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    Tavares pronto all’imbarco su Tap. “Via da Stellantis per proteggerla”

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    Carlos Tavares si rifà vivo dopo essere stato licenziato da Stellantis: «Un’uscita pacifica, ben ponderata e concordata», la sua verità nell’intervista al settimanale portoghese Expresso. E subito accenna alla prossima meta: la compagnia aerea Tap, di cui è azionista. Un richiamo che l’ex ad di Stellantis definisce come «patriottico» e «irresistibile». E spiega: «Sono stato incoraggiato da amici a partecipare alla privatizzazione della compagnia aerea». Con quale ruolo? «Potrebbe essere a livello di cda o di investitori, ma probabilmente non esecutivo», la risposta vaga.Tavares afferma che la sua uscita da Stellantis è avvenuta «al fine di proteggere l’azienda e non creare disallineamenti nella strategia di gestione». «Io faccio parte di coloro – aggiunge – che hanno creato Stellantis, insieme a John Elkann. Un’azienda con 250mila dipendenti, un fatturato di 190 miliardi e 15 marchi non può essere gestita con una mancanza di allineamento». LEGGI TUTTO

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    Parlamentari e consulenze, il governo vara la norma anti-Renzi

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    Con la semplificazione delle regole per il Piano Transizione 5.0, approvata dalla Commissione Europea, il governo punta a rivoluzionare il tessuto industriale italiano. Tra le novità spiccano un’aliquota unica per investimenti fino a 10 milioni di euro, la possibilità di cumulo con altri incentivi nazionali ed europei, e una maggiorazione degli aiuti per impianti fotovoltaici di produzione europea. Misure che ambiscono a rendere più competitivo il settore industriale, favorendo l’innovazione e la sostenibilità ambientale. Sono le modifiche alla manovra, effettuate dal governo, annunciate ieri dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e anticipate giovedì scorso dal titolare del Tesoro, Giancarlo Giorgetti. Tra gli altri emendamenti dell’esecutivo in via di approvazione anche la garanzia del Fondo Mutui per l’acquisto della prima casa che sarà concessa esclusivamente ai giovani under 36, alle giovani coppie, ai nuclei monogenitoriali con figli minori e ai residenti in case popolari.Non mancano nuove entrate per finanziare opere pubbliche e infrastrutture sportive. In primo luogo, dal primo aprile 2025, i voli verso destinazioni extra-Ue vedranno un incremento di 50 centesimi per passeggero. La misura riguarda gli scali con un traffico superiore ai 10 milioni di passeggeri l’anno e prevede un gettito stimato di 5,33 milioni nel 2025 e 8 milioni nel 2026. I fondi verranno destinati dai Comuni a progetti di sviluppo urbano. Il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ha inoltre confermato un’imposta sulle scommesse online, i cui proventi potrebbero essere impiegati per ristrutturare stadi e infrastrutture sportive. Dettagli su importi e modalità sono attesi a breve. LEGGI TUTTO

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    Le farmacie di Walgreens finiscono in rianimazione

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    Nel 2015 venivano contesi dai maggiori quotidiani internazionali e facevano sognare molti self made man italiani: erano la prova vivente, con il loro gruppo da 100 miliardi di dollari e oltre, che per chiunque era possibile scalare la piramide fino in cima. Oggi Stefano Pessina e la moglie Ornella Barra, soci di maggioranza relativa di Walgreens Boots Alliance, raccolgono mestamente i resti di quegli strepitosi successi. La crisi del colosso farmaceutico sembra inarrestabile, tanto che a Wall Street il titolo ora capitalizza 8,5 miliardi dopo aver perduto nel 2024 il 60% del valore. Non sorprende perciò di apprendere che Walgreens è già nell’orbita del potenziale salvatore Sycamore Partners, un fondo di private equity specializzato nell’acquisizione di realtà in crisi. Ma già a maggio a Wall Street circolavano indiscrezioni sulla cessione da parte di Walgreens del ramo inglese facente capo a Boots, a 12 anni dall’acquisto. Tra i potenziali compratori figuravano il miliardario indiano Mukesh Ambani e il fondo Apollo Global Management. La trattativa si interruppe per una distanza tra le parti di 3-5 miliardi. Ora però la situazione è più complessa e i mercati evidenziando il forte debito e la crisi del settore farmaceutico che sta investendo soprattutto l’America, spingono per una soluzione che potrebbe materializzarsi entro il 2025 comportando anche il delisting da Wall Street. Va segnalato che Moody’s valuta il titolo Ba2, molto vicino all’alto rischio di insolvenza.Walgreens è controllata al 16,9% da Pessina insieme alla moglie Ornella Barra. Tutto era cominciato con la piccola azienda fondata da suo padre, specializzata nella distribuzione di prodotti farmaceutici in provincia di Napoli. Insieme alla moglie, il self made man pescarese aveva dato vita tramite acquisizioni e alleanze a una delle maggiori realtà mondili: 315mila dipendenti, 13.000 punti vendita tra Stati Uniti (8.000), Europa e Regno Unito e un portafoglio di brand noti: Walgreens, Boots, Duane Reade, No7 Beauty Company, Benavides in Messico e Ahumada in Cile. A ciò aveva aggiunto le controllate GuoDa e Nanjing Pharmaceutical Company Ltd (Cina). A ottobre il ceo Tim Wentworth dinanzi agli ultimi deludenti dati non ha esitato a presentare il 2025 come «l’anno della revisione radicale, questa volta avremo bisogno di più tempo» per affinare la strategia industriale. LEGGI TUTTO

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    Mini rinvio per Sparkle. Tim riprende la marcia

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    Alle battute finali il dossier Sparkle. In Piazza Affari il titolo Tim ha accolto con favore il mini-rinvio di quarantotto ore, chiesto dai potenziali acquirenti, per la presentazione formale dell’offerta per la società dei cavi sottomarini. La tlc guidata dall’ad Pietro Labriola, che attualmente controlla il 100% di Sparkle, è stata informata dai potenziali acquirenti – ossia il Ministero dell’economia e Retelit – che completeranno le attività necessarie a presentare un’offerta entro il prossimo 18 dicembre, ovvero due giorni dopo la scadenza pattuita. LEGGI TUTTO

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    Mutui, voli extra-Ue, scommesse online e pmi. Così può cambiare la manovra

    Limature in arrivo sulla manovra economica. Lo stesso governo ha depositato in commissione Bilancio della Camera una serie di emendamenti che modificheranno o integreranno la Legge di bilancio ormai prossima alla dirittura di arrivo. In particolare, secondo quanto si apprende, tra gli aggiustamenti in arrivo ci sarà un prelievo fiscale sulle scommesse e sulle tasse d’imbarco per i voli aerei extra-Ue. In arrivo, poi, misure sulla transizione 5.0 e la garanzia statale esclusiva sui mutui richiesti dai giovani under 36 e dai genitori single. Allo studio anche un’ipotesi di equiparazione dell’indennità dei ministri e i sottosegretari non parlamentari con quella dei loro colleghi eletti.Prelievi sulle scommesse onlineA confermare alla stampa la volontà di un prelievo sulle scommesse online (con l’intenzione di destinare fondi alle infrastrutture sportive) è stato il sottosegretario al Mef Federico Freni. “Ci sarà un prelievo sulle scommesse. Non vi so dire se finalizzato o meno ma ci sarà”, ha affermato l’esponente di governo, interpellato dai giornalisti sul punto.Aumenta la tassa d’imbarco sui voli extra-UeA partire da aprile 2025, aumenterà inoltre di 50 centesimi l’addizionale comunale sui diritti di imbarco dei passeggeri per voli extra-Ue. La misura, inserita tra gli emendamenti alla manovra, riguarderebbe gli scali italiani che abbiano un traffico superiore a 10 milioni di passeggeri l’anno. Nella stima si considerano però anche gli aeroporti di Bologna e Milano Linate che, pur avendo realizzato nel 2023 un numero di passeggeri di poco inferiore a 10 milioni sulla base dei dati 2024 (fino al mese di ottobre) si ritiene che nel corrente anno supereranno tale soglia. In base a stime citate dalla relazione tecnica allegata all’emendamento, a essere interessati sarebbero sei scali aeroportuali e l’incremento di gettito che potrebbe derivarne è stimato in 5,33 milioni per il 2025 (considerando che la misura parte da aprile) e 8 milioni per il 2026. I fondi vanno poi destinati dai Comuni per opere di sviluppo ed edilizia urbana e infrastrutture.Fondo garanzia mutui solo a under 36 e genitori singleUn altro emendamento del governo alla manovra prevede poi che la garanzia del Fondo mutui per chi compra la prima casa sia concessa “esclusivamente” e non più “prioritariamente” alle giovani coppie o ai nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, o a chi vive nelle case popolari, o ai giovani sotto i 36 anni.Fondo Pmi, proroga e criteri più ampi per accedereViene inoltre l’operatività del fondo di garanzia per le Pmi e si ampliano i criteri per definire le “small mid cap” che finora erano escluse dalle agevolazioni. La modifica conferma e proroga fino 31 dicembre 2025 tutte le caratteristiche del fondo, ad eccezione della percentuale di garanzia sulle operazioni finanziarie concesse per il finanziamento di liquidità delle Pmi che viene ridotta al 50%, senza differenziazione in base alla fascia assegnata attraverso il modello di valutazione del fondo. Sale poi da 80 a 100 mila euro l’importo massimo di ammissibilità per le operazioni di “importo ridotto” nei casi in cui la richiesta di garanzia sia presentata in modalità di riassicurazione dai soggetti garanti autorizzati.Cambia infine la definizione delle “small mid cap” per consentire di includere anche quelle imprese, considerate piccole, che però superano l’attuale criterio dei 250 dipendenti.L’ipotesi sugli stipendi dei ministri non elettiUn emendamento propone poi di equiparare gli stipendi tra ministri che sono stati eletti come parlamentari e ministri che non lo sono e introduce il divieto per i componenti del governo di svolgere incarichi retribuiti in favore di soggetti pubblici o privati non aventi sede legale e operativa nell’Unione europea. La possibile modifica sull’equiparazione degli stipendi ha subito alimentato il dibattito politico, con i Cinque Stelle pronti a dichiarare la loro contrarietà.La Transizione 5.0Arriva infine emendamento del governo alla manovra su Transizione 5.0. “Quattro sono le modifiche sostanziali sulle quali abbiamo ottenuto il consenso preventivo della Commissione Europea nel confronto sul merito durato alcune settimane”, ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Nel dettaglio: “Sono semplificate le procedure di calcolo dei consumi energetici; è prevista la possibilità di cumulo con altri incentivi nazionali ed europei; è inclusa una maggiorazione per i pannelli fotovoltaici realizzati in Europa ed è definita un’aliquota unica per investimenti fino a 10 milioni”. Sono previsti interventi mirati per semplificare le procedure di calcolo della riduzione dei consumi energetici, valorizzando il ruolo delle Esco (Energy Service Company) e introducendo una procedura diretta per il riconoscimento dei benefici in caso di sostituzione di beni obsoleti. LEGGI TUTTO

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    “Ripensare l’umano. Esg+h”, il libro di Lapucci e Lucchini per rimettere al centro l’umano

    Ascolta ora I punti chiave Nel dibattito contemporaneo su sostenibilità e progresso, spesso emerge una tensione: come possiamo guardare al futuro senza sacrificare ciò che ci rende umani? A questa domanda cerca di rispondere il saggio “Ripensare l’umano. Perché non c’è sostenibilità senza Health, Human and Happiness”, scritto da Massimo Lapucci e Stefano Lucchini. Gli […] LEGGI TUTTO

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    Zest S.p.A., terza exit internazionale. Generato un controvalore di 4 milioni di euro

    Gabriele Ronchini, CEO di Zest Investments

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    Zest S.p.A., società quotata sull’Euronext Milan di Borsa Italiana e leader di mercato in Italia negli investimenti pre-seed e seed venture capital, nell’accelerazione di startup e nei programmi di Open Innovation e Corporate Venturing, comunica l’exit (ovvero il coronamento del percorso iniziato dal momento dell’investimento) dalla startup Fitprime, piattaforma B2B di corporate welfare, punto di riferimento del mercato italiano con oltre 200 clienti corporate e PMI e più di 400.000 dipendenti serviti.L’acquisizioneFitprime è stata acquisita da Wellhub, la piattaforma di corporate wellness leader a livello globale e unicorno del proprio settore (la start up unicorno è una nuova azienda il cui valore è superiore a $1 miliardo e che non è quotata in borsa) con una valutazione di 2,4 miliardi di dollari. La exit (ovvero l’obiettivo dichiarato di tutti i soggetti che investono in startup e si realizza nel momento in cui soci fondatori e investitori vendono le quote della società in loro possesso al fine di realizzare un guadagno) ha generato un controvalore di 4 milioni di euro, di cui il 50% in cash e il 50% in azioni dell’Unicorno.La storia della start upFitprime nasce nel 2016 lanciata da Zest grazie al programma di accelerazione LUISS EnLabs, nato da una joint venture con l’Università Luiss. Inizialmente ha sviluppato il focus in un modello di consumer orientato alla vendita di abbonamenti virtuali per l’accesso a centri sportivi convenzionati, ma in seguito ha rafforzato la sua offerta in ambito B2B (acronimo dell’espressione inglese ‘business-to-business’, utilizzata per descrivere le operazioni commerciali, attività, compravendite e affari, tra imprese, sia industriali, sia commerciali o di servizi, all’interno dei cosiddetti mercati interorganizzativi, aziendali o, appunto, mercati B2b), grazie ad una piattaforma completa di wellbeing aziendale.Terza “exit” per Zest nel 2004, la soddisfazione del CeoCon il perfezionamento di questa operazione, Zest per il 2024 ha completato la terza exit dopo quelle delle startup Futura e Cardo AI. “Questa exit, la terza finalizzata nel 2024 da Zest, dimostra il livello di maturità raggiunto dal nostro portafoglio, che conta campioni tecnologici e startup ad alto potenziale operative nei principali settori industriali. L’acquisizione di Fitprime da parte di Wellhub conferma l’attrattività del nostro portafoglio anche da parte di investitori internazionali, frutto del costante lavoro di valorizzazione svolto da tutto il team. La nostra ambizione è lanciare e accompagnare verso il successo la nuova generazione di imprese tecnologiche, creando impatto nel sistema economico e valore per i nostri azionisti”, ha spiegato Luigi Capello, CEO di Zest S.p.A.. LEGGI TUTTO

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    La Lagarde affossa i Btp: ecco cosa ha scatenato le vendite

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    La Bce di Christine Lagarde è riuscita a mettere al tappeto tutto l’obbligazionario dell’Eurozona, nessuno escluso. Mentre l’euro/dollaro e i mercati azionari hanno digerito le risultanze dell’ultimo meeting 2024 della Bce senza scossoni, a sbandare vistosamente sono stati Btp &co, con diffuse vendite e conseguente aumento dei rendimenti. Il tasso del Bund con scadenza a 10 anni è salito di 7 punti base passando dal 2,13% di mercoledì al 2,20%. Ancora più vistoso il movimento del Btp decennale, passato dal 3,19% al 3,35%. Come conseguenza di questa debolezza relativa dei Btp rispetto ai Bund si è assistito a un allargamento dello spread Btp-Bund, tornato ampiamente sopra la soglia di 110, attestandosi alla fine della giornata di ieri a 115.Oggi i rendimenti dei Btp si sono stabilizzati nei pressi del 3,35%, con lo spread in lieve contrazione in area 113 in virtù della debolezza del Bund. Niente cambio di passo della Bce Cosa ha destabilizzato i titoli di Stato? Il consiglio direttivo della Bce, come da attese, ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base. Anche le stime su crescita e inflazione sono cambiate, al ribasso entrambe, senza sorprese particolari anche su questo fronte.Quello che è realmente mancato è un cambio di passo a livello di comunicazione. Nello statement si è rimossa la notazione che i tassi devono stare su livelli restrittivi. La direzione ora sarà definita dall’outlook sull’inflazione alla luce degli sviluppi macroeconomici.La presidente della Bce, Christine Lagarde, nella conferenza post-meeting non ha aggiunto molto di nuovo. E questo è già un qualcosa che ha fatto indispettire i mercati. Le sue parole come abbastanza accomodanti, ma allo stesso tempo ha confermato che la Bce si muoverà anche in futuro ad ogni meeting guardando i dati economici. Quindi niente svolta e niente ritorno di una forward guidance classica.Scattano le prese di profittoTra gli operatori ha preso piede anche la tesi di una fisiologica presa di profitto dopo il rally dei governativi, in particolare dei Btp, nelle ultime settimane. “L’impressione è che i bond dell’eurozona, dopo il robusto rally della seconda metà di novembre, proseguito per il Btp nella prima settimana di dicembre, fossero iperestesi. Le aspettative di taglio erano (e sono) aggressive (altri 4 tagli entro giugno) e il quadro tecnico aveva un aria abbastanza toppish”, rimarca Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr.”Il rialzo è stato quasi uniforme sulle curve, anche se i tratti a 5 e 10 anni sono stati quelli maggiormente penalizzati. Le prese di profitto sono da considerare al momento anche fisiologiche, tenendo in considerazione il forte rally dell’ultimo mese, proprio sulle aspettative di una Bce più aggressiva nella politica monetaria espansiva”, sottolineano da Mps Capital Services. Anche Gabriel Debach di eToro menziona le prese di profitto come una delle possibili spiegazioni, aggiungendo anche l’imminente fine dei reinvestimenti PEPP come catalyst negativo, così come l’idea che il tasso terminale della Bce possa essere più vicino al livello attuale di quanto precedentemente stimato. LEGGI TUTTO