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    “Sgomento per le parole di Orsini, università telematiche chiave per la competitività del Paese”

    “Apprendiamo con sorpresa e sgomento le dichiarazioni del presidente Orsini nei confronti delle università telematiche, che oggi, in un Paese penultimo in Europa per numero di laureati, intercettano le esigenze di oltre 250 mila studenti, ossia il 13% del totale degli studenti universitari italiani. Non si può ignorare che oltre il 70% dei nostri studenti è composto da lavoratrici e lavoratori che non avrebbero alcuna possibilità di accedere all’università tradizionale. Tra l’altro, dispiace che queste frasi provengano dal presidente dell’associazione italiana degli imprenditori – proprietaria dell’università Luiss Guido Carli – che tante volte ha sottolineato la centralità della formazione continua nell’odierno mercato del lavoro”. Questa la risposta di United, l’Associazione delle Università telematiche italiane, alle dichiarazioni rilasciate dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini (nella foto), in apertura dell’evento ‘Industria e Università, insieme per l’innovazione’, organizzato dall’associazione degli industriali e dalla Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, per rilanciare la collaborazione tra il mondo accademico e quello industriale. LEGGI TUTTO

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    Estate, ecco come fare la spesa in modo intelligente: cosa c’è sa sapere

    Quest’estate oltre all’innalzamento delle temperature stiamo assistendo anche a un incremento dei prezzi, tanto che per gli italiani fare la spesa è divenuto ormai un salasso. A salire sono i costi di tanti prodotti essenziali, alimenti di cui non è possibile fare a meno. Stiamo parlando, infatti, di frutta e verdura, ma anche di latticini e prodotti ittici. Elementi alla base della dieta nostrana, e che spingono le famiglie ad alleggerire il portafoglio.Purtroppo questa è una diretta conseguenza delle spese per il trasporto delle merci, ma anche dell’aumento dei costi di produzione. Qualcuno tira in ballo anche clima, qualcun altro punta il dito su certi negozianti che, approfittando della situazione, hanno gonfiato un po’ i prezzi. Quali che siano le cause, il risultato è sotto gli occhi di tutti: i generi alimentari hanno subito un sostanziale rincaro. Dati Istat alla mano, nei primi mesi del 2025 si registrata una contrazione delle vendite pari al – 0,9%, con un aumento dei prezzi dell’1,8& rispetto al 2024. Ciò significa che, pur acquistando di meno, gli italiani stanno spendendo di più.In che modo è possibile cercare di risparmiare almeno un po’? La regola d’oro è fare la spesa in modo intelligente. Vietati gli acquisti impulsivi, dell’ultimo minuto. Quando andiamo al supermercato, bisogna farlo con una lista già stilata e attenersi ad essa. I prodotti vanno esaminati, in modo da scegliere i migliori per qualità/prezzo. Infine, occhio alle offerte.Una spesa ragionata è una spesa che favorisce ciò che è realmente necessario, tralasciando tutti i prodotti in eccesso, specie quelli freschi. Il consiglio è quello di scegliere prodotti con lunghe scadenze, in offerta, e con un giusto prezzo al chilo.Inoltre è fondamentale saper riconoscere il fenomeno della shrinkflation, strategia finalizzata a mantenere invariato il prezzo di un prodotto nonostante questo venga ridotto di peso o di quantità. Si pensi alle scatolette di tonno. Qualcuno si è accorto che negli ultimi anni siamo passati da lattine contenenti 90 grammi di prodotto a 70 grammi? Eppure il prezzo non è variato. Purtroppo molti consumatori non se ne rendono conto. LEGGI TUTTO

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    Milano, arriva il biglietto digitale unico per tutti i mezzi di trasporto: ecco come funzionerà

    Una rivoluzione in arrivo potrebbe migliorare l’intera esperienza dei trasporti di Milano. Un unico biglietto digitale valido per tutti i mezzi: una svolta che renderà molto più comodo il trasporto nel capoluogo lombardo. Un unico sistema digitale di accesso e pagamento che sarà valido per autobus, treni, tram, metro e persino battelli. Ecco come funziona e quando inizierà questo nuovo progetto.L’idea è stata presentata a Palazzo Lombardia nel corso del convegno ‘Il futuro digitale della mobilità’, dall’assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente. L’obiettivo, fa sapere lo stesso assessore, è quello di partire con la sperimentazione nella seconda metà del 2026. Con l’obiettivo ultimo di arrivare a regime entro il 2028. Il progetto verrà gestito da Aria spa. Il traguardo sarebbe quello di “permettere a ogni cittadino di salire su un qualsiasi mezzo del trasporto pubblico lombardo usando una sola app, convalidare all’ingresso e all’uscita e pagare solo la tratta percorsa”, ha spiegato Lucente durante il convegno. Il progetto coinvolge tutti i mezzi di trasporto e, ovviamente, è pensato ad hoc per i pendolari della città. Soprattutto, se non solo, per chi è costretto ad usare in un solo percorso sia i treni, sia i mezzi Atm (in particolare le metro), costretti a fare più di un biglietto o pagare due volte. LEGGI TUTTO

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    Dove sono veramente gli autovelox: arriva la mappa ufficiale

    Novità sul fronte autovelox e non solo Il nuovo Dl Infrastrutture 2025 – che prevede anche il rinvio del blocco alle auto diesel Euro 5 introduce una novità importante se non rivoluzionaria La norma impone a tutti i Comuni italiani, di qualsiasi dimensione e a qualsiasi latitudine, di censire e dichiarare al ministero dei Trasporti tutti i dispositivi per il controllo della velocità presenti sul territorio di loro competenza. L’obiettivo è presto detto. la creazione di un’unica mappa nazionale, digitale e accessibile, che riporti tutti gli autovelox presenti in Italia.Ma non solo. Questa mappa porterà delle grosse novità per gli automobilisti: i dispositivi che non saranno presenti sulla mappa saranno considerati non validi. La Lega, guidata dal ministro Matteo Salvini, la definisce una norma anti autovelox che fanno cassa perché gli autovelox non registrati saranno considerati non utilizzabili e tutte le sanzioni eventualmente comminate tramite questi dispositivi non avranno valore legale. Si tratta di una clausola che introduce la responsabilità amministrativa precisa da parte degli enti locali. LEGGI TUTTO

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    Bonus bebè 2025: in erogazione il contributo da mille euro per i nuovi nati

    È partito il bonus da 1000 euro per le famiglie che hanno accolto un nuovo nato o adottato un minore nel corso del 2025. Con l’estate entrano nel vivo i pagamenti dell’Inps per una misura pensata per sostenere le spese iniziali legate alla nascita o all’ingresso di un bambino in famiglia. Le prime erogazioni sono già state effettuate e altre decine di migliaia di richieste sono in fase di liquidazione.La misuraIl bonus consiste in un contributo una tantum di 1000 euro, previsto dalla Legge di Bilancio, ed è riservato ai nuclei familiari con un Isee fino a 40.000 euro. La misura si applica a bambini nati, adottati o affidati a partire dal 1° gennaio 2025. Il beneficio è accessibile a tutti i cittadini residenti in Italia, inclusi i cittadini stranieri con permesso di soggiorno di lungo periodo. Non sono richiesti requisiti lavorativi: possono fare domanda anche persone disoccupate o lavoratori autonomi. La somma erogata non viene considerata nel calcolo del reddito complessivo e non incide sull’Isee.Come presentare la domandaPer ottenere il bonus è necessario presentare domanda entro due mesi dalla nascita o dall’ingresso del minore nel nucleo familiare. La richiesta può essere inoltrata online attraverso il portale dell’Inps, tramite l’app Inps Mobile, attraverso il Contact Center multicanale o rivolgendosi a un patronato. Nei casi in cui i genitori non siano conviventi, il contributo può essere richiesto solo dal genitore che vive con il bambino. Il bonus è concesso una sola volta per ciascun figlio.Le richieste del bonusSecondo i dati diffusi dall’Inps, finora sono state presentate circa 115.000 domande. Di queste, 78.000 sono già state liquidate, 7.000 risultano in fase di pagamento e le restanti 30.000 verranno evase entro la fine dell’estate. Per le nuove richieste, l’Istituto prevede un tempo medio di erogazione pari a 30 giorni dalla presentazione della domanda. LEGGI TUTTO

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    Intesa, un ponte con la City per lanciare grandi opere

    Le strategie industriali e infrastrutturali sono centrali nelle agende di governi e regolatori perché guidano la crescita dell’economia reale e gli investimenti. Per questo, e con l’obiettivo di esplorare le opportunità di project financing in mercati chiave come il Regno Unito, il Medio Oriente e la Ue, la divisione Imi Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo ha organizzato ieri a Londra una conferenza alla quale hanno partecipato esponenti istituzionali, rappresentanti del mondo imprenditoriale, finanziario e accademico.Lo spunto è stato offerto dal piano decennale per le infrastrutture varato recentemente dal governo del Regno Unito prevede investimenti pari a 725 miliardi di sterline (oltre 846 miliardi di euro) per stimolare lo sviluppo economico, modernizzare i servizi pubblici, e accelerare il percorso verso una economia low-carbon. Il piano combina riforme di governance, disciplina fiscale e mobilitazione di capitali privati attraverso nuovi fondi e un potenziamento dei modelli di partenariato pubblico-privato.La divisione Imi Cib di Intesa, guidata da Mauro Micillo, ha dunque riunito nella City aziende corporate, fondi infrastrutturali, investitori istituzionali provenienti da Italia, Regno Unito e Middle East per analizzare le opportunità offerte dal piano. All’incontro hanno partecipato tra gli altri, John Edwards, direttore dell’ufficio per gli investimenti del governo inglese e l’ex premier Enrico Letta. La tavola rotonda ha poi riunito esponenti di Ikigai Capital, Eni Uk, Masdar, Macquarie AM, Ofgem, SSE Renewables.«Siamo convinti che un dialogo costruttivo tra settore pubblico e privato sia la chiave per accelerare progetti che rafforzano la competitività del Regno Unito e dell’Europa», ha sottolineato Micillo. Ricordando che nel 2024 i volumi del mercato project finance a livello globale hanno superato i 300 miliardi di euro. «Di questi, 45 miliardi, pari a circa il 15% del mercato complessivo, hanno riguardato operazioni che hanno coinvolto la nostra divisione», ha aggiunto. I finanziamenti di Intesa ai clienti nelle regioni UK & Middle East ammontano a circa 8,5 miliardi di euro. La divisione di Micillo ha partecipato dal 2023 a oggi a diverse operazioni internazionali originate nel Regno Unito, con il coinvolgimento di partner e investitori globali, per un controvalore complessivo di circa 11 miliardi. Tra queste, il progetto di trasporto e stoccaggio di CO2 Liverpool Bay T&S, il perfezionamento dell’acquisizione di National Grid Transmission da parte di Macquarie AM, e operazioni nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica a fianco di Trig e Seeit. Il Regno Unito, la Ue e il Medio Oriente hanno forti relazioni commerciali con ulteriori prospettive di sviluppo nel prossimo futuro. Queste tre geografie, unite, rappresentano oltre il 30% del pil mondiale. LEGGI TUTTO

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    Ilva nella palude, un’altra fumata nera

    All’ex Ilva di Taranto è di nuovo fumata nera. Il 15 luglio non sarà ricordato come il giorno della svolta storica per il gruppo a cui serviranno almeno altre due settimane per arrivare a un accordo di programma con gli enti locali: Regione Puglia e Comune di Taranto. In realtà, lo stallo vero arriva dal sindaco di Taranto Piero Bitetti che pretende di fare un passaggio in consiglio comunale, cercando una sponda che giustifichi difronte ai cittadini altri 7-8 anni di produzione con gli altoforni e un rigassificatore mobile nel porto.Ma non è affatto detto che questi 15 giorni servano ad una schiarita. Anzi, è molto probabile che si vada convintamente verso un piano B con i forni elettrici a Taranto, ma gli impianti di pre-riduzione, necessari per alimentare i forni elettrici che renderanno green l’acciaieria, altrove. A Gioia Tauro e, si vocifera in queste ore, anche a Ravenna che potrebbe ospitare una seconda nave rigassificatrice. E poi c’è tutto lo sviluppo su Genova dove però, i più attenti, avranno notato un improvviso cambiamento. Anche qui, la neo sindaca del centro sinistra Silvia Salis sembra frenare le velleità del governo, in verità accolte favorevolmente dalle acciaierie del Nord che studiano possibili cordate per investire.A sorpresa Salis ha annunciato che oggi vedrà il ministro delle Imprese Adolfo Urso «per capire di più di questo progetto». Salis vuole sapere «dove si troveranno le risorse, quale sarà la ricaduta occupazionale e quali sono le garanzie di sostenibilità ambientale di questo progetto».Insomma, a bene leggere il tenore delle dichiarazioni sembra che per Urso si prepari un secondo calvario dopo Taranto. Salis vuole aprire «un tavolo che coinvolga il Governo, la Regione, il Comune, i sindacati e le parti sociali di Genova e del nord Italia».Tornando a Taranto, di fatto l’incontro si è concluso con la firma di un verbale che rinvia al 31 luglio «la decisione finale» e istituisce una commissione tecnica per valutare le diverse opzioni a partire dalla possibilità di fare a meno della nave rigassificatrice, come richiesto dagli enti locali. LEGGI TUTTO

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    Rowenta rivoluziona il modo di stirare: arriva AeroSteam

    Si chiama Rowenta AeroSteam il nuovo stiratore verticale lanciato dal brand tedesco che ha più di un secolo di storia e che ha sempre posto attenzione al prodotto in maniera concreta, funzionale e vicina al consumatore. L’elettrodomestico rimuove perfettamente le pieghe in una sola passata grazie alla combinazione di vapore e aspirazione: un aspetto da non sottovalutare in quella che è diventata una quotidiana frenetica, caratterizzata da impegni serrati e dalla costante ricerca di soluzioni pratiche. Ecco quindi che la necessità di semplificare le attività domestiche è sempre più centrale. Tra queste c’è sicuramente la cura dei capi, emblema storico di una sfida in termini di tempo ed energia.Rowenta è leader assoluto del mercato dello stiro con circa il 40% di quota; per quanto riguarda in particolare lo stiro verticale, nel 2024 l’azienda ha raggiunto i 50 punti percentuali di quota grazie a “Pure Pop”, lo stiratore portatile di design ideale per i viaggi. Adesso, con AeroSteam, la categoria di stiro verticale viene portata a un livello superiore, grazie a un mezzo più potente, rapido e pratico da utilizzare. Grazie alla tecnologia avanzata OPTIFLOW, infatti, questo stiratore combina per la prima volta la potenza della vaporizzazione all’aspirazione, creando un prodotto molto performante e rapidissimo nei risultati. Il risultato è una proposta innovativa pensata da Rowenta per chi desidera una soluzione efficace e senza fatica contro le pieghe dell’ultimo minuto o per un ritocco a un capo di abbigliamento.AeroSteam è il primo stiratore che monta una vera e propria piastra (in ceramica) riscaldata a 140 gradi, coordinata insieme a un flusso di vapore erogato dal prodotto e che va a emulare gli elementi chiave dello steamer. Nella parte bassa, inoltre, sussiste un motore di aspirazione grazie al quale il capo viene tensionato in maniera automatica sulla superficie della piastra. Il prodotto si attiva in appena 30 secondi di orologio ed è dotato nel retro di un serbatoio amovibile da 100 ml, estraibile anche a prodotto acceso e per circa sei minuti di autonomia per sessioni di stiro davvero eccezionali. La tecnologia OPTIFLOW pressa il tessuto contro la piastra, garantendo risultati impeccabili senza sforzo in un’unica passata. Una volta terminata la stiratura con AeroSteam, il capo d’abbigliamento sarà subito pronto per essere sfoggiato, senza dovere attendere che si asciughi dall’umidità residua. LEGGI TUTTO