtuali non hanno corso legale e dunque l’accettazione come mezzo di pagamento è su base volontaria; non sono regolate da enti centrali governativi, ma sono generalmente emesse e controllate dall’ente emittente secondo regole proprie, a cui i membri della comunità di riferimento accettano di aderire; ci sono Stati che hanno deciso di sperimentare, sotto il proprio controllo, l’utilizzo di moneta virtuale nei propri Paesi (ad esempio l’Uruguay con l’e-peso o il Venezuela con il Petro).Come acquistare bitcoinPer acquistare e vendere Bitcoin o altre criptovalute bisogna avvalersi di un Exchange di criptovalute, ossia di una piattaforma dove è possibile scambiare le criptovalute, o possono essere creati tramite il processo noto come mining.Negli anni gli Exchange presenti sul mercato sono aumentati. Per scegliere a quale affidarsi, oltre a guardare attentamente i costi associati, è importante accertarsi che si tratti di exchange affidabili in modo di evitare di incorrere in truffe. Le piattaforme di scambio su cui si acquistano e vendono valute digitali non sono attualmente regolamentate, quindi non è prevista una tutela legale specifica in caso di contenzioso o fallimento.Dopo aver acquistato una qualsiasi criptovaluta, alcuni investitori tendono a spostare gli asset su un portafoglio digitale noto come digital wallet o e-wallet per avere il pieno controllo dei bitcoin e di conservarli in sicurezza. Mentre se vuoi effettuare delle operazioni di trading intraday puoi anche tenerli sulla piattaforma che hai scelto.Per prendere posizione sui bitcoin ci sono anche fondi quali gli Etf. In Europa ci sono più di un centinaio di ETP (Exchange traded product) su criptovalute e quotati su molte Borse europee, tra cui Euronext Paris, Euronext Amsterdam, XETRA e SIX Swiss Exchange, mentre su Borsa Italiana ancora non sono presenti.I rischi dei cripto assetVa ricordato che il bitcoin così come le altre criptovalute, è un asset molto volatile e quindi soggetto a forti oscillazioni di prezzo, ben più anche di quelle dei mercati azionari, che possono portare a guadagni significativi ma anche a perdite altrettanto importanti in un breve periodo. LEGGI TUTTO

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    Dalla Fondazione di Gianni Agnelli al Fondo di John Elkann

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    Quando Gianni Agnelli, per celebrare il centenario della nascita del nonno senatore, fondatore della Fiat, decise di creare la Fondazione che porta il nome della famiglia, non poteva immaginare che uno dei nipoti, quello da lui poi scelto come erede principale dell’azienda, trasferisse una parte della stessa Fondazione in Cina, istituendo la Cattedra di cultura italiana a Pechino e individuando in Romano Prodi il docente del primo corso.John Elkann, il nipote in questione, vestito con il solito golfino in cachemire color confetto, ha illustrato le ragioni dell’iniziativa che dovrà spiegare alla futura classe dirigente cinese quello che l’Italia ha saputo offrire e fornire nel campo della cultura, della creatività, della scienza e dell’economia. LEGGI TUTTO

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    Landini in rosso (nei conti). La casa editrice della Cgil perde oltre 3 milioni di euro

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    La gestione dell’editoria sembrerebbe essere la nota dolente dell’era Landini in Cgil. La casa editrice interna del sindacato, Futura Srl, sta infatti attraversando una crisi profonda, con perdite che sfiorano i 3,1 milioni di euro a fronte di un fatturato di 3,4 milioni. Per risolvere questa situazione complessa, Landini ha inviato ispettori nella società controllata per fare chiarezza e trovare soluzioni. La notizia, riportata dalla testata Open, getta luce sulle crescenti difficoltà economiche che stanno colpendo il primo sindacato italiano e i suoi settori interni.I problemi finanziariI problemi finanziari di Futura srl sono iniziati con l’avvio delle sue attività editoriali, legate alla pubblicazione di libri e riviste. Secondo quanto riportato nella nota integrativa al bilancio, depositata presso la Camera di commercio di Roma, Futura si occupa della promozione, del coordinamento e dello sviluppo della comunicazione per il suo socio di maggioranza, proprio la Cgil. La società è responsabile della gestione informativa per tutte le categorie nazionali del Sindacato e del patronato e si occupa di affrontare tematiche come lavoro, previdenza, assistenza e diritti civili e sociali.Le attività di FuturaFutura, oltre alle attività citate in precedenza, sviluppa piattaforme tecnologiche per agevolare smart working, webinar, corsi di formazione ed eventi. Nel 2021 ha ampliato le sue operazioni entrando nel settore editoriale, registrando testate periodiche e avviando la pubblicazione di volumi, molti dei quali incentrati sulla politica estera, con particolare attenzione a Gaza e alla questione palestinese. Le difficoltà economiche si sono palesate con questa nuova direzione editoriale. I problemi sono probabilmente legati alla complessità e alla delicatezza dei temi trattati nelle pubblicazioni.Il fatturatoNella relazione di bilancio, il presidente della società, Daria Banchieri, ha dichiarato: “La Presidente informa i presenti che, con lettera datata 22 marzo 2024, il Collegio degli Ispettori della CGIL Nazionale ha inviato alla Società il verbale redatto a seguito della visita ispettiva eseguita il 22 e 23 febbraio 2024; la Presidente comunica inoltre che la Società ha inviato le proprie deduzioni al verbale in data 9 aprile 2024”. Di questa verifica non è stato pubblicizzato niente. Inoltre nell’ultimo anno, Futura srl ha registrato un fatturato di 3,4 milioni di euro, lievemente inferiore rispetto ai 3,7 milioni di euro dell’anno precedente. Tuttavia, la perdita si è fatta sentire ed è stata quasi equivalente ai ricavi: una perdita di 3,1 milioni di euro, superiore a quella di 2,5 milioni di euro dell’anno precedente. A tal punto che Landini, il 22 e il 23 febbraio scorso, ha inviato i suoi ispettori nella società controllata per comprendere le cause del disguido.L’aumento di capitaleNel luglio scorso, la Cgil ha approvato un aumento di capitale per supportare la società editoriale Futura, coprendo le perdite con l’aiuto di nuovi soci interni al sindacato. Nel 2023, la Cgil ha contribuito con un prestito di 570 mila euro, da restituire in 36 rate, e con un versamento in conto capitale di oltre 2 milioni di euro, inclusi 350 mila euro per una campagna di comunicazione sullo sciopero generale del 17 novembre 2023. Nonostante l’aumento dei costi energetici, la presidente Banchieri ha minimizzato l’impatto del conflitto russo-ucraino sulle finanze. LEGGI TUTTO

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    Quando arriva, a chi spetta, quanto vale. Cosa c’è da sapere sulla tredicesima

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    I punti chiave

    A dicembre, lavoratori e pensionati riceveranno l’attesissima tredicesima mensilità, una gratifica economica che rappresenta un’importante boccata d’aria per affrontare le spese natalizie. Questo pagamento extra spetta sia ai dipendenti pubblici e privati che ai pensionati, con l’accredito che avviene generalmente entro la fine del mese, prima delle festività. Il calendario dei pagamenti può variare a seconda della categoria di appartenenza, ma in ogni caso l’importo arriva prima della fine dell’anno. Inoltre, per i pensionati che desiderano richiedere l’Ape sociale, la domanda deve essere inviata entro il 30 novembre, rispettando tutti i requisiti previsti. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.Chi la percepisceLa tredicesima è un diritto previsto dalla legge per tutti i lavoratori con contratto a tempo determinato e indeterminato, inclusi apprendisti e dipendenti part-time. Il pagamento è previsto anche per i lavoratori domestici, come colf, badanti, baby sitter e per i pensionati, in particolare coloro che ricevono la pensione di reversibilità. Sono esclusi da questa erogazione alcune categorie di lavoratori, come i parasubordinati, i lavoratori a progetto, gli stagisti, i liberi professionisti con partita Iva, gli autonomi e coloro che ricevono l’assegno di accompagnamento. La misura non viene inoltre applicata ai disoccupati che percepiscono la Naspi.Come calcolare l’assegnoLa tredicesima è pari a una mensilità aggiuntiva che viene corrisposta in un determinato periodo dell’anno. Per calcolarla, si deve moltiplicare la retribuzione mensile lorda per i mesi lavorati e poi dividere il risultato per 12. È importante notare che il mese è considerato completo se si sono lavorati almeno 15 giorni. Per i pensionati, la tredicesima corrisponde semplicemente a un’ulteriore mensilità del loro assegno pensionistico.La tredicesima nei vari settoriNel settore privato, la tredicesima è disciplinata dalla contrattazione collettiva, quindi la data di pagamento può variare a seconda del contratto e del settore di appartenenza. Ad esempio peri lavoratori del settore commerciale, la tredicesima viene erogata entro il 24 dicembre, e lo stesso vale per il settore metalmeccanic; generale, il pagamento avviene tra il 15 e il 20 dicembre, ma può esserci una variabilità legata agli accordi sindacali. Nel settore edilizio, invece, l’impresa non paga direttamente la tredicesima in busta paga, ma versa alla Cassa Edile i contributi mensili che coprono sia la gratifica natalizia che le ferie. Sarà poi la Cassa Edile a erogare l’importo secondo scadenze precise. Nel caso dei dipendenti pubblici, il pagamento della tredicesima dipende dal settore e dal tipo di contratto. Per gli insegnanti delle scuole materne ed elementari, l’accredito avviene il 14 dicembre, che quest’anno cade di sabato, quindi il pagamento sarà anticipato al primo giorno lavorativo utile, ossia lunedì 16 dicembre. Per i supplenti, il pagamento avviene sempre il 14 dicembre.Altri dipendenti statali dovranno attendere fino al 16 dicembre.La misura per i pensionatiPer i pensionati, la tredicesima viene accreditata insieme al rateo mensile della pensione. Se il pagamento avviene tramite bonifico bancario o postale, la gratifica natalizia sarà erogata il 2 dicembre. In caso di ritiro presso gli sportelli postali, l’importo sarà disponibile in base all’ordine alfabetico dei cognomi, in date prestabilite. LEGGI TUTTO