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    La svolta elettrica di Ferrari, possibile accordo con Leapmotor

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    Ferrari con Leapmotor per le supercar elettriche. Il gruppo cinese, già legato a Stellantis da una joint venture, sarebbe in trattativa con Maranello per una partnership volta a sviluppare un nuovo modello basato sulla sua piattaforma Ev. A parlarne con l’agenzia Reuters è stato il Ceo di Leapmotor, Zhi Jiangming, al Salone dell’auto di Shanghai. Al momento, dalla Ferrari non sono arrivati commenti. Fonti industriali ricordano, comunque, il recente viaggio del ceo Benedetto Vigna in Cina, occasione che gli ha consentito di visitare gli impianti di Leapmotor e di altri gruppi locali.L’eventuale partnership con Leapmotor segnerebbe un cambio di passo storico per Ferrari, da sempre legata a una produzione artigianale e proprietaria dei propri telai e motori. Una scelta dettata dall’evoluzione di tecnologie, mercati e dall’esigenza di ottimizzare i costi. Se ne saprà sicuramente di più il 6 maggio prossimo, giorno della prima trimestrale 2025 del Cavallino rampante e della conference call dell’ad Vigna. LEGGI TUTTO

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    BF Spa, approvato il progetto di bilancio di esercizio 2024

    Il Consiglio di Amministrazione di B.F. S.p.A. ha approvato oggi 24 aprile, il progetto di bilancio d’esercizio, il bilancio consolidato e la rendicontazione consolidata di sostenibilità al 31 dicembre 2024 che saranno resi disponibili nei termini di legge presso la sede della Società in Jolanda di Savoia, nel sito della Società e presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato “1Info”.I risultati economici e finanziariRispetto alla relazione finanziaria consolidata al 31 dicembre 2023, l’area di consolidamento al 31 dicembre 2024 ha subito le seguenti variazioni:• conferimento del ramo d’azienda del Consorzio Agrario di Siena in Consorzi Agrari d’Italia S.p.A. (“CAI”), con efficacia dal 1° marzo 2024;• consolidamento di BF KIWI s.r.l. Società Agricola, a far data dal 1° gennaio 2024.• consolidamento integrale di BF International Best Field Best Food Limited (“BF International”), a far data dal 1° gennaio 2024, e della sua controllata Agriconsulting Europe S.A., a far data dal 30 giugno 2024;• consolidamento integrale di Kaiima Sementes S.A., società controllata da S.I.S. – Società Italiana Sementi S.p.A., a far data dal 1° ottobre 2024.Il valore della produzione ammonta a Euro 1.505 milioni, in crescita rispetto a Euro 1.387 milioni rilevati nel 2023. La crescita registrata è imputabile, oltre che all’ampliamento dell’area di consolidamento, agli effetti di integrazione con le società partecipate.L’EBITDA ammonta ad Euro 100 milioni, in aumento rispetto ad Euro 75 milioni del 2023, per effetto principalmente dell’ampliamento dell’area di consolidamento.Il vari settoriIl settore agroindustriale, che comprende la divisione agricola e la divisione industriale, ha registrato rispetto al 2023 una crescita del valore della produzione (+15%, pari ad Euro 194 milioni nel 2024 rispetto ad Euro 169 milioni nel 2023), principalmente per effetto dei risultati rilevati da BIA S.p.A. e dalla divisione zootecnica, e conseguentemente un incremento della marginalità (EBITDA pari a Euro 35 milioni nel 2024 rispetto a Euro 19 milioni nel 2023).I risultati del 2024 sono stati, inoltre, influenzati dall’operazione di valorizzazione a fair value della partecipazione in Agri-Holding S.p.A. per circa Euro 35 milioni come riflessa nell’accordo di cessione della partecipazione siglato a fine 2024 e che sarà perfezionato nel corso del mese di maggio 2025 (nel 2023 i risultati erano stati influenzati da operazioni di valorizzazione a fair value delle partecipazioni detenute in Agri-Holding S.p.A. e ne La Pioppa s.r.l. Società Agricola per circa complessivi Euro 17 milioni).Il settore sementiero rileva un incremento del valore della produzione (+13%, pari ad Euro 116 milioni nel 2024 rispetto ad Euro 103 milioni nel 2023) e un miglioramento della marginalità (EBITDA pari a Euro 11 milioni nel 2024 rispetto a Euro 8 milioni nel 2023) per un differente mix di vendita che ha privilegiato i prodotti a genetica propria.L’area CAI (che comprende CAI e le sue controllate), in un generale contesto deflattivo dei prezzi agricoli, registra un incremento del valore della produzione (+5% pari ad Euro 1.246 milioni nel 2024 rispetto ad Euro 1.192 milioni nel 2023) e della marginalità (EBITDA pari a Euro 55 milioni nel 2024 rispetto a Euro 45 milioni nel 2023), in conseguenza del consolidamento del ramo d’azienda conferito da Consorzio Agrario di Siena Cooperativa in CAI con efficacia dal 1° marzo 2024.Il settore internazionale (che comprende BF International e le sue controllate) registra nel 2024, primo anno di attività, un valore della produzione pari ad Euro 37 milioni e un EBITDA pari a Euro 5 milioni.L’EbitSi attesta a Euro 46 milioni, rispetto a Euro 30 milioni del 2023, dopo aver rilevato ammortamenti e svalutazioni per Euro 50 milioni, contro Euro 42 milioni del 2023, principalmente per effetto dell’entrata in funzione dei nuovi investimenti. Il risultato della gestione finanziaria del 2024 è negativo per Euro 27 milioni (nel 2023 era negativo per Euro 25 milioni) e risente del generale incremento dei tassi di interesse e del maggior ricorso alle linee di credito a breve termine. Il risultato ante imposte positivo è pari a Euro 19 milioni contro un risultato ante imposte positivo del 2023 pari a Euro 5 milioni e il risultato netto positivo è pari a Euro 13 milioni contro un risultato netto positivo di Euro 4 milioni del 2023.L’indebitamentoL’indebitamento finanziario netto si attesta al 31 dicembre 2024 a Euro 174 milioni, contro un valore pari a Euro 8 milioni al 31 dicembre 2023, che comprendeva gli effetti dell’operazione di aumento di capitale sociale realizzata da BF nel 2023 il cui impatto finanziario è stato pari a Euro 299 milioni, al lordo dei costi connessi alla stessa operazione. La variazione è imputabile prevalentemente agli investimenti eseguiti in esecuzione del piano industriale.La voce al 31 dicembre 2024 comprende Euro 63 milioni riferibili alla contabilizzazione dei contratti di locazione, prevalentemente immobiliari, secondo il principio contabile IFRS 16, rispetto a Euro 62 milioni rilevati al 31 dicembre 2023.I risultati economico – finanziari del bilancio 2024Nel corso del 2024, l’attività della Società è stata principalmente interessata da operazioni riguardanti la gestione operativa delle partecipate, nonché da operazioni straordinarie di acquisizione e cessione di partecipazioni. La voce valore della produzione comprende i ricavi per prestazioni di servizi rese da BF, sia verso le società del gruppo che verso terzi per circa Euro 4 milioni, proventi derivanti dalla cessione quote di BF International per circa Euro 50 milioni, Euro 1 milione derivante dalla valutazione a patrimonio netto delle società partecipate, Euro 16 milioni derivanti dalla valorizzazione di FieldEd S.p.A. e i dividendi percepiti per Euro 6 milioni.I dati a consuntivo dell’esercizio 2024 confermano l’anticipato conseguimento di obiettivi del Piano Industriale 2023-2027, approvato dal Consiglio di Amministrazione nella riunione dello scorso 21 luglio 2023 (il “Piano Industriale”), in particolare con riferimento al valore della produzione, pari a 1,5 miliardi di Euro, e all’EBITDA, pari 100 milioni di Euro, e la Società sta valutando di procedere ad un aggiornamento del Piano Industriale.L’assemblea degli azionistiIl Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare l’Assemblea presso lo Studio Notarile Marchetti in Milano, via Agnello n. 18, per il giorno 5 giugno 2025 alle ore 11,00, in unica convocazione, per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:1) Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2024 della Società, comprensivo della relazione del Consiglio di Amministrazione sull’andamento della gestione, della relazione del Collegio Sindacale e della relazione della Società di Revisione. Presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 e della rendicontazione consolidata di sostenibilità.2) Destinazione dell’utile di esercizio e proposta di distribuzione di un dividendo lordo, a valere sull’utile d’esercizio, per complessivi Euro 19.903.137,72, pari a Euro 0,076 per azione.3) Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti: a) approvazione della politica di remunerazione ai sensi dell’art. 123-ter, c. 3-ter, del Testo Unico della Finanza;b) voto consultivo sulla seconda sezione della relazione ai sensi dell’art. 123-ter, c. 6, del Testo Unico della Finanza.4) Nomina del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2025-2027 e determinazione del relativo compenso annuo.5) Conferimento dell’incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2026-2034 ai sensi del D. Lgs. 39/2010 e del Regolamento (UE) n. 537/2014.6) Autorizzazione al Consiglio di Amministrazione all’acquisto di azioni proprie ed alla disposizione delle stesse ai sensi degli artt. 2357, c. 2, e 2357-ter, c. 1, c.c. al servizio di piani di remunerazione ed incentivazione. Deliberazioni inerenti e conseguenti. Deleghe di poteri.Proposta all’Assemble degli azionistiIl Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli azionisti:a) di destinare l’utile di esercizio di Euro 42.784.440,02 come segue:• quanto a Euro 1.454.740,00, a “Riserva utili non distribuibili”, indisponibile ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera a) del D.Lgs. n. 38/2005;• quanto a Euro 2.139.222,00 a Riserva legale;• quanto a Euro 19.287.340,30 a “Riserva Utili disponibili per la distribuzione”;• quanto a Euro 19.903.137,72 agli Azionisti a titolo di dividendo, pari a Euro 0,076 per azione per ognuna delle n. 261.883.391 azioni attualmente in circolazione.Ove approvato, si prevede che il dividendo venga messo in pagamento con data di stacco 7 luglio 2025 (stacco cedola numero 10), record date 8 luglio 2025 e data di pagamento 9 luglio 2025.Le altre delibere assunteIl Consiglio di Amministrazione ha approvato la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, redatta ai sensi dell’art. 123-bis del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 (il “TUF”), e la Relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti, redatta ai sensi dell’art. 123-ter del TUF, che saranno rese disponibili nei termini di legge presso la sede della Società in Jolanda di Savoia, il meccanismo di stoccaggio autorizzato “1Info” www.1info.it e sul sito internet della Società www.bfspa.it, sezione Investor Relations – 2025 – Assemblea ordinaria 5.06.2025, insieme alla pubblicazione del progetto di bilancio d’esercizio, del bilancio consolidato e della rendicontazione consolidata di sostenibilità al 31 dicembre 2024. LEGGI TUTTO

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    Iren, approvato il bilancio dell’esercizio 2024

    Gianluca Bufo (AD Gruppo Iren), Luca Dal Fabbro (Presidente Gruppo Iren), Moris Ferretti (Vicepresidente Gruppo Iren)

    L’assemblea ordinaria degli azionisti di Iren ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2024 e la proposta di destinazione dell’utile di esercizio pari a 212.507.129,19 euro così come deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 24 marzo 2025, come segue:• Quanto ad Euro 10.625.356,46 pari al 5% dell’utile di esercizio, a riserva legale;• Quanto ad Euro 166.909.495,67 a dividendo agli azionisti, corrispondente ad Euro 0,1283 per ciascuna delle n. 1.300.931.377 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale della Società con la precisazione che le azioni proprie non beneficeranno del dividendo; il dividendo sarà posto in pagamento a partire dal giorno 25 giugno 2025, con stacco cedola il 23 giugno 2025 e record date il 24 giugno 2025; In un’apposita riserva di utili portati a nuovo, l’importo residuo pari ad almeno 34.972.277,06 euro.L’approvazione sui compensiL’assemblea degli azionisti ha inoltre approvato la sezione prima (“Politiche sulla Remunerazione 2025”) della Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2025 e sui compensi corrisposti 2024; (ii) espresso voto favorevole sulla “Sezione Seconda” (Compensi corrisposti esercizio 2024”) della Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2025 e sui compensi corrisposti 2024; (iii) nominato il Consiglio di Amministrazione e il suo Presidente per il triennio 2025-2026-2027 e determinato i relativi compensi.Le parole del presidente esecutivo”Sono onorato di avere l’opportunità di operare come presidente di Iren anche per i prossimi tre anni – afferma Luca Dal Fabbro, presidente esecutivo – Il mandato appena concluso è stato ricco di sfide che il Gruppo ha saputo affrontare con successo, non solo nella prospettiva evolutiva dei nostri business ma anche fornendo risposte puntuali a problematiche dal forte impatto per i nostri stakeholders, come la crisi energetica e la crescita generalizzata dei prezzi”.Fabbro ha aggiunto poi:”Il Gruppo Iren ha registrato una crescita media annua dell’8% a livello di Ebitda, ha realizzato investimenti per oltre 3,1 miliardi di euro e ha distribuito dividendi agli azionisti per 430 milioni di euro. Questi risultati, uniti al consolidamento di realtà importanti come Egea, Iren Acqua, Sei Toscana, Sienambiente, ci permettono di guardare ai prossimi anni con fiducia, seguendo il percorso tracciato nel Piano industriale che conferma il modello multi-business della Società. Continueremo a lavorare con dedizione e impegno per raggiungere i nostri obiettivi, mantenendo sempre al centro i valori che ci contraddistinguono”.In ultimo i ringraziamenti: “Desidero ringraziare le nostre dipendenti ed i nostri dipendenti e dare un caloroso benvenuto ai nuovi membri del Consiglio di Amministrazione che con i loro contributi e competenze supporteranno la crescita continua del nostro Gruppo”Concluso il mandato del CdaCon l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024 si è concluso il mandato del Consiglio di Amministrazione in carica. In data odierna, l’Assemblea degli Azionisti ha provveduto pertanto a nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione della società che rimarrà in carica per gli esercizi 2025/2026/2027 (scadenza: data di approvazione del bilancio dell’esercizio 2027).Il nuovo Consiglio d’AmministrazioneIl nuovo Consiglio di Amministrazione è composto da: Luca Dal Fabbro, Moris Ferretti, Gianluca Bufo, Sandro Mario Biasotti, Cristina Repetto, Paola Girdinio, Francesca Culasso, Giuliana Mattiazzo, Patrizia Paglia, Elisa Rocchi, Giacomo Malmesi, Stefano Borotti, Davide Piccioli nominati dalla lista n.1 presentata da Finanziaria Sviluppo Utilities Srl a socio unico Comune di Genova, FCT Holding SpA a socio unico del Comune di Torino, Comune di Reggio Emilia e Comune di La Spezia e supportata da altri Soci pubblici e da Elisabetta Ripa e Daniele De Giovanni nominati dalla lista n.2 presentata dallo Studio Legale Trevisan e Associati per conto di numerose società di gestione di fondi di investimento.Le altre nomineL’assemblea degli azionisti ha, inoltre, nominato Luca Dal Fabbro alla carica di presidente del Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2025/2026/2027. L’assemblea ha altresì determinato in euro 890.000 annui lordi l’importo massimo complessivo per la remunerazione di tutti gli amministratori (inclusi sia i compensi previsti per quelli investiti di particolari cariche, sia i compensi per la partecipazione ai Comitati endo-consiliari e cariche previste dal Codice di Corporate Governance al quale la Società ha dichiarato di aderire). LEGGI TUTTO

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    Generali, confermati Donnet e Sironi: passa la lista Mediobanca con il 52,4%

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    All’assemblea delle Generali passa la lista presentata da Mediobanca: con il 52,383% sono stato dunque confermati per il prossimo triennio l’ad Philippe Donnet (al quarto mandato al timone del Leone) e il presidente Andrea Sironi. L’elenco di candidati per il cda presentato dalla lista di Caltagirone (sostenuta anche dalla Delfin dei Del Vecchio, da Fondazione Crt e da Unicredit di Adrea Orcel che ha votato con il 6,51% del capitale) ha ottenuto il 36,8% delle preferenze dei presenti in sala. Astenuto il 7%, tra cui la holding Edizione dei Benetton (soci con il 4,83%). Il nuovo Consiglio sarà dunque composto da 10 rappresentanti della lista di Mediobanca (oltre al tandem Donnet-Sironi, Clemente Rebecchini, Luisa Torchia, Lorenzo Pellicioli, Clara Hedwig Francis Furse, Atonella Mei-Pochtler, Patricia Estany Puig, Umberto Malesci, Alessia Falsarone) e da tre espressione della lista della VM 2006 di Caltagirone (Flavio Cattaneo, Marina Brogi, entrambi già nel cda uscente, e Fabrizio Palermo). Non entra alcun candidato di Assogestioni che ha ricevuto solo il 3,67% dei voti del capitale presente in assemblea e non ha quindi raggiunto il quorum necessario. Nel Generali convention center di Trieste si sono presentati oltre 650 azionisti e ad esprimere preferenze è stato il 68,7% del capitale. Tra i soci rilevanti: Mediobanca al 13,04%, Delfin al 9,93%, gruppo Caltagirone al 6,82%, Unicredit al 6,51% e gruppo Benetton al 4,83 per cento. Ma come cambiano i pesi del voto in base alla percentuale del capitale sociale? La lista Mediobanca ha preso il 36,02%, Caltagirone il 25,34%, la lista Assogestioni il 2,5 per cento.Alla precedente assise di rinnovo delle cariche, la lista del management aveva incassato circa il 39,54% del capitale sociale, questa volta poco più del 36%, un 4% in meno legato però al prestito titoli che all’epoca aveva sottoscritto l’istituto di Piazzetta Cuccia. LEGGI TUTTO

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    Festa della Liberazione, il bonus in busta paga: cosa cambia per i lavoratori

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    Dopo la maggiorazione prevista per il giorno del Lunedì dell’Angelo, meglio noto col nome di “Pasquetta”, nelle buste paga dei lavoratori italiani sta per arrivare un altro bonus che potrà incrementare il computo dello stipendio: anche in occasione della festa della Liberazione del 25 aprile, infatti, scattano le regole previste per le festività nazionaliIn queste circostanze solitamente il dipendente sospende la propria attività, ma ciò non comporta alcuna conseguenza in busta paga, dal momento che la giornata verrà considerata come lavorativa, sia per quanto concerne la retribuzione che dal lato previdenziale, per cui anche i contributi saranno versati in egual misura.Qualora la festività cada di domenica, per la maggior parte dei lavoratori si verificano le condizioni per applicare le norme previste per le festività non godute, trattandosi già di un giorno di per sé non lavorativo. Quest’anno la festa della Liberazione cade invece di venerdì, un giorno lavorativo, per cui generalmente, a parte quei casi in cui il contratto collettivo nazionale o gli accordi col datore di lavoro lo prevedano, il dipendente si ferma e gode della festività.Tali circostanze nel nostro ordinamento si verificano esclusivamente per dieci giorni l’anno, vale a dire l’1 gennaio a Capodanno, il 6 gennaio per l’Epifania, per il Lunedì dell’Angelo, vale a dire il giorno dopo Pasqua, il 25 aprile in occasione della Festa della Liberazione, l’1 maggio per la Festa del Lavoro, il 15 agosto per l’Assuzione di Maria, l’1 novembre per Ognissanti, l’8 dicembre per l’Immacolata Concezione, il 25 dicembre per Natale e infine il 26 dicembre per Santo Stefano.Se la festività nazionale cade di domenica, oppure qualora da accordi contrattuali il dipendente lavori nonostante tale ricorrenza, allora si parla di festività non goduta, il che dà diritto a un trattamento differente in busta paga. La retribuzione varia a seconda delle clausole presenti nel Ccnl: per fare un esempio, nel settore Multiservizi è previsto non solo il pagamento del giorno lavorativo normale ma anche il riconoscimento di un bonus corrispondente a una maggiorazione del 50%. Nel Commercio, invece, in busta paga arriva la normale retribuzione incrementata del 30%, del 20% per i lavoratori del settore Pubblici esercizi ristorazione collettiva, Commerciale e Turismo. LEGGI TUTTO

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    Automotive tra dazi e regole green: “Effetto domino devastante, pagano i consumatori”

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    Mentre le immatricolazioni di auto in Europa Occidentale (Ue, Efta e Regno Unito) segnano, a marzo, una crescita del 2,8%, ma sempre inferiore del 19,7% se confrontata con il 2019, l’anno pre Covid-19 e pre crisi di tutti i generi, il nodo dei dazi resta sempre al centro delle preoccupazioni. E a lanciare un forte appello al presidente americano Donald Trump sono ora le associazioni Usa che rappresentano costruttori, concessionari e fornitori che intravedono «impatti devastanti con un effetto domino che porterà a listini più alti per i consumatori, vendite ridotte e costi per la manutenzione più cari». Inoltre, a pagarne le conseguenze sarà anche la forza lavoro nel Paese. «Basta il fallimento di un fornitore – recita l’appello alla Casa Bianca – per determinare lo stop della linea produttiva di una casa automobilistica».Da parte sua, Trump non esclude la possibilità di ridurre le tariffe doganali sulla Cina. Un tira e molla, quello sui dazi, che rende, comunque, la situazione sempre più incerta.A risentirne è ovviamente anche l’Europa dove, afferma Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) – la politica per la transizione energetica ha aperto il mercato a produttori esterni particolarmente agguerriti e competitivi (il riferimento è ai cinesi, ndr) in termini di prezzi e di qualità del prodotto, senza contare i nuovi problemi che stanno derivando dalla politica del presidente Trump». «A questo punto – sottolinea Quagliano – la questione che si pone con sempre maggior urgenza e con sempre maggior forza non è più tanto quella del trionfo dell’auto elettrica, ma di quella di come salvare l’auto europea dalla catastrofe».Il primo trimestre del 2025 si è chiuso, nel Vecchio Continente, con vendite in calo dello 0,4%, ma giù del 18,4% rispetto al corrispondente periodo dell’ultimo anno di «normalità», il 2019.Secondo Quagliano, «le gravi difficoltà del mercato dell’auto dipendono da molti fattori tra cui, in particolare, la forte crescita dei prezzi che sta rendendo sempre più difficile l’acquisto della nuova auto o la sostituzione di quella posseduta». Che aggiunge: «Tra i fattori che stanno fortemente ostacolando la domanda di automobili vi è anche la transizione energetica imposta dall’Ue che impone l’auto elettrica come unica soluzione per la mobilità su quattro ruote a partire dal 2035».Intanto, guardando alle auto a sola batteria, la quota di mercato risulta aumentare dopo la contrazione subita nel 2024 a causa dello stop agli incentivi in diversi Paesi. Nel primo trimestre del 2025 la quota delle auto elettriche è salita, infatti, al 17% contro il 13,2% dello stesso trimestre del 2024, «ma non sfugge a nessuno – puntualizza il presidente del Centro studi Promotor – che gli obiettivi posti dalla Ue risultano ancora molto lontani». Sono comunque le motorizzazioni ibride senza spina quelle che accolgono di più le preferenze degli automobilisti, rappresentando il 35,5% di penetrazione nel mercato. LEGGI TUTTO

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    Eni tiene nel trimestre, al via maxi progetto per la Co2 in Uk

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    In un contesto di mercato delicatissimo, e in attesa di capire che impatto avranno le vicende commerciali sul mondo oil& gas, Eni ha licenziato conti solidi ma in rallentamento nel primo trimestre 2025. Inoltre ha rivisto, in ottica prudenziale, gli investimenti sotto 6 miliardi (da 6,5-7 miliardi previsti) per un potenziale impatto dai dazi di circa 2 miliardi. Confermata la linea sui dividendi e il riacquisto di azioni per 1,5 miliardi. E in rampa di lancio c’è anche un maxi progetto per la C02 nel Regno Unito.Guardando ai numeri, il Cane a sei zampe ha conseguito su base adjusted 3,7 miliardi di utile operativo proforma, 1,4 miliardi di utile netto e 3,4 miliardi di flusso di cassa operativo. Guardando ai singoli settori, nel primo trimestre 2025, bene l’Exploration&Production che ha conseguito un Ebit proforma adjusted di 3,3 miliardi, in aumento di circa il 20%; la divisione gas e gnl (GGP) ha ottenuto un Ebit proforma adjusted di 310 milioni. L’ebit proforma adjusted di Enilive ha raggiunto 95 milioni, ed è quasi raddoppiato su base sequenziale. Plenitude ha conseguito un ebit proforma adjusted di 241 milioni, in linea con il 2024.L’Ebitda proforma adjusted dei due “satelliti” è stato pari a 0,17 miliardi per Enilive e a 0,36 miliardi per Plenitude. L’attività di raffinazione ha chiuso con una perdita proforma adjusted di 91 milioni, peggiorando il confronto sia rispetto al primo trimestre 2024 sia su base sequenziale. Mala anche la chimica che registra una perdita di 0,24 miliardi a causa della prolungata debolezza del settore europeo dovuto alla minore domanda. Il flusso di cassa organico di 1,5 miliardi e gli incassi netti da dismissione, circa 3 miliardi, hanno consentito di remunerare gli azionisti con 1,2 miliardi e di ridurre l’indebitamento finanziario netto di circa 1,8 miliardi a 10,3 miliardi.Ricordando che sono in via di definizione due nuovi satelliti (società specializzate), uno nella Co2, e l’altro con Petronas nelle scoperte, Claudio Descalzi ha spiegato che “i solidi risultati del primo trimestre sono il frutto della costante esecuzione della nostra strategia, nonostante l’incerto contesto macroeconomico. Manteniamo la disciplina finanziaria e la determinazione nel fare leva sui nostri vantaggi competitivi basati sull’esplorazione, sulle tecnologie proprietarie e sugli innovativi modelli di business, per eseguire la trasformazione e generare valore per i nostri azionisti. Gli straordinari successi esplorativi aprono nuove opportunità di mercato e di ritorni” .Il progetto Uk per la Co2Il gruppo annuncerà inoltre formalmente in giornata quanto anticipato dall’Ft ieri sera, ovvero un maxi progetto per la cattura del carbonio in Inghilterra, al polo industriale HyNet North West di Liverpool e Manchester. Si tratta di un gasdotto lungo 61 chilometri per raccogliere l’anidride carbonica dagli impianti industriali intorno a Liverpool e Manchester e interrarla poi a largo. LEGGI TUTTO

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    Stangate Meta e Apple. Antitrust a gamba tesa

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    L’Antitrust Ue ha emesso le prime sanzioni nell’ambito del Digital Markets Act (Dma), colpendo due colossi americani: Apple e Meta. Le multe, rispettivamente di 500 e 200 milioni di euro, segnano un momento storico nell’attuazione della nuova normativa comunitaria volta a regolamentare i grandi player digitali. Apple è stata sanzionata per aver limitato agli sviluppatori la possibilità di comunicare con gli utenti circa offerte alternative esterne all’App Store, violando così il principio dello steering, ovvero il diritto di indirizzare i consumatori verso opzioni più vantaggiose. Secondo la Commissione, Apple ha imposto «restrizioni tecniche e commerciali» che impedivano agli sviluppatori di promuovere acquisti esterni, non riuscendo inoltre a dimostrare che tali restrizioni fossero «necessarie e proporzionate». Di conseguenza, l’azienda di Cupertino è stata obbligata a rimuovere queste limitazioni e ad astenersi dal reiterare comportamenti simili. Meta, invece, è stata punita per il modello consent or pay lanciato nel novembre 2023, che obbligava gli utenti a scegliere tra acconsentire all’uso dei propri dati per pubblicità personalizzata o pagare per un’esperienza senza annunci. LEGGI TUTTO