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    La Bce passa le banche ai raggi X. Occhi su dazi e rischi geopolitici

    I riflettori delle sale operative ieri sono tornati ad accendersi su Francoforte. Perché la presidente della vigilanza Bce, Claudia Buch, in audizione al Parlamento europeo ha detto che la sorveglianza della banca centrale europea effettuerà stress test sulle banche rispetto ai rischi geopolitici nel 2026. “Gli istituti dovrebbero rafforzare la loro capacità di resistere alle minacce macro-finanziarie immediate e ai gravi choc geopolitici”, ha sottolineato. Aggiungendo che “nell’esercizio di stress test tematico del 2026, daremo seguito allo stress test di quest’anno, chiedendo alle banche di valutare quali scenari di rischio geopolitico specifici per ciascuna azienda potrebbero avere un impatto significativo sulla loro solvibilità”.Buch ha spiegato che le big del credito “devono avere un’ottima comprensione di come i loro clienti aziendali siano esposti ai costi del commercio internazionale, alle catene del valore globali e a tutto questo”. La Vigilanza sta, dunque, lavorando a stretto contatto con le banche per verificare se dispongano di sistemi di gestioni del rischio interno “sufficientemente informativi per comprendere le implicazioni dei cambiamenti settoriali e persino dei cambiamenti a livello aziendale, perché anche le aziende all’interno di un determinato settore potrebbero essere colpite in modo molto diverso dai dazi”, ha aggiunto. Sottolineando che i dazi imposti dall’amministrazione Trump, se confermati e se resteranno in vigore per un periodo prolungato, “pongono ulteriori rischi per la stabilità finanziaria nella Ue” con più imprese insolventi, la possibilità di correzioni brusche dei mercati e implicazioni per i bilanci delle banche. LEGGI TUTTO

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    “Una vera politica industriale si contrappone al green deal”

    Maurizio Casasco, deputato responsabile di Forza Italia per l’Economia, a tutto campo sul piano industriale presentato dagli azzurri.Onorevole Casasco, lei ha criticato il Pd per l’intempestivo risveglio sul tema della politica industriale.”Il Pd ha fatto tardive scoperte sulla politica industriale, soprattutto dopo anni passati a sostenere scelte ideologiche e anti industriali, adottando un modello basato sull’economia di Stato, con un intervento pubblico forte e assistenzialista. FI, al contrario, ha presentato il proprio Piano industriale per l’Italia e per l’Europa già a gennaio, proponendo una ricetta liberale, con una visione strategica pluriennale e di sistema. Un piano che è stato divulgato e distribuito a tutte le forze politiche, compreso il Pd, e che il vicepremier Tajani ha presentato anche in occasione del Congresso del Ppe di Valencia, adottato dal Ppe come emendamento sulla competitività. Il nostro modello punta sulla crescita e sull’innovazione, un Growth Deal che si contrappone al Green Deal della sinistra e propone azioni immediate per rafforzare la competitività e la produttività, stimolando gli investimenti in ricerca e sviluppo, attraverso precise priorità che rappresentino valore aggiunto al sistema Paese: indice di competitività, brevetti, crescita dell’occupazione qualificata e surplus commerciale”.Lei parla spesso di capitale privato come leva fondamentale della crescita. In che modo FI intende mobilitare queste risorse?”L’Italia dispone di circa 6.000 miliardi di risparmio privato, ma una buona parte è ferma in depositi. Vogliamo creare un sistema che incentivi l’investimento di questo risparmio nell’economia reale del Paese, attraverso venture capital, fondi di investimento in equity, mercato assicurativo e fondi pensione, che oggi investono di più in fondi internazionali, con il rischio poi di acquisizioni di aziende strategiche italiane da parte degli stessi. Il valore di questi ultimi è di 250 miliardi e sarebbe opportuno promuovere questi investimenti in Italia, con vantaggi fiscali pari ai titoli di Stato. Solo così si potrà alimentare la crescita reale, aumentare salari e consumi”.L’innovazione è al centro del vostro piano industriale. Quali leve intendete attivare per favorire un ecosistema competitivo e tecnologicamente avanzato?”La crescita oggi si concentra attorno alle imprese più innovative. L’Europa investe ancora poco in ricerca e sviluppo rispetto ai suoi principali competitor. Basti pensare che nell’ultima media le spese in ricerca e sviluppo sono state pari al 3,5% del Pil negli Usa e del 2,5% in Cina, mentre la media Ue è ferma all’1,5%. Le imprese europee non solo investono meno in ricerca e sviluppo, ma sono concentrate su settori a media tecnologia, che garantiscono ritorni di crescita più contenuti rispetto ai settori ad alta tecnologia. Non è un caso che l’Italia sia l’ottava economia mondiale e sia al 33esimo posto per unicorni. Per questo va aumentato il numero di start up, ricercatori e dottorati; snellito l’apparato amministrativo; e creato un vero ecosistema tra università, centri di ricerca e aziende. Prendiamo esempio da iniziative come la francese Station F, Eth di Zurigo, l’Unternehmen Tum di Monaco, dove grandi aziende tradizionali, aziende innovative e startup convivono e collaborano. Le startup sono il vero motore di innovazione. Ottima l’iniziativa analoga che sta nascendo a Milano, promossa dalla Tech Europe Foundation, alla quale partecipano l’Università Bocconi, il Politecnico di Milano e capitali privati. Inoltre, serve potenziare strumenti come il patent box”.Tajani ha rilanciato la proposta di un Quantitative easing europeo. In cosa consiste e come può sostenere la politica industriale dell’Italia e dell’Ue?”La proposta di Tajani prevede un Quantitative easing mirato, pensato per un momento di difficoltà della competitività internazionale come quello attuale, e come avvenuto per il Covid. Si tratta dell’acquisto da parte della Bce di titoli di Stato specifici, destinati a finanziare settori strategici quali difesa, sanità e industria. Questo strumento permetterebbe di aumentare gli investimenti pubblici e privati, favorendo infrastrutture, sicurezza e innovazione tecnologica. Oltretutto permetterebbe, per via indiretta, di intervenire per contrastare le svalutazioni di dollaro, yen, yuan”.Nel piano si parla di mercato interno, salari e produttività.”La competitività si sostiene con riforme strutturali: meno burocrazia e incentivi all’innovazione tecnologica. La domanda interna va rilanciata anche attraverso una detassazione selettiva degli aumenti salariali legati alla produttività, non con sussidi assistenziali che non creano crescita. Parallelamente, è fondamentale migliorare la qualità dell’occupazione e potenziare la formazione professionale. Solo con la crescita e la competitività e la produzione, si potranno creare salari ricchi, come più volte ha affermato Tajani e non con il salario minimo. Un’altra battaglia di FI riguarda la detassazione dell’Irpef, con la riduzione dall’aliquota del 35% al 33% fino a 60mila euro per il ceto medio, su cui grava da anni il peso della maggior parte del gettito fiscale, misura che potrebbe favorire anche il mercato”.Sicurezza e sanità sono per voi pilastri strategici. LEGGI TUTTO

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    La sentenza della Cassazione: esenzione Imu per chi ha la casa occupata

    Sono purtroppo sempre più frequenti i casi di occupazione abusiva, con case che vengono illecitamente abitate da individui che non hanno alcun diritto e che, di fatto, sottraggono l’immobile al legittimo proprietario; in tali circostanze è importante denunciare subito la situazione, così da non essere tenuti a pagare Imu e utenze.Una recente sentenza della Corte di Cassazione parla chiaro. Chi si è visto occupare un immobile non è più costretto a pagare la tassa. Non solo. Volendo si può anche fare richiesta per ottenere un rimborso su quanto versato negli anni precedenti. Questo mentre, nel frattempo, si attende di rientrare in possesso della casa.La sentenza della Cassazione in esame è la numero 18940 del 10 luglio 2025. Gli ermellini si sono espressi in merito a un ricorso presentato da una cittadina. Delle persone occupano abusivamente un suo terreno da anni e soltanto dopo molto tempo la signora è riuscita a recuperarne almeno una parte. Nonostante ciò, il Comune ha continuato a chiedere il versamento dell’Imu. Da qui l’iter giudiziario, arrivato in Cassazione. I giudici hanno dato ragione alla donna: dal momento che in questi anni non ha potuto usufruire del bene, viene meno l’obbligo di versare l’Imu. E non finisce qui, perché la signora può chiedere il rimborso della cifra già versata. Insomma, c’è valore retroattivo. LEGGI TUTTO

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    Novità per i cani sui treni, viaggiano gratis su Frecce e Intercity: ecco fino a quando

    Belle notizie per i possessori degli amici a quattro zampe. Da oggi i cani di qualsiasi taglia viaggiano gratis, fino al 15 settembre 2025, sui treni Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca, Intercity e Intercity Notte di Trenitalia (gruppo FS). Da quanto si apprende dalla nota, questa opportunità rende molto più semplice gli spostamenti con il proprio animale domestico.Nel dettaglio la promozione si chiama “Cani Gratis”. Da un lato permette infatti di portare a bordo il proprio cane anche al di fuori dell’apposito trasportino. Dall’altro, però, il cane deve essere tenuto al guinzaglio e munito di museruola. Una volta selezionato l’itinerario, è sufficiente prenotare il biglietto per il proprio animale selezionando il servizio “Viaggia con il tuo cane” al momento dell’acquisto. L’opzione è disponibile su tutti i canali di vendita di Trenitalia. Gli animali di piccola taglia che entrano nel trasportino di dimensioni massime 70x30x50 cm viaggiano sempre gratis. LEGGI TUTTO

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    ADM, nasce un Gruppo di Studio per monitorare l’impatto delle nuove politiche doganali internazionali

    L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) rafforza il presidio strategico sulle dinamiche del commercio globale. Il Direttore dell’Agenzia, Cons. Roberto Alesse, ha istituito un Gruppo di Studio e Analisi con l’obiettivo di valutare l’impatto delle recenti modifiche tariffarie sulle esportazioni e importazioni italiane, in particolare per i comparti produttivi di rilevanza strategica per l’economia nazionale.Una squadra di alto profiloIl nuovo organismo sarà presieduto dallo stesso Direttore Alesse e potrà contare su una squadra di alto profilo: tra i partecipanti figurano l’Ambasciatore Fabrizio Saggio, Consigliere Diplomatico del Presidente del Consiglio, e i direttori di vertice dell’Agenzia. Il coordinamento strategico sarà affidato al Prof. Gaetano Caputi, Capo di Gabinetto del Presidente del Consiglio.Il compito del Gruppo è ampio e delicato: analizzare l’evoluzione delle politiche doganali internazionali, con un focus particolare sui regimi daziari che coinvolgono i prodotti italiani. Il monitoraggio riguarderà i flussi di import-export con i Paesi Terzi e l’andamento dei tributi doganali in termini di accertamento, riscossione e versamento.Gli scambi commercialiL’iniziativa nasce in un momento cruciale: nel solo 2024, gli scambi commerciali tra Unione europea e Stati Uniti hanno raggiunto un valore di circa 865 miliardi di euro. Le recenti mosse tariffarie annunciate dalla Casa Bianca potrebbero avere ripercussioni significative sul sistema produttivo nazionale. Il Gruppo di Studio sarà quindi chiamato a produrre relazioni tecniche di supporto per la Presidenza del Consiglio, orientando possibili interventi a tutela degli interessi economici italiani. LEGGI TUTTO

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    Nasce Kutyna, la sedia telescopica di design che rievoca ricordi di infanzia

    Nell’universo del design si lavora spesso ricercando nuovi colori, forme e materiali per trasformare e reinterpretare oggetti di uso comune. Più difficile ai giorni nostri, quando ormai tutto sembra già inventato, è avere l’idea di creare qualcosa di totalmente nuovo, che prima non esisteva. Ma qualcuno ci riesce.È il caso dell’interior designer Pierpaolo Rauco, dello studio romano Archi.mo.ra, che due anni fa ha avuto la sua personale illuminazione. “Nel mio lavoro ho sempre pensato che per inventare qualcosa di nuovo bisognasse adottare l’atteggiamento di forte curiosità che caratterizzava i grandi designer del passato, coloro che ci hanno lasciato l’immenso patrimonio di cui disponiamo oggi e su cui spesso ci adagiamo, senza pensare a qualcosa di realmente innovativo”, spiega Rauco. “Cercando ispirazione tra i ricordi di infanzia, ho trovato uno di quei bicchieri telescopici che tra gli anni ’70 e ’80 molti bambini usavano in gita oppure al mare e ho capito che poteva diventare un oggetto di design unico nel suo genere”.È la genesi di Kutyna: una sedia telescopica a scomparsa, che può essere totalmente chiusa, fungendo da pouf, regolata all’altezza di una sedia o a quella di uno sgabello. “Dall’idea alla realizzazione del prodotto ci sono voluti due anni, è un oggetto di design dietro al quale c’è una grande ingegnerizzazione: il meccanismo manuale di apertura e chiusura, che riproduce fedelmente quello del bicchiere, è molto complesso da traslare su una sedia”, sottolinea il designer. “In pratica abbiamo creato una seduta non su quattro gambe, ma su quattro perni”.Il corpo di Kutyna è realizzato in policarbonato riciclabile trasparente, che vira leggermente all’azzurro, arricchito da bolle incassate che richiamano il design anni ’50 e ’60. La parte superiore e la base sono disponibili in sei colori traslucidi: verde, arancio, ambra, fumé grigio, fumé scuro e blu avio.Ma lungi dall’essere un oggetto statico, Kutyna è pensata per evolversi nel tempo, attraverso numerose possibilità di personalizzazione, adeguandosi ai gusti e alle preferenze di chi la ospita nella propria casa. La sedia può essere arricchita da un corpo illuminante, che la rende ancora più affascinante, da un top in tessuto o pelle che si incassa nella seduta; le bolle al suo interno possono essere personalizzate con lavorazioni manuali e riprendere il colore della sedia; lo schienale in policarbonato può essere rivestito e un piatto progettato ad hoc può trasformare Kutyna in un tavolino a quattro altezze.“Ho creato Kutyna con l’ambizione che possa diventare un oggetto di tutti, attraverso le customizzazioni”, aggiunge Rauco. “È un elemento di arredo che si presta anche a collaborazioni con brand di molteplici settori”.La nascita della sedia ha dato vita anche a un altro oggetto, Flaminia pensato con le medesime caratteristiche: una lampada regolabile in altezza con lo stesso meccanismo, che può quindi assumere diverse forme, adatte a differenti utilizzi e che può ugualmente essere personalizzata applicando dei top sulla parte superiore.Un’idea che nasce dall’infanzia, così come il suo nome: “Da piccolo il mio soprannome era Kuty, da mela cotogna, per il mio viso paffuto”, confida il designer. LEGGI TUTTO

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    Unicredit-Bpm, Bruxelles chiede chiarimenti al governo italiano

    La Commissione europea manifesta le proprie perplessità sull’utilizzo del Golden Power da parte del governo italiano in merito all’ops di Unicredit su banco Bpm. “Il Decreto, nella sua forma attuale – si legge nella lettera di Bruxelles – è contrario alle norme dell’Ue sulla libera circolazione dei capitali, alla competenza esclusiva della Bce in quanto autorità di vigilanza prudenziale… Se questa conclusione preliminare fosse confermata, la Commissione potrebbe adottare una decisione a norma dell’articolo 21 del Regolamento Concentrazioni in cui (i) dichiara che l’Italia ha violato l’articolo 21 del Regolamento Concentrazioni e (ii) le ordina di revocare senza indugio il Decreto”. La Commissione, si legge nella parte finale della lettera, “invita l’Italia a presentare le sue osservazioni in merito a quanto precede entro 20 giorni lavorativi dal ricevimento della presente lettera”.Tecnicamente non si tratta di una bocciatura ma di una valutazione preliminare. La Commissione europea l’ha redatta in una lettera di 56 pagine. Secondo Bruxelles l’entrata in vigore del decreto Golden Power andrebbe ad infrangere gli obblighi di comunicazione e sospensione previsti, e sarebbe inoltre “contrario alle norme dell’Unione Europea sulla libera circolazione dei capitali, alla competenza esclusiva della Bce in quanto autorità di vigilanza prudenziale nonché alla legislazione sui servizi finanziari”. Proprio per queste ragioni ove non ci fossero sufficienti chiarimenti la Commissione potrebbe confermare la violazione della legge europea sulle concentrazioni e imporre al governo italiano di “revocare senza indugio il Decreto”. LEGGI TUTTO

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    Il giorno migliore per andare in vacanza: ecco qual è

    Luglio e agosto sono i mesi più gettonati per le vacanze estive e, ovviamente, la maggior parte degli italiani si riversa in autostrada per raggiungere la località turistica scelta. Diventa così fondamentale capire quali sono i giorni da bollino nero per il traffico per capire, allo stesso tempo, quando partire senza stress. Secondo le previsioni ufficiali diramate da Autostrade per l’Italia, sabato 2 agosto (mattina) e sabato 9 agosto (mattina e pomeriggio) saranno le date che faranno registrare la massima concentrazione di partenze verso le località turistiche. Ecco quali sono le altre date da evitare assolutamente per mettersi in viaggio.Non mancano i bollini rossi in autostrada. Ogni sabato mattina dal 19 luglio al 30 agosto (al netto dei già citati bollini neri del 2 e del 9 agosto) saranno date da segnare sul calendario per evitarle il più possibile. Rossi anche tutti i prossimi venerdì pomeriggio fino a Ferragosto, giornata festiva interamente verde. La fascia migliore, quindi, rimane quella compresa tra ogni lunedì sera e mercoledì mattina, i cui flussi dovrebbero essere sempre regolari. Il motivo è presto detto: il mercoledì è l’unico giorno che da qui al termine dell’estate non presenta nemmeno un bollino arancione. LEGGI TUTTO